Il neodarwinismo non è scienza
di Fabrizio Fratus - 24/11/2010
Fonte: antidarwin
Leggendo le considerazioni di Roberto Verolini ho avuto da subito un attimo di difficoltà, non per le argomentazioni che sono pretestuose e decisamente poco veritiere ma per il tono saccente che non ha mai contraddistinto il professore. Solitamente, nei due incontri che abbiamo avuto, Roberto ha mantenuto un atteggiamento educato e rispettoso, mentre nel suo doppio post ha evidenziato quello che solitamente sostengo dell’atteggiamento evoluzionista: arroganza e presunzione. L’obiezione principale è che sicuramente Verolini non ha compreso bene cosa sostengono gli anti-evoluzionisti e i creazionisti. Come dimostrato in più incontri, dibattiti, trasmissioni tv e radiofoniche oltre che articoli la posizione è molto diversa da quella evidenziata nei due articoli. Gli anti-evoluzionisti ritengono che la teoria di Darwin non appartiene alla scienza. Ho scritto molto su questo argomento e, a sostegno della tesi, ho citato Margherita Hack. Non solo Verolini fraintende la posizione anti-evoluzionista ma anche altri professori come Daniele Formenti che, sul sito dell’università di Pavia, con riferimento al contraddittorio tenutosi a Roma, ha scritto che non si capisce la mia personale posizione. Credo sia, in realtà, una posizione semplice: la teoria di Darwin non è scienza sperimentale ed empirica, quindi non va insegnata come tale, è un dogma materialista sviluppatosi in oltre 2000 anni di storia. Il neodarwinismo è una religione su cui si fonda il pensiero ateo. La teoria di Darwin, in questi 150 anni di ricerche è stata rivista, rimodellata, rimaneggiata etc. etc. è una religione e non una scienza. Lo sostengono molti scienziati tra cui il famoso M. Ruse (Prof. di filosofia e zoologia) in How evolution became a religion: creationists correct National Post, pp. B1,B3,B7 May 13, 2000 dichiarando: “L’evoluzione viene promossa dai suoi praticanti come più di solo scienza. L’evoluzione viene promulgata come una ideologia, una religione secolare – una completa alternativa al cristianesimo, con significato e moralità. Sono un evoluzionista fervente ed ex-cristiano, ma devo ammettere … che chi si attiene alla lettera ha assolutamente ragione. L’evoluzione è una religione. Era vero dell’evoluzione all’inizio, e lo è vero ancora oggi”.
Lo stesso Sir Julian Huxley, architetto del moderno neo-darwinismo ha chiamato l’evoluzione una “religione senza rivelazione” e scrisse un libro con questo nome Religion Without Revelation, 2nd edition, 1957. Nel suo libro ”Essays of a Humanist (New York: Harper and ‘Row, 1964), p. 222, Huxley emfaticamente dichiara che dobbiamo cambiare “la forma del nostro pensiero religioso da uno che si centra su Dio in uno che si centra sull’evoluzione“. Cito anche W.H. Thompson: “questa situazione, dove uomini si riuniscono nella difesa di una dottrina che non sono capaci di definire scientificamente, e ancor meno di dimostrare con rigore scientifico, tentando di mantenere il suo credito con il pubblico attraverso la soppressione della critica e l’eliminazione delle difficolta’, è anormale e indesiderabile nella scienza”.
Per comprendere meglio la storia del pensiero che ha portato alla “vittoria” della religione atea su quella creazionista nell’ambito della scienza rimando al testo “Intelligent Design, il ponte fra scienza e teologia” di William Dembsky (Ph.D. in matematica, Ph.D. in filosofia, laurea in teologia e psicologia, ha ottenuto diverse borse di studio dalla Fondazione nazionale per le Scienze (USA), ha lavorato presso diverse università e il MIT). Il mondo antievoluzionista, che comprende Creazionisti e non evoluzionisti, sostiene che se il neodarwinismo non debba essere insegnato nelle materie scientifiche ma in quelle filosofiche. Roberto Verolini spiega, a suo dire, che non vi è nessuna alternativa scientifica alla teoria di Darwin; per forza, il neodarwinismo non è scienza, quale alternativa va proposta se la materia del contendere non appartiene al “mondo” della scienza?
Roberto Verolini, in un passaggio del suo doppio post, sostiene che anti-evoluzionisti e creazionisti sono in confusione… hoi hoi hoi professor Verolini, ricordiamo che l’anno scorso, durante il contraddittorio a Milano, il professor Ferdinando Catalano ha dovuto mettere ordine alla tua confusione sul concetto di “informazione” spiegando, davanti ad un pubblico di oltre 130 persone, che l’informazione ha sempre necessità di intelligenza.
Si continua a sostenere che l’uomo discenda da scimmie primordiali senza dare nessun tipo di spiegazione su fatti importanti come la modifica contemporanea della stazione, del cervello, della Faringe, del sistema nervoso etc.. oltre alle insormontabili differenze intellettuali tra scimmia e uomo, capacità come pensiero, libero arbitrio, creatività, coscienza etc. sono elementi che contribuiscono a debellare all’origini ogni ipotesi materialista sull’origine dell’uomo.
I sostenitori della favola materialista credono che le mutazioni siano in grado di sviluppare nuove informazioni, tale asserzione è assolutamente assurda quanto stupida; esse, le mutazioni, sono solamente l’errore della riproduzione, solo un fervente fanatico può sostenere che l’accumulo di errori possa generare un qualcosa di sensato. L’irrazionalità della teoria neodarwiniana vuole fare credere a tutti noi che errori continuati e indiscriminati possano generare, nell’arco di lunghissimi tempi, nuove informazioni; mutazioni e selezione naturale avrebbero sviluppato organismi sempre più complessi sino alla creazione di specie diversificate in continua evoluzione; dove sarebbero le “prove”, non le interpretazioni, di questa fantasiosa verità scientifica?
