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La chiave del caos

di Alberto Lombardo - 23/08/2010

 

Qualche volta capita di terminare un romanzo con dispiacere: ancora per qualche tempo, anche se si è iniziata un’altra lettura o persino quando sono ormai trascorsi mesi o anni, si resta come orfani di quella trama che ci aveva avvinti; improvvisamente ci si rende però conto che essa ha continuato a riposare in noi, e che (anche) attraverso di lei osserviamo il mondo. La letteratura trasforma il paesaggio interiore in modo più o meno sensibile, più o meno cosciente; e tanto più quando veicola contenuti non banali.

Questo è il caso, certamente, del recente La chiave del caos di Enrico Rulli e Gianluca Casseri, due autori che, sebbene esordienti, sono ben conosciuti tra i cultori del fantastico, poiché si occupano da decenni, su riviste specialistiche, di questo genere letterario spesso malvisto o trattato con altezzosa supponenza.

E’ arduo parlare del libro senza rivelarne dei passaggi che priverebbero il lettore del piacere della scoperta; però si può dire che presenta un sorprendente intreccio di personaggi e autori di epoche diverse, fatti storici e leggendari, luoghi reali e immaginari, in un continuo alternarsi di situazioni che compongono e disvelano progressivamente la vicenda. Il libro fonde sapientemente il racconto fantastico, il giallo (o meglio, più storie misteriose), il romanzo gotico e orrorifico, quello storico e quello iniziatico, ed è cadenzato da riflessioni filosofiche poste in precisa progressione. Di esso si può dire ciò che scrisse Borges della prima opera del suo amico e sodale Adolfo Bioy Casares: «riesce a non rendere incredibili questi personaggi; riesce anche – il che è forse più difficile – a non cancellare i personaggi comuni che li circondano».

Lo stesso Borges fa capolino nel romanzo, al pari di diversi altri grandi autori di letteratura fantastica, in due modi differenti: in veste di personaggio di una delle vicende più “esterne” del gioco di matrioske che richiudono tutta la storia; e in modo “sottile”, quale ispiratore di suggestioni e immagini più o meno esplicite. Ancor più evidenti sono gli influssi di Howard Phillips Lovecraft e Gustav Meyrink. L’ambientazione principale del romanzo è infatti, non a caso, la Praga Magica dell’imperatore Rodolfo, luogo delle note leggende sul Golem e dell’omonimo romanzo di Meyrink; dallo stesso scrittore sono tratte diverse altre ispirazioni, da alcuni passaggi della biografia dell’alchimista John Dee all’arcana natura della materia prima della trasformazione filosofale. L’orrore innominabile, il libro maledetto e gli dei che abitano oltre la Soglia sono i topoi introdotti nella letteratura orrorifica da Lovecraft e che non mancano nel romanzo di Rulli e Casseri. Compaiono anche personaggi non menzionati col loro nome, ma dalle cui azioni il lettore può comprendere l’identità; e tanti messaggi che possono essere interpretati correttamente solo applicando la giusta chiave.

Gianfranco de Turris, che è autore dell’Introduzione, sottolinea la «contestazione totale ai fondamenti della società in cui viviamo mossa [...] con la mentalità degli uomini del XVI secolo, di rappresentanti della philosophia perennis». Questa critica radicale è mossa con piena coerenza non solo dai personaggi ma anche dagli stessi autori, poiché il romanzo, così come i miti, è costruito su alcuni passaggi necessari: il viaggio, l’incontro pericoloso, la discesa agli inferi e la conseguente trasformazione dei suoi protagonisti. Tutto ciò avviene all’interno di una narrazione serrata, che tiene costantemente avvinto il lettore nella vicenda delle trasformazioni e che potrebbe venire ben trasposta in una sceneggiatura teatrale o cinematografica di grande impatto.

Il libro è aperto da una massima di Ernst Jünger: Proiettili e libri hanno il loro destino. Un proiettile può decidere una battaglia, una battaglia può decidere una guerra. Un libro può trasformare un uomo, un uomo può trasformare il mondo. Anche La chiave del caos avrà il suo destino.

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Enrico Rulli – Gianluca Casseri, La chiave del caos, Ed. Il Punto d’Incontro, pp. 480, euro 18,90.