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Gli Intervistati di Al Jazeera: Sondaggio – choc “Siamo d’accordo con Osama”

di Franco Cardini - 05/05/2006

 
 

Perché meravigliarsi delle sciocchezze che dicono i telespettatori musulmani, dal momento che in casa nostra se ne dicono e se ne pensano di specularmente uguali?
C’è da chiedersi se veramente i nostri mezzi d’informazione non potrebbero essere usati un po’ meglio. E ci si può chiedere se la disinformazione nella quale stiamo sempre più affondando è veramente casuale o se invece si tratta di qualcosa di intenzionale.

“Sei d’accordo con Bin Laden, quando dice che c’è una campagna dei crociati contro il mondo islamico?”. Si, è la risposta dell’83 % dei telespettatori di Al Jazeera che ha posto la domanda sul proprio sito web dopo aver trasmesso il video del capo di Al Qaeda. Al sondaggio hanno partecipato 22414 utenti. “Il blocco – aveva detto Osama – che l’Occidente sta imponendo al governo di Hamas dimostra che è in corso una guerra dei crociati sionisti contro l’Islam. Sia i governi (occidentali ndr) che le popolazioni sono responsabili. Mentre la guerra va avanti, le popolazioni rinnovano la fiducia ai loro governanti e continuano a inviare i loro figli nei nostri paesi per combatterci”.

La Prima considerazione da fare, riguardo l’ultima uscita pubblica del signor Bin Laden o di chi per lui, è che le sue performances medianiche in generale arrivano sempre al “momento giusto”. Vale a dire che se precedono o accompagnano qualcosa: non necessariamente del resto, tranquillizzatevi, un attentato. In questi giorni, i messaggi arrivati sono per la verità molti: non bisogna dimenticare la quasi contemporaneità di quello di Bin Laden e di quello Al Zarqawi. Ma purtroppo quel che possiamo capire e che non è dato di controllare e fino a che punto vi sia un’effettiva rispondenza diretta tra i messaggi di questi capi e la vera e propria organizzazion. In altri termini, quel che sembra di capire dalle scarse e disorganiche informazioni che ci vengono passate dai mass media occidentali, è che il terrorismo islamico non è affatto un’organizzazione centralistica e piramidale; ma al tempo stesso le indicazioni e i messaggi che ci provengono farebbe pensare il contrario. In altri termini, siamo totalmente disinformati: al punto che c’è da chiedersi se veramente i nostri mezzi d’informazione non potrebbero essere usati un po’ meglio. E ci si può chiedere se la disinformazione nella quale stiamo sempre più affondando è veramente casuale o se invece si tratta di qualcosa di intenzionale. Ciò premesso, mi pare che le risposte del quasi 84 per cento dei telespettatori di Al Jazeera alla domanda formulata dall’emittente, se essi sono o meno d’accordo col signor Bin Laden a proposito della “campagna dei crociati contro il mondo islamico” sia la classica scoperta dell’acqua calda. E’ evidente, e ce lo ripetono anche da noi illustri personaggi che, per restare ai confini italici vanno dal senatore Pera a Don Baget Bozzo, che l’Occidente deve tutelarsi contro l’Islam, anche da noi ci si dice continuamente che l’Occidente da una parte, il mondo islamico dall’altra sono due realtà entrambe coerenti al loro interno, monolitiche e schierate l’una contro l’altra.

Il messaggio del signor Bin Laden e quello veicolato dai teocons e neocons americani, nonché dai più o meno ridicoli loro imitatori italici, sono in realtà speculari. I fanatici si somigliano e si sostengono a vicenda: che sia in atto uno scontro di civiltà non è affatto vero, ma sia i Bin Laden musulmani, sia quelli del nostro felice Occidente fanno di tutto per persuadercene. Non meraviglia che l’opinione pubblica musulmana sembra cascarci: dal momento che, da parte nostra, ci caschiamo anche noi. Semmai resta da chiedersi com’è che Al Jazeera ha organizzato il sondaggio, quali criteri scelti per l’elaborazione dei dati, in quale ambito sociale e culturale si è andati a pescare i campioni. Statistiche di questo genere, se non sono accompagnate da un’accurata spiegazione di come sono state costruite, lasciano il tempo che trovano. O meglio: servono esattamente, e purtroppo splendidamente, alla ragione per la quale sono state elaborate e vengono pubblicizzate con tanta industriosità. Qualcuno vuol convincere che la maggioranza dei musulmani è persuasa che noi stiamo organizzando la crociata contro di loro, e che quindi loro pensano che si debba organizzare una controcrociata. Ognuno ha purtroppo i Bin Laden che si merita. Noi, i nostri, li mandiamo spesso in Parlamento, magari col voto dei buoni cittadini che hanno la fabbrichetta a Treviso. Perché meravigliarsi delle sciocchezze che dicono i telespettatori musulmani, dal momento che in casa nostra se ne dicono e se ne pensano di specularmente uguali?

27 aprile 2006 tratto da “La Nazione”