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Difetti di percezione

di Deepak Chopra - 11/09/2011





Per capire veramente la natura della realtà dobbiamo guardare attraverso gli occhi dell'anima
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Non c'è vita senza coscienza - vita e coscienza sono la stessa cosa. Vita è sinonimo di ciò che chiamiamo spirito, coscienza, consapevolezza, esistenza. Negli ultimi 300 anni si è creduto che la coscienza fosse un epifenomeno della materia fisica.  Questa visione "riduttiva" dice che se possiamo comprendere il comportamento delle molecole, allora potremo anche capire che la coscienza è una qualità emergente;  cioè, una volta che le molecole raggiungono un certo grado di complessità di comportamento, da quel momento in poi, in qualche modo, emerge la coscienza.

Questo pensiero riduttivo può essere spiegato in un modo biologico molto semplice; il pancreas produce il succo pancreatico, la cistifellea fa la bile, lo stomaco secerne l'acido cloridrico e il cervello produce la coscienza. Quindi, in qualche modo, il vostro cervello fabbrica la coscienza nello stesso modo in cui il vostro stomaco produce l'acido cloridrico ed il pancreas il succo pancreatico. Questo modello riduzionista è usato nella scienza e in medicina, ma è un modello incompleto. E' una mappa difettosa della realtà.
 
Ci sono tre metodi con i quali possiamo comprendere la realtà. Il primo, attraverso i sensi: udito, tatto, gusto, vista e olfatto. Sperimentiamo la realtà attraverso gli strumenti di osservazione: gli "occhi del corpo". Il secondo modo per capire la realtà è attraverso lo strumento che chiamiamo mente: "l'occhio della mente", metaforicamente parlando. Se voglio capire la teoria della relatività, devo partecipare, almeno fino ad un certo grado, dell'esperienza che è avvenuta nella mente di Einstein. Se voglio comprendere la fisica quantistica devo avere una qualche idea dei concetti matematici che sono nelle menti degli scienziati dell'ultimo secolo. Se prendiamo in esame le principali rivoluzioni del secolo scorso, esse sono la fisica e la meccanica quantistica e se studiamo la storia dell'inizio di questa scienza, vediamo che la vera rivoluzione avvenne nella mente delle persone. Le osservazioni arrivarono molto dopo.
 
Con questa rivoluzione arrivò anche una nuova tecnologia. Possiedo questo sorprendente aggeggio: è un telefono con email e accesso ad internet. Posso registrarvi una conferenza, fare foto o filmati e spedire informazioni dappertutto. L'informazione viaggia attraverso pareti, alberi, rimbalza su un satellite nello spazio, oltrepassa gli ingorghi del traffico, i corpi umani e qualcuno, in Cina o in India, potrà ricevere questa informazione o guardare il video.
 
Questa tecnologia si basa su una premessa scientifica fondamentale: la natura sostanziale del mondo materiale non è materiale. Altrimenti non avremmo avuto questa tecnologia. Siamo in grado di navigare su internet perché quello che chiamiamo mondo materiale non è veramente materiale. Questa tecnologia è il risultato di ciò che chiamiamo rivoluzione quantica. Questo è il secondo modo di esaminare la realtà.
 
C'è una terza maniera per esaminarla, che va più in profondità. Il nostro apparato sensorio ci porta ad un livello superficiale: questa è una sedia, questo è un fiore, questo è un corpo umano; il livello quantico ci conduce più a fondo, nella mente della natura, rendendo il mondo più portentoso. Quindi gli occhi della mente ci conducono ad un livello più meraviglioso di quello che vediamo con gli occhi del corpo.
Il terzo modo per comprendere la realtà è quello attraverso "gli occhi dell'anima" che ci porta molto, ma molto più in profondità nella natura dell'esistente.

C'è una bellissima poesia del poeta "profetico" inglese Blake:
Siamo portati a credere alle bugie
quando guardiamo con i nostri occhi, e non attraverso l'occhio
che nasce e muore in una notte,
quando l'anima dormiva nei raggi della luce.

