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Pinocchio e le pere: il petrolio spiegato ai politici

di Ugo Bardi - 04/05/2006

Fonte: petrolio.blogosfere.it

 

 
Parlando di petrolio, certe volte si dice che abbiamo consumato circa la metà delle riserve esistenti e per spiegare il problema si fa l’esempio di un bicchiere che potrebbe essere visto come mezzo pieno o mezzo vuoto. La reazione è spesso non proprio quella giusta, specialmente da parte dei più ottimisti. “Se il bicchiere è ancora mezzo pieno,” ci si sente rispondere, “vuol dire che ancora di petrolio ce n’è, e allora qual è il problema?”

Questo è un atteggiamento tipico dei politici, per i quali l’orizzonte temporale considerato non va oltre le prossime elezioni, che si sentono tranquillizzati dal fatto che per quella data fatidica il petrolio non sarà ancora finito. In effetti, si sente dire spesso che “ai ritmi di consumo attuali, le riserve dureranno ancora 40 anni” il che, evidentemente, sembrerebbe non porre problemi a quelli di noi (non solo politici) che non sono più proprio imberbi.

Invece, le cose non stanno così. Il problema con il petrolio c’è, ed è grave. E’ il paragone con il bicchiere che non è quello giusto. Se pensiamo a un bicchiere pieno di birra, il primo e l’ultimo sorso sono la stessa cosa; è sempre la stessa birra, finché ce n’è. Ma per il petrolio le cose sono diverse e, se vogliamo fare un esempio semplice per spiegarle, dobbiamo pensare piuttosto alle pere di Pinocchio.

C’è un punto nella storia in cui Geppetto offre tre pere a Pinocchio. Prima di mangiarle, Pinocchio se le fa sbucciare e non mangia i torsoli. Dopo un po’, però, si accorge di avere ancora fame. Dato che non c’è altro da mangiare, non gli resta che attaccarsi alle bucce e ai torsoli.
Allora, bucce e torsoli li possiamo certamente definire “pera,” se vogliamo. Non è detto, però, che siano altrettanto buoni degli spicchi ben tagliati e sbucciati. Il problema del petrolio è tutto qui: il petrolio “buono”, quello fluido e facile da estrarre e raffinare, è finito o sta finendo. Quello che resta sono bucce e torsoli, petrolio viscoso, pieno di zolfo e difficile da estrarre e raffinare. Non è che non ci sia più petrolio, ma le cose non sono più come prima. E si va sempre a peggiorare: i problemi non aspettaranno 40 anni per arrivare, stanno già arrivando.

- Vedi dunque, - osservò Geppetto, - che avevo ragione io quando ti dicevo che non bisogna avvezzarsi né troppo sofistici né troppo delicati di palato. Caro mio, non si sa mai quel che ci può capitare in questo mondo. I casi son tanti!...