Il ministro della giustizia Italiano coinvolto nell'inchiesta di mafia
di John Hooper - 23/05/2006
· Prodi nomina l'uomo che regge la bilancia del potere
· Clemente Mastella era presente al matrimonio del colluso
Il nuovo leader italiano, Romano Prodi, ha nominato ieri al Ministero della giustizia un politico controverso collegato ad un confesso colluso di mafia.
Clemente Mastella, a suo tempo della Democrazia Cristiana vicino Napoli, è noto anche per le critiche ai giudici.
Il piccolo partito che egli guida regge la bilancia del potere all'interno del nuovo parlamento e se Prodi non gli avesse elargito una sedia di rilievo nel gabinetto dei ministri il futuro del suo governo di centro-sinistra avrebbe potuto essere in pericolo.
Mastella è stato inquisito quest'anno presso
Campanella, ex-presidente del consiglio comunale di Villabate, popolosa città fuori Palermo, ha ammesso di avere fornito assistenza vitale al fuggitivo "boss dei boss" della mafia, Provenzano, che è stato catturato il mese scorso dopo 42 anni di latitanza. Nel 2001 abusò della sua posizione ufficiale per fornire al più grande “padrino” di Cosa Nostra una carta d'identità per recarsi all'estero a ricevere terapie mediche.
Un altro testimone al matrimonio di Campanella fu Salvatore Cuffaro, governatore della Sicilia e in precedenza compagno politico di Mastella, già rinviato a giudizio per favoreggiamento a Cosa nostra, la mafia. Egli ha respinto ogni addebito.
Il ruolo sostenuto da Campanella nell'aiutare Provenzano, che si recò in Francia per un'operazione alla prostata, è stato svelato da un pentito. L'esponente del consiglio comunale venne posto sotto indagine e, posto di fronte all'incarceramento, ha cominciato a collaborare con le autorità.
In un tribunale pesantemente blindato, con le fattezze celate da un passamontagna, Campanella da allora ha testimoniato per esteso sui suoi contatti con la mafia e il coinvolgimento dei politici con mafia.
Mastella è una delle figure più sveglie ed esplicite della scena politica Italiana. L'anno scorso criticò e indagò sulla supposta corruzione della sinistra dicendo in un'occasione che i pubblici ministeri che cercavano tra le affermazioni di legami tra il governo locale e il crimine organizzato a Napoli avevano generato un "clima di terrore".
Nei 12 anni trascorsi, il 59enne Mastella ha partecipato alla fondazione di non meno di quattro partiti. Ministro nel primo governo Berlusconi nel 1994, abbandonò la destra nel 1998 per fondare un proprio partito e quindi si alleò con la sinistra.
L'anno scorso, quest'ultimo partito, Unione Democratici per l'EURopa, minacciò di abbandonare la coalizione guidata da Prodi perché si sentiva emarginato. Nelle elezioni politiche del mese scorso ha ricevuto solo l' 1.4% dei voti. Ma poiché il suoi voti sono concentrati attorno a Napoli, gli hanno portato più seggi di altri partiti più grandi, ma con elettorato distribuito più uniformemente. Fondamentalmente, i senatori di Mastella occupano tre dei 315 seggi totali del senato, dove il centro-sinistra ha una maggioranza solo di uno.
Il gabinetto dei 26 di Prodi pende notevolmente a sinistra e include il primo ministro degli esteri ex-comunista, Massimo D'Alema. Le traballanti finanze del paese sono state affidate a un ministro indipendente, Tommaso Padoa-Schioppa, in precedenza membro esecutivo della Banca Centrale Europea.