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Romano Prodi è l’Europa delle Banche

di editoriale - 24/05/2006



Il leader del nuovo governo - che annovera pressoché le stesse identiche facce di dieci anni fa - si presenta con parole nuove agli italiani. Nel suo intervento di replica al Senato, Romano Prodi - quasi avesse letto il nostro giornale dieci anni fa - afferma di volere una Europa "forte" che non deve essere “l'Europa dei banchieri"...
Facciamo due semplici conti. Prodi da sempre è a servizio della Goldman Sachs, della quale è un ex consulente. La banca d’affari statunitense è il vero centro di potere privato mondiale. Tra i suoi dipendenti e consulenti super pagati, oltre a Romano Prodi, vi sono Mario Draghi (ex vicepresidente di Goldman Sachs International e attuale governatore di Bankitalia) e Mario Monti (ex-commissario europeo). Fino a poco tempo fa a capo della succursale europea vi era Claudio Costamagna (ex Montedison), la cui moglie - toh... - risulta essere una grande finanziatrice della campagna elettorale del professore... Cosa vuole ancora la Goldman Sachs dall’Italia? L’Eni. E quale fiducia possono riporre i cittadini italiani nell’affermazione di Prodi al Senato secondo cui è auspicabile un’Europa “forte” che non deve essere “l'Europa dei banchieri"? Nessuna.
Non a caso l’unico personaggio che il professore è riuscito a portare al governo si chiama Tommaso Padoa Schioppa, un ultraliberista al ministero dell’Economia, ammanicatissimo coi poteri forti, quello che comunemente viene considerato “l’inventore dell’Euro”. Aspettiamoci austerità, tagli, supertasse, finanziarie lacrime e sangue, vendite degli ultimi gioielli di famiglia agli speculatori perchè Prodi è l’Europa delle Banche.