Wikileaks e la disinformazione dei media
di Gearoid Ó Colmáin - 10/12/2010
Molto è stato scritto sulla stampa mainstream del sito spifferatore Wikileaks.
Ma l’interpretazione e il significato di quelle storie che Wikileaks ha diffuso in tutti i media aziendali, devono essere sottoposti a un’analisi attenta e critica.
Come i lettori di Global Research e altri media alternativi sanno, c’è poco che sia particolarmente scioccante sul recente Wikileaks. Ciò che colpisce molto di più delle recenti fughe di notizie, è la loro conformità alle menzogne e disinformazione regolarmente diffusi dai media mainstream.
Il risultato di ciò è che, mentre le rivelazioni dei crimini di guerra statunitensi dovrebbero danneggiare le ambizioni imperiali degli USA, le altre ‘fughe‘ potrebbero effettivamente servire allo scopo opposto, soprattutto quando sono acriticamente riportate come ‘rivelazioni‘. In questo articolo ci accingiamo a guardare a due esempi di come le storie di Wikileaks potrebbero essere utilizzate per promuovere un’agenda imperialista degli Stati Uniti.
Wikileaks sulla Bielorussia
Il primo esempio riguarda la Repubblica di Bielorussia. In un documento che Wikileaks ha rilasciato il 1 dicembre e riportato nel giornale di lingua inglese The Messenger della Georgia. Wikileak riporta la dichiarazione del procuratore spagnolo José Gonzalez che accusa la Russia, la Bielorussia e la Cecenia di essere degli stati ‘mafiosi’. Secondo The Messenger: ‘La dichiarazione è stata fatta da Gonzalez, il 13 gennaio di quest’anno durante una sessione del gruppo spagnolo-statunitense di lavoro sulla lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata.’
Wikileaks riporta che l’informazione è stata trasmessa dalla ambasciata degli Stati Uniti a Madrid al governo degli Stati Uniti, con il commento che le osservazioni erano profonde e preziose, poiché l’autore ‘ha conoscenza della mafia euro-asiatica.’ (1)
La cosa interessante qui, è il suggerimento che le osservazioni siano profonde e preziose per il fatto che l’autore ha una cosiddetta ‘conoscenza‘ della mafia euro-asiatica. L’inclusione della Bielorussia in questa ‘fuga‘ è particolarmente sconcertante. La Bielorussia ha uno dei più bassi tassi di criminalità in Europa. Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko è stato continuamente rieletto dal 1994, a causa delle sue politiche sociali progressiste, e nessuno nega la sua evidente popolarità. Tuttavia, egli è costantemente calunniato come ‘dittatore‘. Mentre la Bielorussia ha stretti legami con la Russia, i rapporti tra i due paesi recentemente si sono inaspriti per via delle controversie sull’energia, le differenze geopolitiche e il rifiuto della Bielorussia nel perseguire politiche liberiste.
La Bielorussia e Alexander Lukashenko in particolare, sono instancabilmente demonizzati dalla stampa internazionale, per il loro rifiuto di privatizzare l’economia bielorussa, aprendo le industrie di proprietà pubblica a quella internazionale, la mafia del capitale finanziario.
Il rifiuto del Presidente Lukashenko nell’indebitare il suo paese, attraverso i prestiti del FMI, insieme con la robusta performance dell’economia bielorussa dallo scoppio della crisi economica mondiale, hanno dato al leader bielorusso la lode e la stretta amicizia del presidente venezuelano Hugo Chavez, che ha definito la Bielorussia come un modello di economia socialista.
Eppure Wikileaks considera un commento impertinente e mendace di un procuratore spagnolo, essere ‘profondo e prezioso‘? Qui possiamo vedere l’ideologia mascherata da verità oggettiva. Un parere impertinente di un procuratore spagnolo è considerato ‘profondo e prezioso‘, perché dovrebbe sapere queste cose.
