Non si debbono spaventare i propri figli

di Massimo Presti - 06/09/2011

(riceviamo e pubblichiamo)

"Non si debbono spaventare i propri figli"
                                                                                                                                 
Y. Mishima
       
Spett. Arianna editrice,
seguo con vivo interesse il vostro blog, soprattutto gli articoli di Lamendola e ..... Fini.
Stavolta però sono in totale disaccordo su quanto scrive nell'articolo "Per fortuna Milano non è Stoccolma".
Non si danno botte ai figli.
E' segno di fallimento, come genitore e come uomo.
L'uomo superiore con la sua semplice presenza fa si che tutto in famiglia proceda nel migliore dei modi, non ha bisogno della viltà della violenza su chi non può difendersi, nè della compravendita dell'obbedienza basata su premi e punizioni, cose degne tutt'al più di servi e mercanti.
Essere intellettuali, nel senso corrente della parola non vuol dire nulla, si può benissimo essere dei bruti sanguinari ed essere accademici alla Sorbonne....cose tutt'altro che infrequenti nell'età oscura in cui ci tocca vivere.
Le botte fanno male al corpo e all'anima...non per nulla Gesù diceva che chi faceva qualcosa ai piccolini era come se l'avesse fatto a Lui stesso.
Spero che possiate pubblicare questa mia lettera perchè ritengo l'argomento estremamente importante.
Distinti saluti.