E' bellissima, ma che cosa vuol dire Blake? Perché siamo portati a credere alle bugie quando guardiamo con i nostri occhi? Quello che Blake sta dicendo è quello che qualsiasi studioso di percezioni oggi vi può dire: "per conoscere la natura della realtà non possiamo fidarci soltanto dell'osservazione sensoriale."
Negli ultimi 300 anni l'intero fondamento scientifico ha fatto affidamento sull'osservazione sensoriale; ma l'uso dei sensi è il test meno affidabile che ci sia per quella che chiamiamo realtà. I sensi mi dicono che la terra sulla quale sto è stabile e tuttavia sappiamo che si muove ad una velocità vertiginosa, lanciata nello spazio a migliaia di chilometri all'ora. I sensi mi dicono che nel posto dove poggio i piedi, la Terra è piatta. Non lo crede più nessuno. Anche quando guardo un oggetto come un fiore, e percepisco i suoi colori o la sua struttura, non è quella la sua qualità essenziale. L'occhio dell'ape, a forma di cellette, non percepisce le stesse lunghezze d'onda che voi e io percepiamo, quindi un'ape avrà una gamma di esperienze del fiore completamente differente e la "vedrà" con la lunghezza d'onda ultravioletta. Un pipistrello esperirà il fiore come l'eco dell'ultrasuono. L'occhio a palla del camaleonte gira su due assi differenti e noi non possiamo immaginare nemmeno lontanamente come appare  il fiore al camaleonte!
 
Dunque, qual è la vera natura del fiore? La risposta, dipende da chi lo sta guardando; dipende anche dagli strumenti di osservazione. Il sistema nervoso è il nostro principale strumento di osservazione e, ad un livello semplicistico, il cervello risponde all'attività dei neuroni traducendo nel codice binario, attraverso le membrane cellulari, le cariche elettriche. Se quindi potessi guardare dentro al cervello per vedere cosa vi accade, vedrei questa carica elettrica oscillante che si sposta da fuori a dentro la membrana cellulare. Come questa poi nella mente diventi un fiore, nessuno lo sa.
 
Sir Arthur Eddington, un grande scienziato del secolo scorso disse:
"Qualcosa di sconosciuto sta lavorando, noi non sappiamo cosa." Più vogliamo capire le percezioni, più non le comprendiamo. In realtà questo fiore esiste sono nella nostra coscienza, in un posto che si trova al di là dello spazio e del tempo ed esiste "come potenziale" prima che voi l'osserviate. Non esiste un mondo esterno in quanto tale.
 
Tutto quello che chiamiamo universo, alberi, stelle, galassie - ogni cosa che osserviamo come mondo esterno - è una translazione di processi fisici in codici binari,  attraverso le membrane cellulari, di fotoni in neuroni. Questo è il motivo per il quale nella tradizione ayurvedica diciamo che non siamo nel  mondo; il mondo è in noi. Non esistiamo nel mondo; il mondo esiste in noi. Non esistiamo nel corpo; il corpo esiste in noi. Non esistiamo nella mente; la mente esiste in noi. Ci curviamo in noi stessi e creiamo la mente, il corpo ed il mondo fisico. Li manifestiamo. Produciamo tutto: la mente, il corpo e l'universo intero. Non sto parlando filosoficamente o usando una metafisica orientale - questa è scienza.

Guardiamo ai sensi. I miei sensi mi dicono innanzitutto che il mio corpo è fisico, anatomico e statico. In realtà, il corpo ci sembra anatomico attraverso i sensi; il corpo è come un fiume che scorre, cambia continuamente. Il corpo fisico che state usando per star seduti sulla sedia per leggere questa rivista non è lo stesso corpo fisico con il quale siete entrati nella stanza un attimo fa. Quando fate un respiro profondo inalate 10 alla ventiduesima atomi dall'universo. Sono 100.000.000.000.000.000.000.000 atomi. E' un numero astronomico di materia prima che entra nel corpo ogni volta che respirate. Quando espirate, espirate 10 alla ventiduesima atomi provenienti da tutte le cellule del vostro corpo. Tutti noi, continuamente, condividiamo l'un l'altro i nostri organi. Sto respirando ogni cosa che sta in voi e voi state respirando tutto ciò che c'è in me. Ci scambiamo davvero continuamente gli atomi.

