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Nuvole di acciaio

di Pietro Pagliardini - 28/10/2011

 http://archiwatch.files.wordpress.com/2011/10/nuvola.jpg

Fuksas: "Per la mia Nuvola all'Eur ci vorranno altre sei o sette anni". Il progettista polemico sui lavori al rallentatore del centro congressi. "La struttura doveva essere pronta nel 2010. La società costruttrice Condotte utilizza solo 100 operai". La replica della società Eur Spa (da Repubblica, 26 ottobre 2011)

Prescindendo da ogni considerazione sui ritardi, prescindendo da ogni convinzione personale, prescindendo dai costi, prescindendo perfino da Fuksas si può serenamente convenire che siamo in presenza di un progetto del tutto assurdo, trattandosi di sommergibile di profondità e non di “nuvola” ma soprattutto di uno spreco, non dico di tipo economico ma proprio intellettuale ed anche sotto il profilo etico?

Mi viene in mente d’istinto l’espressione “oltraggio alla miseria”, come diceva mia mamma quando era costretta a buttare via del cibo avanzato e non riutilizzabile perché lasciato sui piatti.

Davvero non riesco a trovare espressione più adeguata per questo ammasso di carpenteria.

Ma c’entra qualcosa con l’architettura? E non era di Fuksas la biennale “Più etica e meno estetica”? E non è sempre Fuksas che in televisione si erge a paladino di poveri e precari e che parla di necessità del social-husing e quant’altro?

Ma, infine, Fulksas è solo un simbolo, il problema essendo una società così schizofrenica da inondarci di informazioni sulla bio-eco architettura sostenibile, sul fotovoltaico, sulle palle eoliche, sui boschi verticali e orizzontali, sugli alberi a Milano della coppia Abbado-Piano, sull’EXPO a giardino per la fame nel terzo e quarto mondo, tralasciando gli indignati, e poi nella prassi si comporta come la peggiore delle società affluenti e consumistiche.

E, ripeto,non parlo dei costi in valore assoluto, che non li voglio nemmeno sapere tanto non mi cambia niente, conoscendo ormai il livello di spreco di questa nostra politica, ma di rapporto costi-benefici, costi-risultato.

E adesso sentirò rispondermi dai nostri entusiasti architetti della modernità, dell’immagine e dell’effimero che, quando sarà finito, folle da tutto il mondo verranno in pellegrinaggio e lasceranno tanti soldi in Italia, a Roma, all’EUR, alla Nuvola e che il profitto sarà immenso e il ritorno d’immagine anche più.

E figuriamoci se non è così! Faccio una proposta: visto che c’è la Finlandia che è disposta a cacciare soldi per la Grecia ma vuole in pegno il Partenone, proviamo a scrivere alla BCE se invece dell’aumento dell’età pensionistica vuole in pegno la Nuvola! Draghi non si farà sfuggire questo affarone, ne sono certo.


www.de-architectura.com

 

P.S. Notare dall'immagine, la soave "leggerezza" delle tonnellate di acciaio di cui si è alla fine composta l'idea del sublime maestro, dopo diverse varianti d'opera:

http://archiwatch.files.wordpress.com/2011/10/nuvola.jpg