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Aggiorniamoci sul nucleare...

di Massimo De Maio - 03/09/2010

A Parigi i ritardi nei cantieri per i reattori di tipo Epr, la terza generazione del nucleare, pesano sul primo semestre 2010 del gruppo francese Areva e il risultato operativo del gruppo è negativo per 485 milioni, contro i 161 dello stesso periodo del 2009.

Crescono invece sia il valore del portafoglio ordini (44 miliardi di euro contro 42,9 nel primo semestre 2009) che il fatturato (4,2 miliardi contro 3,9), mentre cala di oltre un miliardo di euro l’indebitamento.

...e l'Italia vorrebbe affidarsi aquest'azienda per rientrare nel tunnel del nucleare!?

In Germania, invece, infuria la polemica sulla tassa “atomica” per le società di servizi energetici e il governo ha puntato a rinviare la decisione sulla discussa tassa sull’energia nucleare a settembre, quando presenterà la sua strategia politica in materia energetica per i prossimi decenni.

L’idea della Merkel è quella che gli operatori delle centrali nucleari, come la E.On, la più grande utility del mondo, paghino una nuova tassa per ogni grammo di combustibile nucleare (uranio o plutonio) che utilizzano, secondo la bozza di legge resa pubblica a luglio dal ministero delle Finanze. La Merkel pensa che sia «ragionevole» utilizzare l'energia atomica per altri dieci o quindici anni come «tecnologia ponte» in attesa di una maggiore diffusione delle fonti rinnovabili.

Nei giorni scorsi alcuni giornali hanno riportato le parole dell’amministratore delegato di E.On JohannesTeyssen, secondo cui la nuova tassa sarebbe illegale. Le società hanno detto che la tassa colpirebbe i loro profitti, costringendole a ridurre gli investimenti e forse anche a chiudere qualche centrale. Gli impianti nucleari tedeschi dovrebbero infatti essere chiusi nel2021 dopo una vita media di 32 anni.  Gli operatori sperano che il governo Merkel modifichi la legge approvata dal precedente esecutivo , mentre la maggioranza dei cittadini è contraria a una proroga.


Perchè invece di pensare a proroghe, interessi economici ed energie ponte non si tagliano drasticamente i consumi...per esempio negli uffici. Poi nel 2021 ci saranno ancora più scorie...ma sono problemi di altre generazioni!?

La febbre del nucleare riprende anche in Africa e in particolare la Nigeria che da sempre coltiva ambizioni per diventare una nazione nucleare ma, ha precisato il direttore generale della Nigerian Atomic Energy Commission (Naec), Erepamo Osaisai  <<avrà fini puramente industriali e contribuirà a colmare il fabbisogno di energia elettrica di cui la nazione è ancora molto carente>>

Secondo l’Agenzia la Nigeria avrà la prima centrale nucleare nel giro di tre anni. Nel frattempo l’Agenzia ha iniziato corsi per formare fisici e ingegneri nucleari, mentre dal prossimo anno accademico quattro università dovrebbero dare vita a dei centri di ricerca sulla materia.

Perchè non si usano conoscenze e denaro per altre fonti di energia? Forse perché anche il continente africano vuole da sempre essere in possesso del know how e  rimanere aggiornati sulle tecnologie nucleari per scopi tattici militari come gli altri continenti. E a questo punto ci sarebbe da ricordare i trattato di non proliferazione!

Ma parliamo dell'Italia.

Secondo le dichiarazionidel sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, sul piano per il ritorno del nucleare in Italia, che verrà presentato entro ottobre, le prime centrali italiane sorgeranno molto probabilmente nei siti già esistenti. Si tratterà <<di un provvedimento sulla strategia energetica nel Belpaese e sarà realizzato d'intesa dai ministeri dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dell'Ambiente,  per essere sottoposto al varo del Consiglio dei Ministri – si avrà un quadro definitivo delle regole: gl  operatori potranno fare domanda per chiedere l'autorizzazione per le nuove centrali da gennaio 2011. A quel punto le aziende avranno fattod omanda, individuando dei siti, quindi si conosceranno i primi a essere interessati>>

Il Sottosegretario ignora che ad oggi non esiste intesa ne con le Regioni ne con tutti icittadini , che sarebbero i primi ad essere interessati, vista lapericolosità dell'impianto.

Ma il sottosegretario sembra avereorecchie da mercante e dice <<Se la regione dovesse dichiararsicontraria solo con l'articolo 120 della Costituzione potremmoavvalerci dei poteri sostitutivi: ma è un'evenienza che vorremmoscongiurare perché vorremmo trovare intese con le regioniinteressate dalla localizzazione. Il percorso con i territori deveessere di condivisione e non di impostazione militaresca>>.


Ma le sorprese e le amarezze non finiscono e il Governo cercherà con questo decreto dicreare <<una sorta di indennizzo>>, qualora il Governo non dovesse completarsi o un Governo successivo dovessecontraddire la decisione già presa e ha detto Saglia: «valuteremo imodi, per impedire che i costi non riconducibili a inadempienze delle imprese si scarichino sulle stesse imprese».

Cosa vuol dire? Che se per le normali questioni di sicurezza, tempi e i costi dovranno allargarsi, a pagare sarà ancora lo Stato e il cittadino che quella centrale neanche la voleva?

Intanto le aziende sono in attesa e il presidente di A2A, Giuliano Zuccoli, definisce la scelta degliinsediamenti come « l'elemento critico per capire se l'Italia si è finalmente sdoganata dalla guerra ideologica tra nucleare e rinnovabili».

L'Enel, impegnata a diversificare le sue attività per le fonti energetiche, insiste sul nucleare e nella persona dell'Amministratore delegato Fulvio Conti, definisce il nucleare come <<un'energia pulita>> e << a basso costo>>.

Definizioni assurde visti i costi per la costruzione di una centrale, i tempi e le proroghe infinite e il costo, molto elevato ma che non viene mai menzionato, dellosmaltimento delle scorie radioattive. Il costo dovrebbe essere poi aggiornato con tutti i danni sanitari e ambientali a cui si vaincontro con impianti di tipo nucleare.