Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Se i media applaudono i “ribelli”, qualcosa non torna

Se i media applaudono i “ribelli”, qualcosa non torna

di Enrico Galoppini - 16/01/2012

Fonte: europeanphoenix



In un clima da “diluvio universale imminente”, ogni giorno, da tv e giornali ne salta fuori una nuova per indicare “la soluzione” ad uno dei numerosi problemi, se non addirittura incubi, che attanagliano la vita delle persone in Europa, soprattutto dei giovani, in particolare quelli dei cosiddetti “pigs”. Incubi perché coinvolgono quanto di più basilare ed essenziale vi è nella vita degli esseri umani: farsi una famiglia (perché no, numerosa); poter vivere, lavorativamente parlando, senza continue ansie e preoccupazioni; ricevere un’educazione seria ed autorevole (non una sfilza d’inganni); avere la possibilità di curarsi come si vuole, nel rispetto di una concezione olistica dell’essere umano, senza ridursi sul lastrico per questo. E… abitare in una casa di proprietà, sacra ed inviolabile (anche dall’Ici), evitando la piaga dell’indebitamento attraverso il famigerato “mutuo”.

Insomma, non stiamo parlando del “gay pride” o degli schiribizzi di chi si scopre improvvisamente, per moda o disorientamento, “dell’altro sesso”; di giocarsi lo stipendio ai “gratta e vinci” o al “bingo” (ovviamente “sicuro”!); di fumarsi le canne e d’impasticcarsi il sabato sera perché “bisogna divertirsi”; di cambiare tutto il guardaroba ad ogni giro di “saldi” e di “rottamare” il cervello, pardon, l’auto o il cellulare ogni anno; di pascolare inebetiti nei centri commerciali; di rimpolpare le file in autostrada dei “forzati del weekend” per non sentirsi “da meno degli altri”; di fare “zapping” senza costrutto tra centinaia di canali o di spiattellare  scemenze a raffica su Facebook. Né di essere a tutti i costi “tollerante” ed “accogliente” a priori, anche quando ti trasformano l’atavico habitat in una “kasbah” o in uno “spaghetti Bronx”. E tanto meno di godere di una fumosa quanto chimerica e irrealizzabile “libertà di parola”. Non parliamo poi del “diritto umano” per eccellenza: quello di “vivere come uno vuole”, di “fare come ci pare”, il che non solo è irrealizzabile come ciascuno può constatare, ma è oltretutto nocivo e spiritualmente devastante anche solo come impulso inoculato nelle menti.

Stiamo parlando dei legittimi sogni della famosa gente normale. È bene ripetere a voce alta che la “gente normale” esiste ancora, perché a forza di andare dietro alle cretinate di giullari, nani e ballerine dei “talk show” e di sedicenti “opinionisti” e/o “esperti” (nella manipolazione di menti sprovvedute), c’è il rischio di scambiare una specie di saga dei “freaks” per la normalità! E la gente normale ormai deve sopportare di vivere in mezzo ad un incubo pullulato di mostri d’ogni tipo imposti da un sistema che ne fa uso per distogliere dalle questioni veramente importanti e traviare le menti per arrivare alla completa dissoluzione del ‘fortino’ che chi s’è venduto l’anima al diavolo deve conquistare: i cuori degli uomini.

Non perdiamo quindi neppure un minuto per confutare le corbellerie che ci vengono propinate dai “media” e dagli “intellettuali”, smaccatamente schierati a difesa dell’andazzo generale, assolutamente anormale, che garantisce loro ricchi premi e cotillon. Vale invece la pena d’interrogarsi su quelle “mezze verità” messe in circolazione, proposte ad un pubblico facilmente ingannabile e volte a dimostrare che la “critica”, anche impertinente e spietata, in regime liberaldemocratico è permessa e addirittura auspicabile sulla cosiddetta “stampa autorevole” ed i “programmi d’approfondimento” (v. la fortunata serie dei libri dedicati alla “casta”…).

