Il buco nero
di Beppe Grillo - 17/06/2006
Cos’è la pubblicità? Siamo così abituati a vederla ovunque che non ci domandiamo più se serve o meno. Serve? Propongo che Mediaset disponga del 100% della pubblicità. Publitalia sia senza concorrenti, monopolista. La Rai pagata dal solo canone e depublicizzata. Solo programmi depubblicizzati. Non vi sentite già meglio a sentire questa parola: “depublicizzata”?
Quando pago un pacchetto di informazione, film, programmi televisivi, giornali vorrei la scelta: “Con la pubblicità o senza?”
La pubblicità sta divorando sé stessa. Il tennis e il calcio internazionali sono scomparsi, li guarda una assoluta minoranza di italiani su Sky. Gli altri non vedono più la pubblicità presente negli eventi, dei cartelloni, delle racchette, dei palloni, delle maglie, di tutto ciò che è legato allo sport.
Non vedono più neppure lo sport.
I canali a pagamento eliminano la pubblicità di massa e promuovono la pubblicità selettiva per pochi eletti. Per gli altri il nulla, né spettacolo, né pubblicità. O meglio, molta pubblicità e spettacoli scadenti. Finanziati e condizionati dalle aziende che pagano la pubblicità per i poveri. Programmi scadenti a tal punto che la scelta di un canale a pagamento sembra obbligata.
La pubblicità ha vinto e ha ucciso l’informazione. Ma, allo stesso tempo, sta morendo di sé stessa. Sta collassando.
Promuove solo i beni inutili o quelli senza differenze tra loro. Nel primo caso possiamo farne a meno, nel secondo caso una marca vale l’altra.Sappiamo tutti che la pubblicità è una tassa che paghiamo sul prodotto. Gli spot li paghiamo noi. Il pubblicitario è a libro paga del consumatore.
La libertà di comprare un bene senza la pubblicità dentro dovrebbe però essere garantita dalla Costituzione. Il cittadino dovrebbe avere la possibilità di scelta. Se ci riflettete è una truffa. Se compro il biglietto del cinema so che film vedrò, ma non quale e quanta pubblicità. Pubblicità che non ho chiesto, non ho comprato, che non voglio.
E’ un incantesimo. Siamo noi che lo permettiamo. Cerchiamo luoghi, prodotti, informazioni depubblicizzati. Se non ci sono protestiamo con il direttore del teatro, con il negoziante, con l’edicolante con lo stesso volume di uno spot pubblicitario.