Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Gli infortuni nei laboratori di genetica*

Gli infortuni nei laboratori di genetica*

di Ralph Nader - 09/08/2010

 
Perché la Pfizer, la prima impresa del farmaco del mondo, danneggerebbe così e tace su uno dei suoi primi biologi molecolari che la scorsa settimana in Connecticut una giuria federale ha indennizzato con $1.370.000 di danni?
La risposta da chiarire promette di lacerare in modo aperto la tenda che copre i rischi davanti a decine di migliaia di scienziati e assistenti nei laboratori universitari e aziendali che fanno il lavoro di ingegneria genetica con virus e batteri.
La causa di Becky McClain contro Pfizer sosteneva che la trasandatezza dell’impresa nel 2002-03 espose essa ad una forma organizzata del lentivirus, un virus legato ad uno che potrebbe condurre alle immunodeficienze.
La Pfizer negò ogni rapporto tra le sue pratiche di laboratorio e le paralisi ricorrenti e altre malattie di Ms McClain.
In aggiunta nel 4° anno dopo 3 di proteste della scienziata contro le negazioni di Pfizer, ha dovuto lasciare il suo lavoro contro la condotta di rappresaglia crescente al suo impiego decennale. Pfizer è nota per giocare duro e violare le leggi.
L’anno scorso ha dovuto pagare al Dipartimento di Giustizia una delle più grandi multe – mezza civile, mezza penale – per la promozione illegale delle sue medicine per usi non approvati.
La multa -- $2.4 miliardi – evitò imputazioni e persecuzioni criminali, sia per l’impresa che per i dirigenti e divenne solo un altro costo per fare affari.
L’altra settimana, dopo l’acquisto di Wyeth Labs per $68 miliardi, il CEO di Pfizer, J. B. Kindler, disse al New York Times che l’impresa ha “inventato pochissimi farmaci e mandato in rovina la sua reputazione dopo 2 casi criminali”.
Tale dichiarazione non diminuisce il vantaggio di Pfizer sui lavoratori in luoghi pericolosi che sono costruiti in assenza di ogni accertamento di rischio disponibile, della vera natura del segreto possibile, della violenza silenziosa e con il crudele rifiuto di dare agli impiegati afflitti i loro registri sulle esposizione sostenendo che sono segreti commerciali dell’impresa.
Pfizer offrì a Ms. McClain una somma modesta con un ordine di silenzio che lei rifiutò subito. Lei volle la sua libertà di parola e i suoi diritti tutelati sotto la legge federale. La sua causa fu avviata nel 2006 ad Hartford.
Respingendo il 3° capo d’accusa, che sarebbe appellabile, dell’istanza addotta all’avventata amministrazione di Pfizer, il District Judge USA V. L. Bryant decise che la parte lesa non aveva disponibile l’evidenza della causalità ed essa era sempre una materia del rimborso del lavoratore.
Qui ripartì il problema dell’uovo o gallina.
Come potrebbe Ms McClain ottenere l’evidenza per provare il suo caso quando Pfizer disse che essa era riservata e segreta? Il Council for Responsible Genetics (CRG), fondato da scienziati di Harvard e del MIT, non crede che i registri di esposizione al laboratorio dei lavoratori sarebbero segreti commerciali.
La vita, la salute e i diritti riparatori dovrebbero battere ogni diritto di proprietà bizzarra e supposta. Becky McClain ha già esaurito ogni rimedio o assistenza dell’afflitta Occupational Safety and Health Administration (OSHA).
Questa agenzia è stata senza ogni regolazione o richieste di divulgazione sugli azzardi biologici nei laboratori.
Questa inerzia potrebbe mutare con la nomina di David Michaels a capo OSHA, il quale potrebbe portare l’agenzia vicino alla sua missione di prevenire o diminuire le decine di migliaia di morti e feriti di ogni anno.
Mr. Michaels disse al Times che “nei nuovi materiali biologici, nei nanomateriali, ci sono molte cose dove non abbiamo un’informazione adeguata e noi pensiamo che i lavoratori necessitano di avere protezione”.
Egli sostenne che OSHA avrebbe dato un’altra occhiata al caso McClain.
Sia Jeremy Gruber, presidente del CRG, e Steve Zeltzer, presidente della California Coalition for Workers Memorial Day, credono che il caso McClain condurrà a un esame minuzioso più ampio dei laboratori biologici dove la ricerca si espande rapidamente con pesanti fondi federali.
E’ ben noto che i lavoratori in questi laboratori sono inibiti dal parlare, sia dentro che fuori dal loro posto di lavoro, per paura di perdere il loro lavoro.
OSHA sa da tempo che le imprese nelle vecchie e nuove industrie spesso non vengono vicino al riferire pienamente i casi dei loro feriti e malati sia ai loro assicuratori o allo stato o alle agenzie per la sicurezza sul lavoro federali.
Alcune sono stati trovati a tenere due serie di registri. I dati del Bureau of Labor Statistics non sono del tutto esaurienti.
Sotto i rapporti si può nascondere la metà o i tre quarti dei feriti traumatici attuali.
Mr. Zeltzer ha denunciato quello che chiama “il fallimento dei grandi dirigenti d’impresa persino nel riferire ad OSHA e altre agenzie governative che molti lavoratori si sono ammalati molte volte nei loro laboratori nonostante che questo fosse richiesto dalla legge”.
Egli chiamò il pubblico ministero USA di Hartford per sollecitare un’indagine criminale (vedi workersmemorialday.org)
Così per Becky McClain, questa è solo la fine dell’inizio.
Lei dice che ha perso la sua carriera, la sua salute e la sua assicurazione sanitaria.
Ma riconosce che il suo caso è all’avanguardia di molti altri casi e proteste del lavoratore che verranno sostenuti e saranno apertamente accessibili contro gli standard e le pratiche che sono la base del fare affari per questi laboratori.
Per quando si svilupperanno i materiali che sono di fatto segreti, forme non visibili di violenza silenziosa: affare che di solito diviene crudeltà e punizione insolita per gli scienziati, tecnici di laboratorio e altri lavoratori innocenti e senza difesa.
Nei prossimi mesi questa sarà la responsabilità pesante di David Michaels e dei nuovi manager di un OSHA poco finanziata e da tempo moribonda.
*l'originale era senza titolo
------
Tradotto da Franco Allegri