Wikileak non è, in realtà, una rivelazione per tutti. E’ semplicemente la pubblicazione di una dichiarazione molto dubbia con un assunto ideologico aggiuntovi. Qui Wikileak serve a rafforzare la visione negativa del paese, progettata dagli accoliti dei media aziendali per demonizzare una rispettabile democrazia socialista. Lungi dal minacciare l’imperialismo statunitense, queste ‘rivelazioni‘ di Wikileaks calunniano un paese rispettoso della legge associandolo con la criminalità e il terrorismo.
Dal momento dell’elezione di Alexander Lukashenko nel 1994, la demonizzazione della Bielorussia ha preso la strada familiare delle violazioni dei ‘diritti umani’ e della mancanza di ‘democrazia liberale’, questo nonostante il fatto che la Bielorussia abbia tenuto più referendum negli ultimi dieci anni, rispetto a qualsiasi altro paese in Europa, e le cosiddette violazioni dei diritti umani siano minime in confronto ai paesi elogiati dalla ‘comunità internazionale’ come Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Romania, Gran Bretagna, Polonia e altri paesi lodati dalla UE e dagli Stati Uniti, vale a dire dalla ‘comunità internazionale’.
La Bielorussia è stata definita un regime ‘autoritario‘ dai liberali di sinistra, con una comprensione meno realistica del socialismo, e una vera e propria ‘dittatura‘ dalla stampa aziendale, che vede ogni regime che controlla gli eccessi di avidità individuale, una ‘violazione dei diritti umani’. Il problema con la Bielorussia, per la ‘comunità internazionale’, è che non ha abbracciato il capitalismo e ha alcuni dei più alti livelli di parità sociale di ogni altro paese del mondo.
La Bielorussia costituisce un cattivo esempio, ed è per questo che non si leggono mai articoli sulla stampa borghese che raccontano la verità su questo paese.
In un documento politico ostile, l’accademico polacco Antoni Kaminski afferma senza mezzi termini, che il problema principale con la Bielorussia è il capitale finanziario internazionale.
‘Il passaggio alla liberal-democrazia nel mondo post-comunista, tuttavia, ha dimostrato di essere difficile, perché incarna una rivoluzione sociale: si tratta di un passaggio da un tipo di ordine sociale alla sua contraddizione logica. Maggior successo, in un paese, ha avuto la costruzione del suo regime comunista, più difficile è effettuarne la trasformazione liberal-democratica.‘ (2)
Il problema con la Bielorussia, quindi, è che il comunismo è stato un successo e il popolo bielorusso non è interessato a optare per ‘la sua contraddizione logica’ della disoccupazione di massa, povertà, criminalità e miseria, a differenza dei loro vicini dell’Europa orientale.
La Bielorussia è tutt’altro che uno stato della mafia. Se vi è l’attività della mafia in Bielorussia è, in larga misura, proveniente da paesi che tentano di destabilizzare l’economia socialista. Vale a dire, i gruppi di giovani finanziati dal National Endowment for Democracy degli Stati Uniti o altre bande di criminali provenienti da Russia, Ucraina, Lituania, Lettonia e Polonia.
E’ davvero sorprendente che Wikileaks non abbia ancora rivelato molto circa le camere di tortura della CIA negli stati clienti degli USA confinanti con la Bielorussia. Se queste storie sono trapelate, è improbabile che possano trovare la loro strada verso le pagine dei media liberali borghesi.
Questa calunnia rilasciata da Wikileaks contro la Bielorussia, è un esempio convincente di come i rapporti diffusi in massa da Wikileaks possano funzionare nei prossimi mesi. Il punto qui non è che la dichiarazione è stata fabbricata da Wikileaks, al fine di demonizzare la Bielorussia. Piuttosto è una dichiarazione pubblicata da Wikileaks che viene utilizzata dalla stampa mainstream per corroborare le bugie che essa stessa è andata diffondendo sulla Repubblica di Bielorussia.