La selezione naturale è una forza eliminativa, riduce le informazioni del codice genetico, appiattisce la biodiversità. Per comprendere come gli stessi evoluzionisti “chiaccherano” di cose che sanno bene non essere possibile dimostrare basta cercare sui canali di Youtube la famosissima intervista a R. Dawkins. L’intervistatore chiede allo “scienziato” se è in grado di presentare una sola mutazione in cui si ha un aumento di informazione. R. Dawkins, dopo ben 17 secondi di silenzio in cui resta con l’espressione ebete, chiede di spegnere la telecamera… ripresa la registrazione cambia argomento. Ecco le argomentazioni degli evoluzionisti quando si fa riferimento a prove e dati reali, cioè verificabili, non ci sono. Si spegne la telecamera.
Sino ad ora le previsioni del mondo neodarwinista sono state smentite, mentre quelle di coloro che si opponevano alla teoria sono state sempre confermate.
- Gli evoluzionisti hanno sostenuto, in passato, che gli organismi unicellulari fossero delle semplici gocce di “protoplasma”, come scriveva Huxley in contrapposizione all’ipotesi di Paley sostenitore del disegno intelligente. Oggi sappiamo che non sono primitivi e tanto meno semplici, sono capolavori, vere e proprie macchine molecolari.
- Darwin sosteneva che lo sviluppo embrionale fosse influenzato da fattori esterni, al contrario è un progetto incorporato negli esseri viventi.
- Cuvier sosteneva che i fossili fossero distinti e separati, infatti come è dimostrato da tutti i fossili ritrovati non vi è nessun tipo di possibilità nel ricostruire qualsiasi tipo di albero che preveda una gradualità temporale e morfologica come sostenuto dagli evoluzionisti.
- La variabilità che si può osservare non si genera da variazioni casuali ma solamente da rimescolamento genetico
- La variabilità è limitata e oscillante e non illimitata come vogliono farci credere i neodarwinisti
- La selezione naturale elimina e non contribuisce in nessuna maniera a sviluppare nuove informazioni.
Queste sono solo alcune prove di come gli evoluzionisti hanno sbagliato e, al contrario, i sostenitori del disegno intelligente/creazionisti hanno avuto ragione. Sono fatti e non ipotesi speculative. Gli esempi riportati qui sopra sono solo alcuni.
Gli evoluzionisti dovrebbero spiegarci molte cose con prove scientifiche e non con la risposta: è l’unica teoria scientifica plausibile, non vi è alternativa. Questa non è una posizione accettabile, non è scientifica, è un’accettazione di fede, una volontà aprioristica nel credere in qualcosa senza poterlo spiegare con prove giudicabili da tutti. E’ un atto di arroganza e di violenza inaudita già manifestata da K. Popper quando dichiarò: “Ogni teoria, anche una teoria scientifica, può diventare una moda intellettuale, un sostituto per la religione, un dogma dietro cui trincerarsi”. Ma non solo, Karl Popper, ha anche detto: “Il vecchio imperativo per l’intellettuale è: sii una autorità. Sappi tutto quel che c’è da sapere nel tuo campo. Una volta che sarai riconosciuto come un’autorità, la tua autorità sarà protetta anche dai tuoi colleghi, che tu dovrai naturalmente proteggere a tua volta. Non occorre sottolineare che questa antica etica professionale è stata sempre intellettualmente disonesta. Essa conduce ad occultare gli errori per amore dell’autorità”.
E’ quello che si è verificato con l’ipotesi neo-darwiniana, entrambe le affermazioni del massimo filosofo della scienza della storia di tutta l’umanità si sono verificate. Perché è successo questo? Ce lo spiega benissimo un altro famosissimo genetista evoluzionista, Richard Lewontin prof. di genetica ad Havard e amico personale del famoso prof. Gould: “Noi difendiamo la scienza nonostante l’evidente assurdità di alcune delle sue affermazioni, nonostante essa non riesca a realizzare molte delle sue stravaganti promesse sulla salute e sulla vita, nonostante la tolleranza della comunità scientifica per delle favole immaginarie prive di verifica (evoluzionismo), perché abbiamo un impegno aprioristico, un impegno materialista. Non è che i metodi e le istituzioni della scienza ci obblighino ad accettare una spiegazione materialista dei fenomeni, ma al contrario, siamo costretti dalla nostra adesione aprioristica alle cause materiali a creare un apparato d’investigazione ed una serie di concetti che generano spiegazioni materialistiche; non importa quanto contro intuitive, non importa quanto mistificanti per i non addetti ai lavori. Non solo, ma tale materialismo è assoluto, perché non possiamo aprire la porta al piede divino”. La citazione è ripresa da “Billions and billions of demons”, The New York Review, 9 January 1997, p. 31.
La teoria dell’evoluzione della specie sta bene? Anche in questo caso, caro professor Roberto Verolini, ti invito a uscire dal provincialismo italiano e a verificare come la letteratura che nega la scientificità al neodarwinismo è in continuo aumento. Basta andare alla libreria dell’università di Harvard e guardare con i propri occhi i 5 scaffali di libri contro la teoria di Darwin e vedere come negli ultimi 15 anni sono in continuo aumento.
Non credo servano altre parole per spiegare quello che è successo e che sta succedendo; vi sono scienziati che hanno costruito una carriera su una favola incredibilmente suggestiva, l’hanno spacciata per verità assoluta senza possibilità di essere messa in discussione, ma i tempi sono cambiati.