Oggi è possibile contare il numero totale degli atomi che ci sono nell'atmosfera terrestre. E' possibile calcolare cosa state inalando ed esalando ad ogni respiro.  Con qualche calcolo in più è possibile dimostrare, oltre ad ogni ombra di dubbio, che proprio in questo preciso momento avete nel vostro corpo almeno un milione di atomi che prima erano nel corpo di Cristo o di Buddha, di Michelangelo o Leonardo da Vinci, di Saddam Hussein, o Osama Bin Laden e George Bush. Avete, proprio ora, un milione di atomi che sono stati nel corpo di ogni singolo essere che è esistito fin dall'alba della creazione. In appena tre settimane un quadrilione di atomi (quadrilione significa 10 seguito da 15 zeri) sono passati attraverso il corpo di ogni essere vivente su questo pianeta. Proviamo a pensare, proprio adesso, a qualsiasi cosa nell'ecosistema - pensiamo ad un albero in Africa, ad uno scoiattolo in Siberia, ad un contadino in Cina, pensiamo ad un autista a Calcutta, ad un bimbo in Afghanistan e voi, nel vostro corpo, avete la materia prima che circolava lì solo tre settimane fa. In meno di un anno rimpiazzate il novantotto per cento di tutti gli atomi del vostro corpo.
 
A livello atomico avete un fegato nuovo ogni sei settimane, una nuova pelle ogni cinque giorni; sostituite lo scheletro ogni tre mesi; la materia prima del vostro DNA ogni sei settimane va e viene, come uccelli migratori. Il vostro DNA contiene le memorie di milioni di anni di evoluzione. Questo è ciò che è il DNA; il DNA è il metabolismo dell'esperienza. Metabolizziamo le nostre esperienze e le registriamo come DNA. In essa registriamo l'esperienza dei nostri antenati umani, animali e microbici.

La molecola d'insulina che è nel vostro corpo è la medesima di quella che si trova non solo nel corpo delle mucche o maiali, ma del salmone e anche dei microrganismi. Cos'è l'insulina? L'insulina è la conoscenza di come trasformare lo zucchero. Questo è ciò che è in forma di molecola ma essa è realmente conoscenza e quella conoscenza arriva da eoni del tempo. Ogni cosa che chiamiamo molecola è in realtà una espressione fisica dell'esperienza. Metabolizziamo esperienze, le registriamo nei nostri corpi e le trasferiamo alle future generazioni. E così il nostro DNA ricorda le memorie e le esperienze; quello che noi, in oriente, chiamiamo karma.
 
Karma è l'accumulo di esperienze del passato - tutto questo è karma; il vostro karma, il karma dei vostri antenati, il karma della creazione, tutto si trasferisce in esso - ma l'attuale materia prima del DNA va e viene ogni sei settimane, come uccelli migratori. Il carbonio, l'idrogeno, l'ossigeno si rinnovano ogni sei settimane. Se avete sostituito tutto il vostro corpo, fino all'ultimo atomo, in meno di un anno, sicuramente voi non siete il vostro corpo. Il corpo che ho portato in Inghilterra lo scorso anno non c'è più, è morto, non esiste più in questa forma, è da tutt'altra parte. Sta circolando in altre forme viventi; il mio corpo fisico si sta riciclando nella terra, nell'acqua, nell'aria e il pianeta si sta riciclando incorporando il mio corpo fisico. Dunque, ciò che chiamo io non è possibile che sia il mio corpo fisico.

Shakespeare, in una delle sue opere dice, "Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni." Shakespeare era un grande veggente. C'è un modo di dire indiano che dice, "Il corpo è proprio il luogo che i nostri ricordi e sogni chiamano 'casa'." Continuamente sostituiamo i nostri corpi e sappiamo come farlo. Quindi, se l'espressione fisica è nient'altro che ricordi e sogni, come li reinterpretiamo nel corpo fisico? Come esorcizziamo il fantasma della malattia, perché la malattia è in realtà uno stato di sogno disordinato nella coscienza che si manifesta nel nostro corpo?

Cos'è il corpo se lo potessimo vedere come realmente è? Cosa vedremmo? Innanzitutto vedremmo che è fatto di atomi, a loro volta gli atomi sono fatti di particelle subatomiche, e queste particelle non sono materiali, ma fluttuazioni di energia e informazioni guizzanti dentro e fuori da un vuoto infinito alla velocità della luce. Se potessi vedere il mio corpo come è in realtà, attraverso gli strumenti quantistici, quello che vedrei è che il 99% del mio corpo è spazio vuoto e che l'1% che si vede come materia è anch'esso spazio vuoto; che il tutto è riempito da nulla. Quando vado oltre le apparenze delle molecole, entro nella nube subatomica, vado oltre la nube e rimango con una manciata di nullità; ora, la domanda cruciale che oggi si pongono gli scienziati è, qual è la natura di questa vacuità dalla quale tutti veniamo? E' soltanto un vuoto o potrebbe essere il grembo della creazione? E' possibile che la natura vada esattamente nello stesso luogo per creare una galassia di stelle, un gruppo di nebulose, una foresta pluviale, un ecosistema, un corpo umano o un pensiero?
 