Wikileaks sulla Corea del Nord e la minaccia iraniana
Un altro esempio notevole del dubbio Wikileak riguarda la Corea del Nord. Sul sito web Zcommunications, il giornalista Christopher Hope in un articolo intitolato ‘Wikileaks scatena la crisi diplomatica mondiale’ scrive:
‘Un rapporto ha detto che Wikileaks aveva 251.287 cabli da 270 ambasciate e consolati americani da un singolo server.
I documenti trapelati hanno avanzato nuove accuse. Essi hanno affermato che l’Iran aveva ottenuto missili dalla Corea del Nord, per dargli per la prima volta la capacità di lanciare attacchi sulle capitali dell’Europa occidentale.
Secondo un cablo datato 24 febbraio scorso, la Corea del Nord ha inviato in Iran 19 missili in grado di trasportare una testata nucleare. Le agenzie di intelligence ritengono che Teheran stia in qualche modo sviluppando una testata nucleare. I funzionari hanno detto che l’affare faceva significativamente avanzare lo sviluppo dei missili balistici intercontinentali iraniani’.(3)
Questa ‘perdita‘ (un cablo del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti) è semplicemente riportato qui, ma non vi è alcun commento sulla veridicità di questa affermazione dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. E’ questo Wikileak probabilmente vero?
La stessa relazione è stata fatta dal Jerusalem Post il 29 di novembre con il titolo:
‘L’Iran ha ottenuto 19 missili avanzati della Corea del Nord’. Ancora una volta ci viene detto che è ‘in grado di colpire le grandi città in Europa occidentale e Russia, secondo i documenti nell’ultima versione di Wikileaks di Lunedi’.
Nessuno dei due articoli si fa domande sulla veridicità di questi Wikileaks.
Tutto questo vi suona familiare? Abbiamo dimenticato l’isteria dei media sulle armi di distruzione di massa durante la fase di preparazione alla guerra in Iraq? ADM di Saddam, ci era stato detto, potevano colpire le città in Europa Occidentale e Gran Bretagna in 40 minuti!
Ora affermazioni analoghe sono fatte sulla stampa israeliana, i media occidentali e diversi media alternativi. La veridicità delle fughe di notizie non è in discussione, con la stampa mainstream che da piena copertura a Assange.
La Corea del Nord non ha mai avuto alcuna intenzione di attaccare con armi nucleari altri paesi.
La Repubblica Popolare Democratica di Corea si difende contro l’aggressione degli Stati Uniti da oltre 60 anni. E’ la più lunga resistenza anti-imperialista della storia moderna. La Corea del Nord può sembrare strana agli osservatori esterni, ma non è pazza.
Lo storico statunitense Bruce Cummings nel suo libro rivelatorio sulla Corea del Nord, cita un funzionario statunitense che ha incontrato il leader di Corea del Nord, Kim Jong Il, nel 2000, e che ha avuto da dire a proposito del leader nord-coreano, questo: “é incredibilmente ben informato e molto ben documentato, è pratico, attento, ha ascoltato molto attentamente. Ha senso dell’umorismo. Non è il pazzo che molte persone ritraggono.” Questo è lontano dalla figura di psicotico, di folle alla Charles Manson, che universalmente viene diffusa attraverso i media mainstream. La Corea del Nord non è mai stata una minaccia alla sicurezza internazionale. Si tratta semplicemente di un paese che ha rifiutato di essere colonizzato dagli Stati Uniti. (4)
Gli stessi media aziendali che hanno mentito sulle ADM e molto altro, i media dei giornalisti embedded, altoparlanti dei think tank e carriersiti, è improvvisamente diventato un debunker radicale delle bugie imperialiste degli USA, e tuttavia questo demistificatore degli USA, corrobora anche le rivendicazioni degli Stati Uniti circa il grave pericolo per la civiltà presentata dalla Corea del Nord e dall’Iran, due stati dell’Asse del Male di Bush. Come dobbiamo interpretare tutto questo?
Tutti i cabli dimostrano che i funzionari del dipartimento di stato USA ‘credono‘ che la Corea del Nord e l’Iran siano una minaccia. E’ molto probabile che credano a tali cose. Ma questo non significa che le loro convinzioni corrispondono alla realtà. I funzionari degli Stati Uniti credono anche che gli USA vogliono diffondere la democrazia. E’ molto probabile che la maggior parte funzionari degli Stati Uniti credano alle loro menzogne.
