La spesa, meglio farla in gruppo

di redazione - 29/05/2006

Dai Gda ai Gas crescono i consumatori che hanno scelto di consorziarsi

Per far fronte al caro-vita, negli ultimi anni si sta diffondento in Italia il fenomeno dei «gruppi d’acquisto» o Gda, consumatori che si mettono insieme per fare la spesa e acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune da distribuire fra le proprie famiglie.
Oggi in Italia ce ne sono circa 200 ed esiste anche una rete nazionale di collegamento dei gruppi di acquisto (www.retegas.org).
Erano balzati alla ribalta delle cronache lo scorso anno quando si mobilitarono contro il caro-latte in polvere, ma in realtà acquistano di tutto: pasta, passata di pomodoro, frutta e verdura di stagione, sale, farine, pannolini, carne, detersivi.
Le famiglie si riuniscono e creano veri e propri piccoli eserci di commercio non allo scopo di lucrare ma per risparmiare e tutelare la propria salute. Le motivazioni che spingono a creare un gruppo d’acquisto sono il più delle volte economiche dal momento che acquistare direttamente dai produttori anzichè nei supermercati significa risparmiare sui prezzi delle merci.
Altre volte però la scelta è dettata da ragioni etiche, preferendo articoli ottenuti nel rispetto dell’uomo e della natura: in questo caso di tratta di «Gruppi d’acquisto solidale» o Gas.

I gruppi di acquisto utilizzano la rete internet per scambiarsi informazioni sugli indirizzi dei produttori e per organizzare iniziative.
Si tratta di esperienze di successo che hanno di recente portato, ad esempio, alla campagna «Gruppi organizzati di domanda e offerta» (Godo) lanciata dall’Aiab (associazione italiana per l’agricoltura bilogica) insieme a Greenpeace per mettere in contatto i consorzi di agricoltori biologici e gruppi di acquisto.
A Rimini, poi, è nata persino un’azienda che produce cosmetici e detersivi biologici per servire principalmente i Gas.

Alto Adige, 28 maggio 2006

Collane

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