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Da Wall Street alla Casa Bianca

di st. p. - 01/06/2006

 
Henry Paulson, presidente della Goldman Sachs, è il nuovo segretario al Tesoro Usa

Un peso massimo di Wall Street per dare lustro alla politica economica e ad un presidente in perenne affanno nei sondaggi. A cinque mesi dalle elezioni di mid-term, prosegue l’opera di restyling dell’amministrazione Bush nel tentativo di recuperare consensi e futuri voti. Dopo l’avvicendamento alla guida della Cia e il cambio del portavoce e del capo dello staff presidenziale, ieri è toccato a John Snow lasciare la poltrona di segretario al Tesoro. Il nome del successore annunciato ieri dal presidente è di quelli che contano: si tratta infatti di Henry Paulson, 60 anni, dal 1999 direttore della Goldman Sachs, una delle più importanti banche d’affari americane. Nel presentarlo alla stampa, Bush ne ha sottolineato la professionalità e l’autorevolezza: «Henry Paulson è una figura autorevole di Wall Street e sarà responsabile di uno dei lavori più importanti della mia amministrazione, dove reputazione e integrità sono importanti. Paulson possiede una intima conoscenza dei mercati finanziari unita alla capacità di spiegare chiaramente l’economia».

Di certo il nuovo segretario al Tesoro, uomo dai metodi piuttosto spicci e arroganti, che non ha speso nemmeno una parola di ringraziamento per il suo incolpevole predecessore, risponde a precise esigenze della Casa Bianca. Non certo un generico miglioramento della situazione economica, che anzi può contare in questo momento su indici favorevoli, ma un lavoro su due obiettivi che stanno a cuore all’amministrazione repubblicana: taglio delle tasse e l’apertura «di nuovi mercati per le esportazioni americane», con riferimento non esplicito ma comunque chiaro al mercato cinese. Per entrambi i dossier, Paulson sembra essere l’uomo giusto al posto giusto. Primo, è un convinto sostenitore della necessità di allentare la pressione fiscale come strumento per stimolare la crescita economica. Secondo, è un grande conoscitore dell’Asia e in particolare della Cina, dove la Goldman Sachs ha interessi ben consolidati. Lo scorso anno la banca di Paulson ha investito 3,7 miliardi di dollari per acquistare il 10 per cento della Bank of China. Non solo, ma il nuovo responsabile della politica economica americana è nel board della facoltà di economia della Tsinghua University e ha lavorato con il presidente Jiang Zemin come presidente della branca asiatica dell’associazione ecologista Nature Conservance su progetti di tutela ambientale nel paese.

Ora, per Paulson, comincia il solito copione delle audizioni in Senato per la conferma. Conferma che si annuncia comunque piuttosto agevole, a differenza degli altri nomi scelti da Bush per i cambiamenti della sua squadra. Il leader dei democratici alla Commissione Finanze, Chuck Schumer, ha già fatto sapere ai giornalisti che voterà per lui, perché «è la scelta migliore per l’America».