Vengono tutti dal medesimo posto alberi, galassie, i nostri corpi, i mobili e questo pensiero? Perché alla fine, quando andiamo al di là del fenomeno elettromagnetico, dove i fotoni sfarfallano dentro e fuori, in che cosa stanno sfarfallando? C'è un vuoto dal quale sembrano apparire, stanno in sospeso per una frazione di frazione di frazione di secondo e spariscono da dove sono venuti. E sembra che tutto ciò che chiamiamo forma e fenomeno, che chiamiamo osservatore ed osservato, proviene dallo stesso luogo, compresi i nostri pensieri.
 
Il mondo è una discontinuità e ogni esperienza accade a causa della discontinuità. Ma cosa significa discontinuità? Facciamo un esempio. Se vado a vedere un film, sullo schermo vedo una immagine continua, ma se vado nella stanza di proiezione scopro che c'è una serie di fotogrammi immobili con un piccolo spazio in mezzo. Se muovo la bobina abbastanza in fretta non vedo più i singoli fotogrammi ma l'immagine continua; dunque, nella coscienza percepisco una continuità. Ma la realtà è che la pellicola è discontinua. Quando guardo un programma televisivo vedo l'immagine che si muove da una parte all'altra dello schermo, ma non c'è niente che effettivamente si sta muovendo. Sono solo gli elettroni e i fotoni lampeggiano dentro e fuori in una certa sequenza e per il fatto che io non posso vedere l'"off", l'interruzione, ma vedo solo l'"on", la percepisco come una continuità. Gli scienziati credono che la percezione sia possibile proprio per questa discontinuità.
Tutte le forme ed i fenomeni dell'universo esprimono questo "continuo" e questo "discontinuo"e i nostri sensi sono fatti in modo che possono percepire il continuo e non il discontinuo. Tuttavia senza il discontinuo non potremmo esperire il continuo.
Mentre leggete questo articolo, per un secondo, mettete la vostra attenzione su chi sta leggendo. In questa frazione di secondo di mutata consapevolezza quello che sentite è una presenza, non è vero? Mentre leggete diventate coscienti del chi sta leggendo. Bene, quella presenza è la vostra anima. Non è la mente che potrebbe dirvi, "Oh, ho voglia di una tazza di caffé." C'è una presenza e quella presenza è nell'"on/off" dei vostri pensieri: c'è un pensiero che lampeggia "on e off" e in quell'"off" c'è la presenza. In questa presenza i pensieri vanno e vengono. Un pensiero emerge, rimane in sospeso, letteralmente, per una frazione di secondo, e se ne va. Poi, ovviamente, per associazione, conduce ad un altro pensiero, che viene e poi va. In quella presenza anche le emozioni vanno e vengono. In quella presenza le percezioni del mondo vanno e vengono. In quella presenza le molecole del nostro corpo vanno e vengono. In quella presenza ogni cosa che accade viene e va.
 
Rimane solo la presenza e, nelle tradizioni orientali, la chiamiamo  l'eterno testimone della consapevolezza, o coscienza. Diciamo inoltre che la finestra che si affaccia su quella presenza è lo spazio fra i vostri pensieri.  Quella presenza è un eterno testimone della consapevolezza nella quale tutto viene e va. Quando eravate bambini il vostro corpo era diverso, le vostre percezioni erano differenti, i vostri pensieri e le vostre emozioni erano diverse ma accadevano nella presenza che è quella di adesso ed era pure là allora. Quando eravate adolescenti, ogni cosa era diversa e quando siete anziani, tutto è differente ma la presenza rimane invariata. E' la vostra identità a livello animico nella quale ogni cosa si trasforma e muta di forma e di fenomeno. Se riuscite a rimanere in questa presenza, essa potrebbe essere il vostro biglietto verso la felicità. Essa è la vostra sola cosa reale e se andate un po' più a fondo riconoscerete, forse non a livello intellettuale, ma a livello di esperienza, che questa presenza è al di là della nascita e della morte, che anche la stessa nascita e morte sono l'"on" e l'"off" della presenza.

**Deepak Chopra è direttore educativo del Centro Deepak Chopra ed autore di molti libri, il più recente dei quali è "Grow younger, Live longer."