Dove l’abusivismo dilaga
di Alessandro De Pascale - 16/05/2010
A Montecorvino Pugliano, vicino Salerno, tre nuovi palazzi sono sorti senza autorizzazioni. A Pagani un’intera area industriale è stata sequestrata. Per Legambiente è boom di cemento selvaggio
Gli altri sono Gloria D’Acunto e Antonella Esposito, i due ex rappresentanti legali della ditta Due Emme Costruzioni s.r.l. che ha realizzato l’intervento, e l’architetto Pasquale Nivelli, amministratore unico dal 2003 della società. L’accusa contestata a vario titolo agli indagati dal sostituto procuratore del tribunale di Salerno, Carmine Olivieri, è di «lottizzazione abusiva e realizzazione di intervento edilizio in assenza di permesso a costruire» ma anche abuso d’ufficio, per aver procurato («violando i doveri del proprio ufficio») un ingiusto vantaggio patrimoniale alla ditta che ha realizzato l’intervento e falso in atto pubblico. Perché secondo il giudice per le indagini preliminari di Salerno, i tecnici comunali avrebbero attestato l’esistenza di un piano preventivo di lottizzazione «in realtà inesistente e mai approvato». Lo scopo del provvedimento preventivo di sequestro è quello di arrivare alla confisca degli immobili e al loro abbattimento visto che non potrà rientrare nella riapertura dei termini del condono edilizio, approvato dal governo Berlusconi. Poche decine di chilometri più a nord, sempre in provincia di Salerno, c’è Pagani.
A metà aprile la procura della vicina città di Nocera Inferiore ha sequestrato un’area industriale e commerciale di 80mila metri e 22 aziende. Un’altra maxi «lottizzazione abusiva» ma stavolta gli indagati sono 64. Tra questi l’ex sindaco Alberico Gambino, ora eletto consigliere regionale, la sua vecchia giunta che è stata in carica fino al 2006, parte di quella attuale, tecnici del Comune e imprenditori privati. L’indagine riguarda la nuova area di insediamenti produttivi di Pagani. Realizzata, secondo l’accusa, commettendo numerosi reati: abuso d’ufficio, illecite assegnazioni di lotti, favoritismi e permessi a costruire in aree non regolate urbanisticamente. Cui si aggiunge la mancanza di opere di urbanizzazione. L’inchiesta era partita sulla base di un richiesta di accertamenti da parte della Corte dei Conti. Il cemento selvaggio ormai coinvolge tutta la Campania.
«La speculazione, l’abusivismo, la lottizzazione - denuncia Michele Buonomo, presidente di Lagambiente Campania - non si quantifica più in singole strutture ma in interi quartieri o aree industriali. Non si riusciamo più nemmeno a contarli perché rappresentano uno dei principali introiti per l’economia illegale e criminosa. E il nuovo condono darà altro ossigeno al fenomeno». Secondo Legambiente il settore delle costruzioni tra gestione degli appalti, imprese edili e cave abusive è uno dei principali business della camorra con ben 54 differenti clan che si spartiscono una torta da centinaia e centinaia di milioni di euro. Spesso con il benestare degli amministratori pubblici.