Banche Americane... un grande casino?
di Bruno Chastonay - 22/05/2006
I prodotti derivati sono stati creati per aiutare le banche, le società, e i paesi, per gestire il rischio sulle esposizioni. Ma le Banche hanno trovato che il loro utilizzo migliore era quello di gestire i prodotti e le valute più esotiche in maniera più efficiente, piuttosto che giocare sulle aspettative di direzione futura dei tassi di interesse, dei cambi, delle materie prime e degli indici borsa.
Dal momento che le Banche non stanno facendo abbastanza soldi dal tradizionale settore crediti, vista la grande concorrenza e il ridotto margine operativo, i derivati sono una nuova strada fantastica per fare guadagni enormi. E perché quindi non prendersi questi rischi a volte enormi quando hai l’appoggio della FED ?
Le cifre indicate qui sotto ci confermano quanto la situazione generale è diventata un grande CASINO:
ecco le esposizioni delle 10 più grandi banche in derivati:
- JPMorganChase: dollari 48 trillions
- Citibank: dollari 21 trillions
- Bank Of America: dollari 21 trillions
- Wachovia Bank: dollari 3 trillions
- HSBC: dollari 3 trillions
- Bank of NewYork: dollari 790 miliardi
- WellsFargo: dollari 430 miliardi
- StateStreet: dollari 252 miliardi
- Bank and Trust: dollari 147 miliardi
- National City: dollari 116 miliardi
Massa monetaria: soldi gratuiti ?
I soldi gratuiti hanno un prezzo. Nei primi 5 anni di Presidenza Bush (2001-2006), la M2 è cresciuta di doll 1.7 trillions. questo porta ad una media di doll 340 miliardi all'anno. Il flusso di soldi non è mai stato cosi elevato nella storia. Lo scorso anno, i proprietari di casa hanno usato oltre doll 700 miliardi in cash dal valore del loro immobile, comparato ai doll 632 miliardi del 2004, alimentando i consumi e le spese.
Il Giappone ha inondato il mercato per 15anni, con dei tassi prossimi allo zero. Gli USA hanno quindi imparato dal Giappone, e hanno fatto lo stesso negli ultimi 5anni. I tassi reali della FED sono rimasti in negativo per troppo lungo tempo, ed ora iniziano a rialzarli, invece di ridurre la massa di liquidità. Liquidità che continua a crescere, e che produrrà inflazione. Questa è una politica molto rischiosa per i mercati, e probabilmente, Bernanke, lavorerà sodo per perseguire la stessa politica monetaria del suo predecessore, Greenspan. Per tutti noi questo conferma una azione di stampa di elevata liquidità e di un rialzo dei tassi, facendo credere a tutti che sta lottando contro l'inflazione. La conferma la abbiamo dal valore dell'ORO e delle Materie Prime degli ultimi 2 anni. L’ORO è uno degli indicatori principali di inflazione.
Anche se molto difficile fare delle previsioni sull'ORO ai livelli attuali, si potrebbe pensare che 700-750 doll/oncia sia un target per quest'anno, con un eccesso potenziale a 800, a dipendenza del futuro del dollaro e dei tassi, e della situazione politica nel medio oriente. Questa è moneta reale. Se l'ORO dovesse oltrepassare gli 800dollari oncia potremmo avere inflazione a 2 cifre o una economia in depressione.
Molte banche USA stanno accelerando gli investimenti in CINA, nella assunzione che grazie al controllo da parte del Governo dell'80 pc delle attività commerciali ed industriali, questo sia una garanzia sugli investimenti senza particolari rischi. Nessuno crede al fatto che la maggioranza del sistema bancario cinese sia al fallimento per i finanziamenti fatti al Governo e alle imprese private (debiti dubbi per doll 900 miliardi). Tutti i banchieri americani vanno in Cina, guardando i grattacieli di Shangay, che continuano a crescere indipendentemente dal fatto che vengano affittati o meno. Non ci ricorda questo la bolla immobiliare negli USA del passato ? Dove agli inizi degli anni 90 potevano comperare immobili storici in qualsiasi città alla metà del costo costruzione ?
Inoltre, oggi le esportazioni cinesi stanno lievitando, anche con margini esigui di utile, solo per mantenere in vigore il sistema finanziario e i debiti non-performing, che in qualche misura, arriva anche al 60pc del gdp. l'America è legata alle importazioni cinesi, e la Cina è legata alle esportazioni verso gli USA. Gli USA vogliono fare rivalutare lo YUAN, onde fare rialzare i prezzi all’export cinese. I Cinesi sempre desiderosi di mantenere ampie le esportazioni, e anche di aumentarle, non hanno nessuna intenzione di permetterlo.
Nel frattempo abbiamo una fuga/uscita di capitali dalla Cina, in quanto non è più un posto molto attrattivo per gli investimenti. Questi capitali affluiscono in maniera ampia su prodotti con “fattore qualità-rifugio”. Senza dimenticare nel medio lungo termine le analogie con INDIA, Paesi EST-EU.
Redatto con l’aiuto di Dario Bianchi – Capitalife Inc. -