Invece no, da queste cloache che sono le tv ed i giornali esce solo quello che può uscire da una cloaca.
A questo proposito, mi ha colpito vedere come “Il Fatto Quotidiano” ha dato rilievo, positivamente, alle occupazioni di stabili di proprietà di istituti bancari in atto in Spagna. È lo stesso stupore che emerge quando constati che gli “indignati” –
mossisi all’unisono in tutto il mondo e presto svaniti! - riscuotono il plauso di un Draghi e di un Soros…

Ma ora si vedano l’articolo e il relativo filmato: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/27/diritto-alla-casa-%e2%80%9cdallindignazione-allazione%e2%80%9d-ondata-occupazioni/180131/

Ma come, occupano proprietà delle banche, le intoccabili e sacre banche, e li mostrano come “giovani intraprendenti”, “dinamici” e “consapevoli”? Com’è che piuttosto non li demonizzano? C’è qualcosa che non torna!

Tutti i media, e sottolineo tutti, tengono sempre bordone ai capisaldi, ai “dogmi” di questo sistema, tra cui l’imposizione di prezzi assurdi artificialmente gonfiati per le case (la “mafia del mattone”), con relativo mutuo usurario che serrerà bene i ceppi vita natural durante a chi l’ha stipulato… Così la casa, da “diritto” che è - non una roba che deve spolparti tutta l’esistenza - è diventata una delle cause primarie d’ansia e preoccupazione per molte coppie giovani (normali!)…

Qual è dunque una possibile "risposta" al "problema casa" secondo questi novelli Robin Hood applauditi in maniera sospetta dalla stampa lecchina? Le ormai storiche “occupazioni”, con un materasso in terra, la mitica “cucina collettiva”, la “A” di “anarchia” sbombolettata sulla facciata (che tra l’altro era pure nuova)… E se poi gli “occupanti” sono “multietnici” è anche più edificante!

Non sia mai detto che uno Stato degno di tal nome predisponga un “piano casa” per l’edilizia popolare! Sono certo che qualora un Governo provasse a metterlo in opera, lo stesso "Fatto Quotidiano" che ora si compiace di mostrarci queste "lotte", griderebbe al "riemergente fascismo"! Non solo, onde evitare “spiacevoli sorprese”, se degli italiani con idee chiare e in grado di riscuotere consensi a valanga provassero ad intavolare un simile discorso, verrebbero prontamente fatti oggetto delle più solerti attenzioni degli organi preposti alla repressione politica e giudiziaria.

Ma sì, molto più edificante mostrare una “comune” buona per scaldare il cuore dei pappagalli della carta piombata (“ricordi, come eravamo?”), che dopo qualche giovanile “intemperanza” (tra una molotov e l’altra) si sono ritrovati a difendere a spada tratta i “padroni”. A questi falliti esistenziali – che per vent’anni hanno spacciato l’antiberlusconismo per una “rivoluzione”, un’esperienza esaltante! – non resta che rivedersi nello specchio dei giovani d’oggi che replicano le medesime “occupazioni”: li ho sentiti io, con le mie orecchie, i professori universitari “rivoluzionari” con stipendio da migliaia di euro tessere le lodi delle “occupazioni universitarie” di fronte ai “capetti” che ovviamente gongolavano al solo pensiero di essere anche loro, un giorno, al posto dell’odiato “barone”…

Ma queste “occupazioni”, possono andare oltre la mera “testimonianza”? Sono in grado di dare una risposta praticabile su larga scala al “problema casa”? Certo che no! Infatti un bel giorno, siccome lo stabile è della banca, fanno sloggiare tutti quanti con le loro carabattole, e chi s'è visto s'è visto, com’è sempre successo… Mentre il “problema casa” non si smuove d’un pallino, tanto nessun “occupante” ha capito un tubo di come funziona la moneta debito ed il meccanismo d’indebitamento dello Stato, che anzi, lui odia con tutte le sue forze perché è “anarchico”! In psichiatria tutto questo si chiama “coazione a ripetere”, sempre le stesse minchiate.

Non sarebbe invece più degno e fattivo un "piano casa" con alloggi per i quali gli inquilini pagano un "affitto", e al raggiungimento del loro prezzo d'acquisto, calmierato, essi ne diventano proprietari? Così, tante volte non riuscissero a pagare l'"affitto" non perderebbero tutto, come invece accade col sistema dei mutui usurari... Adesso t'illudono di essere subito "il proprietario", ma in realtà la casa è della banca che te l'ha ipotecata per darti il mutuo! Certo, ci sarebbe molto da dire sulla cattiva abitudine di fare il salto più lungo della gamba accollandosi questi gioghi, ma la situazione, volenti o nolenti, prima che cambi una mentalità da “nobili decaduti” (“o 150 mq col giardino o nulla!”), per molti italiani è questa.

