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Differenziata? Illustre sconosciuta per molte Regioni

di Andrea Boretti - 21/05/2010


L'ultimo rapporto Ispra parla chiaro, la stragrande maggioranza delle Regioni italiane è in forte ritardo sugli obiettivi di raccolta differenziata fissati dalla finanziaria 2007, con conseguenze dirette sulla quantità di rifiuti pro-capite prodotti.



Obiettivi imposti dalla finanziaria del 2007 raggiunti solo da alcune regioni
Il rapporto annuale dell'Ispra sui rifiuti urbani fotografa la situazione italiana. Secondo il rapporto, a fine 2008 si registra una buona diminuzione della produzione dei rifiuti che, come per i consumi energetici, sembra legata alla crisi economica iniziata proprio nell'autunno 2008.

Il rapporto Ispra oltre a questa notizia contiene anche alcuni dati che vale la pena analizzare, tra questi la classifica, regione per regione, di produzione pro-capite di rifiuti. In vetta troviamo Emilia Romagna (680 Kg/ab) e Toscana (686 Kg/ab), mentre in coda tutte le regioni meridionali affiancate curiosamente da Veneto (494 Kg/ab), Piemonte (509 Kg/ab) e Lombardia (515 Kg/ab).

Cosa spiega questa differenza tra le grandi regioni del nord e quelle, altrettanto grandi ed industrializzate, del centro? Al solito, le scelte politiche.

In Toscana ed Emilia Romagna è uso, da anni ormai, abbinare i rifiuti urbani a quelli speciali prodotti dalle attività commerciali e artigianali, una politica che richiede l'utilizzo di grandi cassonetti stradali. Al contrario in Veneto, Lombardia, Piemonte, per non parlare del Trentino, da anni sì è scelto di differenziare il più possibile i rifiuti. Questo ha portato a livelli di differenziazione di oltre il 50% in Trentino e Veneto e di oltre il 45% in Piemonte e Lombardia.

La legge finanziaria per il 2007 imponeva alle regioni alcuni obiettivi:

almeno il 40% entro fine 2007

almeno il 50% entro fine 2009

almeno il 60% entro fine 2011

Il motivo per cui lo faceva è semplice. È ormai ampiamente dimostrato come la raccolta differenziata - soprattutto quando è domiciliare - abbia molteplici vantaggi, primo fa tutti la responsabilizzazione del cittadino e il conseguente abbattimento della produzione di rifiuti oltre che dei costi di smaltimento degli stessi.

Questi obiettivi, come dimostra il grafico in alto, sono stati raggiunti solo da un numero veramente esiguo di regioni, tra cui quelle sopra citate. Ben più della metà non ha neanche raggiunto l'obiettivo del 2007 e almeno nove o dieci tra cui Molise, Sicilia e Basilicata, non superano neanche il 10% di raccolta differenziata. Una fotografia di una politica assente e completamente lontana dagli obiettivi da raggiungere per la salute della gente e del territorio in cui vive.