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La rivoluzione marchiata Eric Cantona muove i primi passi

di Matteo Mascia - 08/12/2010



     

L'idolo dei tifosi del Manchester United, Eric Cantona ha sempre avuto un rapporto molto conflittuale con il mondo delle regole. Per averne una conferma basterebbe farsi quattro chiacchiere con Matthew Simmons, tifoso della squadra londinese del Crystal Palace, colpito con violenza dal francese durante un turbolento incontro con i Red Devils nel 1995.
Un gesto impulsivo che costò all’attaccante originario di Marsiglia diversi mesi di squalifica; uno stop forzato che non fu l’unico nella sua carriera da professionista. Oggi Cantona ha appeso le scarpette al chiodo, una situazione che non gli impedisce di continuare a prendere a pugni qualcuno. L’obiettivo dell’ex calciatore prestato al cinema non sono più i tifosi avversari dall’insulto facile ma l’intero sistema finanziario. Da qualche mese il ragazzo terribile del calcio francese ha deciso di farsi promotore di una rivoluzione senza spargimento di sangue che sia in grado di dare una svolta irreversibile e definitiva. “È facile – ha affermato Cantona in un’intervista – si va in banca tutti insieme, si ritirano i soldi dal conto ace il sistema crolla. Perché il sistema si regge sulle banche. Non ci ascoltano? Anziché scendere in piazza, andiamo in banca, tutti assieme. Vedrete, a quel punto ci ascolteranno. Oggi la sola via per la rivoluzione è quella che passa per le banche”. Parole che se pronunciate durante la consueta cerimonia di apertura di Wall Street sarebbero in grado di scatenare una pericolosa altalena degli indici azionari. Ieri, piuttosto che alle borse valori, molti istituti di credito hanno dovuto fare attenzione alle richieste di chiusura di conto corrente provenienti, almeno secondo le prime indiscrezioni che circolano sul web, da diverse migliaia di clienti. I sostenitori di Cantona hanno infatti deciso di animare un movimento che, fra gli scopi principali, annovera quello che punta al crack del sistema bancario. Le prove generali per un’adesione su larga scala hanno dato buoni risultati. “Bankrun”, questo il nome del sodalizio, si è impegnata per lanciare una campagna informativa a favore di chiunque abbia a che fare con un prodotto finanziario.
Un’azione educativa per evitare che le banche possano continuare a raggirare milioni di ignari risparmiatori. Spiegare come il denaro viene utilizzato dai principali attori del mercato finanziario aiuterà ad abbattere un muro di ignoranza che fino a questo momento ha rappresentato la migliore polizza sulla vita dell’intero sistema.
Se l’azione dovesse andare a buon fine – tanto per usare un’espressione del gergo bancario – le conseguenze per l’intera economia globale sarebbero serissime. Una circostanza che i sostenitori della campagna hanno ben presente. Tuttavia tra una morte lenta per strangolamento da interessi ed una “decrescita sostenibile” è meglio puntare sulla seconda. La fondamenta su cui si regge il sistema attuale non potranno reggere ancora per molto. Gran parte dell’economia si fonda sullo scambio di carta senza nessun valore, zeri virtuali da iscrivere a bilancio che possono essere cancellati con un paio di giorni di ritiri simultanei da parte dei correntisti. Nel suo piccolo, Eric Cantona ha deciso di riportare un po’ di etica nel mercato. Una sfida molto difficile che non lo demoralizza per niente. D’altronde non si può pretendere che un calciatore sempre sopra le righe si rassegni a godersi una pensione arrotondata da qualche comparsata al cinema.
La riforma pensionistica recentemente varata ha fatto riflettere i francesi su come il governo nazionale sia ormai più preoccupato della tenuta del sistema economico piuttosto che della costruzione di uno stato sociale a misura di cittadino. In molti farebbero bene a raccogliere l’assist di un attaccante col bavero alzato che si è stancato di vedere la dignità umana sacrificata sull’altare del profitto.