Il DIZIONARIO DIABOLICO DEL BUSINESS Nicholas von Hoffman
Traduzione di Giuliana Lupi
pagg. 231 – € 16.50 – ISBN 88-89091-31-2
“I lettori potranno godersi questo libro sia come un testo rapido e divertente sia come un vero e proprio glossario socioeconomico”– Publishers Weekly
“Non andate da un angelo se volete sapere cosa sta succedendo. Gli angeli sono ottimisti. Per sapere la verità, andate dal diavolo” – Nicholas von Hoffman
Non andate da un angelo se volete sapere cosa sta succedendo. Gli angeli sono ottimisti. Andate dal diavolo. Un diavolo buono, semmai esiste, sa tutto ciò che sanno gli angeli, perché era uno di loro. Ma poi si è scocciato, è diventato cattivo e ha scoperto cose che gli angeli non hanno mai imparato.
Questo libro è pieno di cose diaboliche sull’economia. Ma anche di cose angeliche, che vi ispireranno, offrendovi una speranza e un’illuminazione quasi celestiali; le cose diaboliche vi faranno digrignare i denti, ma saranno anch’esse illuminanti, in maniera quasi infernale. C’è bisogno di entrambe e se, studiando questo dizionario, doveste diventare ricchi, essere promossi o avere successo negli affari, ricordatevi di dare a questo diavolo ciò che gli è dovuto.
Dare retta al diavolo paga, perché quello dell’economia è un territorio ignoto anche per le decine di milioni di persone che lo abitano e che, pur conoscendo il loro specifico settore, non appena escono dalla propria sfera sono perdute. Ecco perché sono pochi quelli che, dopo aver avuto successo in un campo, sono in grado di ripetere l’impresa in un altro. Nonostante abbia la reputazione di infliggere dolore, il diavoletto che impera in questo libro è disposto a essere misericordioso con i suoi lettori, perciò nel suo dizionario non c’è spazio per le scienze economiche, il governo, grandi teorie, asserzioni generiche, incitamenti patriottici, vertiginose astrazione, dogmatismi, verità inconfutabili, esposizioni stentate o dottrine immutabili, a prescindere dalla fondatezza e dalla meticolosità con cui sono state approfondite. Questo diavolo si occupa rigorosamente del mondo degli affari. Ma non di quello generalmente noto. Il suo infernale autore ha incluso in quest’opera molti fatti, fantasie e falsità poco conosciuti e, a volte, sconcertanti.
Questo Dizionario diabolico, con le sue spiegazioni chiare e concise dei termini e delle pratiche dell’economia, vuole essere una guida in quel mondo noioso, eppure strano, che per oltre due secoli ha esercitato un’influenza pari a quella della religione o della politica sulla formazione della società, della cultura e del carattere americani. Non sono stati né la chiesa né lo stato a mettere fine alla pratica secolare di consumare i pasti intorno al desco familiare. Non è stato l’agnosticismo figlio del libero pensiero a tramutare le domeniche americane, un tempo giornate di raccoglimento e preghiera, nei carnevali di acquisti e divertimento che sono diventate oggi. È stata l’economia.
L’economia ha cambiato il ruolo sociale delle donne almeno quanto le suffragette dell’Ottocento e le femministe del Novecento. È stata l’economia a indebolire l’autorità dei genitori sui figli, a cambiare il modo di fare la corte, a mettere in discussione la schiavitù e a consentire agli afroamericani del Sud di sfuggire all’asservimento nel quale erano intrappolati dopo la guerra di secessione. È l’economia la responsabile della marea di ispanici che ha varcato le frontiere statunitensi con conseguenze che nessuno è in grado di prevedere. È stata l’economia che, nel bene e nel male, ha definito e reso possibile quello che i politici chiamano il Sogno Americano. E di certo è stata l’economia americana a dare agli americani il tenore di vita più elevato del mondo, sebbene questo motivo di vanteria cominci a perdere la sua forza.
Non che l’economia mirasse a questi obiettivi. L’economia si occupa di economia. Assume un’infinità di forme a seconda delle infinite circostanze, senza curarsi delle astrazioni del dibattito accademico o politico. L’economia è l’attività più ponderata al mondo e, al contempo, la più incurante. È la più accurata nel calcolare le proprie conseguenze e la meno consapevole dei propri effetti collaterali. Come ogni altra cosa, l’economia odierna deriva da quella di ieri. Wal-Mart non è spuntato dal suolo dell’Arkansas come un nuovo vulcano emerge dall’oceano. È la logica estensione di pratiche che risalgono ai giorni del Federalismo in cui gli ambulanti yankee andavano di porta in porta. La sua nascita è incrostata in quel registro fossile chiamato storia. Benché nessun lemma di questo libro superi le cinquecento parole, molti consentono uno sguardo a quel registro.
In mancanza di un principio organizzativo migliore, ho proceduto per ordine alfabetico: l’economia dall’alfa all’omega con qualche sosta intermedia. Al di là di una certa eccentricità diabolica, il criterio di scelta delle voci è stato il loro grado di utilità nella vita quotidiana: cose che potessero dare un’idea di come una società di “bisogni materiali” e di “scarsità” si sia trasformata, principalmente ad opera di uomini d’affari, in una società di abbondanza e perfino di eccesso.
La trasformazione non è avvenuta mediante un processo automatico, né ad opera di una dottrina, di una teoria, delle leggi della storia o di politici egomaniaci. Non è figlia dell’evoluzione, della natura o dei mezzibusti televisivi, bensì di uomini e donne straordinari. Si potrebbe pensare che l’abbiano fatto soltanto per soldi, ma non è così. Assolutamente no.
(Dall'introduzione al volume, di Nicholas von Hoffman)
Nicholas von Hoffman è stato opinionista per il programma cult negli Stati Uniti “60 Minutes” e ha curato per anni una rubrica sul “Washington Post”. Nelle sue memorie Katherine Graham, storica editore del quotidiano, ha scritto: “La mia vita sarebbe stata molto più semplice se il nome di Nicholas von Hoffman non fosse mai apparso sulle pagine del giornale”. Attualmente è editorialista del “New York Observer”.
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