Tali report creduti possono essere manipolati dagli stati canaglia veri, come gli Stati Uniti e Israele, per i propri scopi politici.
Israele e Wikileaks
Israele ha supportato il collegamento presunto tra Nord Corea e Iran per qualche tempo. Nel 2006 la giornalista di estrema destra israeliana del Jerusalem Post, Caroline Glick, ha scritto un articolo chiedendo il bombardamento dell’Iran con il pretesto che la Corea del Nord forniva alla Repubblica islamica armi nucleari a lungo raggio. Nessuna di queste affermazioni è mai stata verificata.
L’ultimo Wikileak ha aggiunto acqua al mulino belligerante della Glick. In un articolo sul suo blog dal titolo ‘The Wikileaks Challenge‘, scrive:
‘Nonostante la prova che la Corea del Nord trasferisca missili balistici in Iran attraverso la Cina, ancora una volta confermato dai documenti illegalmente rilasciati, gli Stati Uniti continuano a spingere per una politica di impegno basato sulla convinzione che vi sia un qualche valore sul voto della Cina alle sanzioni contro l’Iran nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Si continua a spingere per una politica basata sulla sua fede infondata che la Cina è interessata a frenare la Corea del Nord.’(5)
Qui i rapporti di Wikileaks sono ammessi come ‘prova‘ che la Corea del Nord ha missili nucleari a lungo raggio capaci di colpire città europee e che tali missili sono stati forniti alla Repubblica islamica dell’Iran. Mentre Miss Glick sbuffa e ribuffa sull’attacco contro l’America’ iniziato da Assange, il vero punto del suo articolo è che gli USA devono reprimere i media dissidenti in patria e bombardare l’Iran.
Quindi: Glick riassume il problema Wikileaks così:
‘La domanda più importante che nasce dal disastro Wikileaks è perché gli Stati Uniti si rifiutano di difendere se stessi e i loro interessi. Cosa c’è di sbagliato a Washington? Perché permette a WikiLeaks di distruggere le sue reputazione internazionale, credibilità e capacità di condurre le relazioni internazionali e le operazioni militari? E perché s’è rifiutata di lottare contro i pericoli che deve affrontare da artisti del calibro di Iran, Nord Corea, Turchia, Venezuela e il resto dei membri dell’asse del male che, anche i funzionari del Dipartimento di Stato riconoscini, colludono per minare e distruggere lo status di superpotenza degli Stati Uniti?‘ (6)
Glick chiama Juan Cole, professore di storia all’Università del Michigan, un ‘teorico della cospirazione‘ per aver osato d’aver rivendicato, in un recente articolo per il quotidiano The Guardian, che Israele era responsabile del desiderio dell’Arabia Saudita di voler bombardare l’Iran! Questo farebbe ridere se non provenisse da una redattrice che è il vice capo redattore del Jerusalem Post e Senior Fellow del Middle Eastern Affairs del Centre for Security Policy di Washington DC.
E’ noto che Arabia Saudita e Iran sono nemici. Arabia Saudita teme il modello iraniano di “democrazia islamica“. Teme inoltre il crescente potere economico e politico dell’Iran nella regione. L’oligarchia saudita è sostenuta da Israele e Stati Uniti. Questi sono ben fatti documentati. Ma i fatti ben documentati devono essere denunciati come ‘teorie del complotto‘, termine post-moderno per le eresie.
Si potrebbe argomentare che Wikileaks ha, infatti, fatto un favore all’imperialismo di Israele e degli Stati Uniti. Ha evidenziato il problema del controllo di Internet e ha anche fornito la ‘prova’ che la Corea del Nord e Iran sono una minaccia per il mondo. Non sto affermando che Assange ha fatto questo deliberatamente per ingannare il pubblico. Ma la stampa israeliana sta spingendo l’idea che queste ‘rivelazioni’ delle opinioni dei politici statunitensi, costituiscono la ‘prova’ della minaccia dell’Iran per il mondo e che la censura di internet potrebbe presto diventare una realtà.
