Va subito segnalata l'uscita dell'ultimo fascicolo della "Revue du Mauss semestrielle" (n. 27, premier semestre 2006): un grosso volume di 54o pagine, celebrativo dei venticinque anni (1981-2006) della rivista e dell'associazione (M.A.U.S.S - Mouvement anti-utilitariste dans les sciences sociales - www.revuedumauss.com - www.editionsladecouverte.fr), il suo sottotitolo infatti è "Anniversaire, bilan et controverses". Il fascicolo è diviso in tre corpose sezioni (dono, individualismo, utilitarismo), e una quarta più ridotta di recensioni. E ospita contributi di Alain Caillé, Mary Douglas, Jacques Godbout, Serge Latouche, Jean-Louis Laville e di numerosi altri studiosi. Va però detto, che al di là delle ricchezza dei contenuti teorici del fascicolo, e, ovviamente, del ruolo critico svolto dalla "Revue" nel campo delle idee sociali nell'ultimo quarto secolo, appare piuttosto maldestro il tentativo di Alain Caillé di ricondurre, quasi a forza, il M.A.U.S.S, nell'alveo di una tradizione, come dire, politicamente corretta: Mauss (appunto), Jaurès e il gruppo di "Socialisme ou barbarie (p. 25, nota 26). Come stupisce la sua liquidazione in termini di "sympathies intempestives que nous a vouées un temps la nouvelle droite" (Ibid.), del proficuo e seminale dialogo politico-ideologico (al quale nessuno aveva costretto Caillé), apertosi tra de Benoist e la rivista diretta dal sociologo francese, nella seconda metà degli anni Ottanta.
E, ora, visto che si è evocato il diavolo, ne approfittiamo per ricordare la pubblicazione dell'ultimo numero di "Nouvelle Ecole", rivista diretta, appunto da Alain de Benoist (n. 56, 2006 - www.labyrinthe.fr). La parte monografica è dedicata a un altro scrittore largamente "demonizzato", ma di grandissima qualità: Knut Hamsun (pp. 11-96). Articoli di Tarmo Kunnas e Michel d'Urance, con ricchissima bibliografia curata da Alain de Benoist. Il fascicolo ospita anche tre interessanti interventi di Frédéric Mirefleurs, Physique et systémique: un regard sur la totalité (pp.111-126), Luc-Olivier d'Algange, Méditations dionysiennes (135-146), e, nuovamente, del poliedrico de Benoist, Le centenaire de Hannah Arendt (pp. 127-134) . Infine, bella e ricca la parte iconografica, che resta uno dei punti di forza della rivista.
In meno di due mesi sono usciti due interessanti fascicoli di "Telos", la notevole rivista newyorkese fondata da Paul Piccone, e ora diretta dal germanista Russell Berman. E' bello ricordare che la rivista continua a uscire grazie all'impegno della signora Marie Piccone, vedova di Paul, e ora Excutive Director Telos Institute. Chi scrive ha conosciuto Paul Piccone e ne conserva un ricordo indelebile. Si tratta di due fascicoli speciali. Il primo è dedicato al fascismo italiano (n. 133, winter 2006 - www.telospress.com), e ospita scritti di Danilo Breschi, Giorgio Petracchi, Giuseppe Parlato, Maurizio Cabona, Frank Adler (pp. 3-130). Ricca anche la sezione documentaria, dove sono riportati testi di Ruggiero Grieco, Torquato Nanni e sulla politica razziale del fascismo (pp. 131-175). Il secondo fascicolo si occupa del rapporto tra "politica e religione (n. 134, spring 2006 - www.telospress.com), con articoli di Russell Berman (che introduce), John Milbank, Alain de Benoist, Raymond Dennehy, Philip Goodchild, Aryeh Botwinick, Mark North, Joshua Robert Gold, Nick Hoff (pp. 3-159). Da non perdere il duello intellettuale su "Liberality versus Liberalism", tra Milbank e de Benoist (pp. 6- 30), largamente vinto dal pensatore francese, che a differenza delle suo interlocutore americano, così filosoficamente ingenuo da sconcertare , non ritiene possibile, in una società "disincantata" come l'attuale, alcun ritorno di quella cultura fondata sulla tradizionale saggezza di impiano biblico e neoplatonico, difesa, appunto, da Milbank.
Si vedano su "Stato e Mercato" (1-2006 - www.mulino.it/rivisteweb), i notevoli articoli di Moreno Bertoldi, Struttura e limiti del welfare americano(pp. 55-90), e di Gianluca Busilacchi, Nuovo Wefare e capacità dei soggetti (pp. 91-125); ben documentati e assai utili per farsi un idea scientificamente corretta sulla parabola welfarista in Europa e Stati Uniti.
Da non perdere la messa a punto su istituzioni e processi istituzionali, con particolare riferimento all'economia, di Geoffrey M. Hodgson (probabilmente il maggiore specialista della materia), apparsa sull'ultimo fascicolo del "Journal of Economic Issues" (volume XL - n. 1 - march 2006 - atkinson@unr.nevada.edu ): What Are Institutions ? (pp. 1-25). Gradito e simpatico (per noi italiani) il suo accenno a Vico, come primo studioso moderno a occuparsi, nella Scienza Nuova , del concetto di istituzione. Notevole invece dal punto di vista teorico la critica serrata di Hodgson a certe rigidità di derivazione neoclassica, che segnano l'istituzionalismo di Douglass C. Norton (si veda in particolare l'appendice A dove è riprodotto il breve scambio epistolare in argomento tra North e Hodgson, pp. 19-21).
Da non perdere infine l'editoriale di Ignacio Ramonet, intitolato Pianeta Calcio, apparso su "Le Monde Diplomatique il manifesto" ( anno XIII, n. 6, giugno 2006 - www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/). Scrive Ramonet: " Tanto denaro conduce alla follia. C'è tutta una fauna di affaristi che ruota intorno al pallone. E controlla i mercati dei trasferimenti di giocatori, o quelli delle scommesse sportive. Per assicurarsi la vittoria, alcune squadre non esitano a ricorrere a trucchi (...). Così vanno le cose in questo affascinante sport, a metà strada tra splendori impareggiabili e lerciume, col rischio del noto effetto ventilatore. Che schizza fango su tutti".
Come appunto sta avvenendo in Italia.