I cabli presuntamente ‘trapelati’ da un sito internet, contenenti tali affermazioni pericolose che potrebbero servire come pretesto per una guerra nucleare globale, dovrebbero essere sottoposte alle analisi degli esperti più severe. Questo sarà il compito dei media alternativi nei prossimi mesi, con i grandi media che rischiano presentare tali ‘rivelazioni’ come fatti nel tentativo di raccogliere il sostegno all’annientamento di Iran e Corea del Nord.
Affermazioni false sulle connessioni tra la Corea del Nord e il mondo islamico sono state fatte prima. Nel 2009 il giornalista francese Guillaume Dasquie pubblicò un articolo su Intelligence Online, sostenendo che Hassan Nasrallah, leader del gruppo militante libanese Hezbollah era stato addestrato in Corea del Nord. L’articolo, ampiamente diffuso al Congresso degli Stati Uniti, s’è successivamente dimostrato una bufala. (7)
Nel 2002, Dasquie e Jean Charles Brisard ammisero di aver inventato le accuse che coinvolgevano alcuni individui dell’Arabia Saudita agli attacchi terroristici a New York del 911. (8)
Il Professor Noam Chomsky del MIT ha scritto un articolo per Znet con il titolo ‘Perché Wikileaks non fermerà la guerra’ (9). Ma il suo approccio presuppone che Wikileaks abbia la funzione di fermare la guerra. Mentre Wikileaks ha rivelato molti crimini di guerra degli Stati Uniti, la possibilità di una penetrazione segreta da parte dell’intelligence, del sito ‘whistle-blowing’, non può essere trascurata.
La domanda che dobbiamo porci oggi è: a quali interessi Wikileaks realmente serve? Wikileaks può servire la causa della pace se una analisi completa e critica viene eseguita ogni volta che la stampa aziendale ne abusa per ingannare il pubblico, nel sostenere un’agenda imperialista.
I tre ‘nemici‘ degli USA citati i questo articolo: Bielorussia, Corea del Nord e Iran, hanno tutti una cosa in comune. Essi hanno economie in gran parte di proprietà statale. Questo è ciò che li rende una ‘minaccia alla sicurezza internazionale’. La fase finale della guerra al terrorismo sarà quello di distruggere gli ultimi ostacoli al controllo totale economico e politico del pianeta degli Stati Uniti.
Wikileaks potrebbe ancora diventare lo strumento di disinformazione usato da Israele e dagli Stati Uniti per giustificare una guerra nucleare, infine, portando a ciò che il Pentagono ha definito ‘dominio a tutto campo‘. Ma potrebbe anche essere uno strumento per minare questo progetto, fornendo alle persone letture e analisi effettuate con estrema cautela delle sue cosiddette rivelazioni, esponendo la diffusione della loro disinformaizone di massa.
* Gearoid Ó Colmáin è un giornalista di Metro Éireann, giornale multiculturale dell’Irlanda. Il suo blog è www.metrogael.blogspot.com
Note
1 http://www.messenger.com.ge/issues/2249_december_6_2010/2249_econ_one.html
2. Belarus as an object of Polish Security Concerns in Belarus at the Crossroads (Washington DC. Carnegie Endowment for International Peace.1999) p.41
3 http://www.zcommunications.org/wikileaks-releases-state-department-cables-by-christopher-hope
4 North Korea (London/New York: The New Press, 2004) p.47
5 http://www.carolineglick.com/e/2006/06/
6 http://www.jpost.com/Headlines/Article.aspx?id=197228
7 http://www.voltairenet.org/article154278.html
8 http://www.voltairenet.org/article143901.html
9 http://zcommunications.org/why-wikileaks-won-t-stop-the-war-by-noam-chomsky
Fonte: http://globalresearch.ca/PrintArticle.php?articleId=22321
Traduzione Alessandro Lattanzio