Tra l’altro fa pensar male la concomitanza tra la fase acuta della “crisi”, l’accelerata infertale da chi la pilota, e la nuova ondata di "antifascismo" (si dirà, l’ennesima), che però cade ad orologeria col secondo tempo del film drammatico "Il sacco d'Italia" girato dalla Britannia Productions: mentre con la scusa delle “mani pulite” si pappavano mezzo Stato, qualcuno ricorda "l’emergenza Naziskin" dei primi anni Novanta (io non ne ho mai visto nemmeno uno!) e la concomitante Legge Mancino-Modigliani studiata per mettere a tacere, con la scusa del “reato di fascismo”, ogni vera opposizione “nazionale”?

Le due cose sono strettamente correlate – fatevi furbi - per creare un clima psicologico atto a far digerire delle porcate antisociali e antinazionali (col corollario, sempre utile, delle scazzottate tra “rossi” e “neri” il sabato pomeriggio). Innanzitutto “i fascisti” (che non sono certo né il Pdl né Fli, né i partitini di contorno da zero virgola percento, ma quelli che guardano al Fascismo storico 1922-1945 come ad un’esperienza da cui trarre ancora ispirazioni positive)[1] non possono digerire il saccheggio della Nazione, lo smantellamento di quanto resta dello Stato sociale, una vita in cui i “valori” sono quelli degli esseri più vili e spregevoli che esistano, gli usurai ed i loro lavapiatti. Ecco, il sospetto è che s’intenda tenere a guinzaglio corto, sotto costante disorientamento e pressione, col terrore di essere repressi qualora si osasse alzare il capo, una parte di potenziale elettorato (che adesso non vota) né di destra né di sinistra, di tendenza socialista e nazionale, che in Italia ancora esiste per il semplice motivo che sono le condizioni stesse che Lorsignori intendono imporre e blindare, quelle della “liberaldemocrazia compiuta” col mondo ridotto a “mercato”, a suscitare spontanei e sani moti di repulsa e la tendenza ad organizzarsi in forme politiche per dare una risposta che sia davvero una soluzione, e non un palliativo o peggio una burla come quella delle “occupazioni”.

Sia comunque chiaro che tra chi fa qualcosa, mettendoci dell’impegno per non affondare nelle sabbie mobili della Liberaldemocrazia, e chi fa il “saccente”, il “benpensante” (ma in realtà l’egoista) solo perché comunque ha la classica pancia piena, qua preferiamo senza ombra di dubbio il primo tipo. Quindi, in un certo senso, la critica alle “occupazioni” è benevola, come dire “ragazzi, d’accordo, avete individuato un problema davvero importante, ma la soluzione non è quella!”.

La situazione non è grave, è disperata, verrebbe da dire; pertanto piuttosto che giocare ancora ai Robin Hood o alle “utopie” (ce n’è sempre una da dare in pasto ai giovani), ma anche sperare che qualcheduno nel “palazzo” recepisca proposte “rivoluzionarie” (il famoso “mutuo sociale” di Casa Pound: campa cavallo che l’erba cresce…), si capisca alla svelta che per risolvere definitivamente il “problema casa”, per tutti e non solo per chi ci sta simpatico (“compagno”, “camerata”, “multietnico” eccetera), bisogna entrarci in quel “palazzo”, non agire da fuori in uno ‘zoo’ fatto apposta per essere ammirati e farsi dare la ‘carota’ dell’articolo sussiegoso e ammirato. Ma bastonati, se non si gioca alle “regole”…

E le regole si fanno nel “palazzo”, non da fuori, nello ‘zoo’.





[1] Consiglio due letture agili e chiare per rendersi conto di cosa di apprezzabile - per tutti, tra cui una seria politica per le abitazioni - è stato fatto da quella classe dirigente. A. B. Mariantoni, Le storture del male assoluto. I “crimini” fascisti che hanno fatto grande l’Italia, Herald Editore, Roma 2011; A. Mezzano, I danni del Fascismo, Ed. all’Insegna del Veltro, Parma 2004. I titoli dei due volumi, che si limitano ad un’esposizione dei provvedimenti e delle realizzazioni del regime fascista affinché il lettore, di fronte ad una mole impressionante di dati, esca dall’incantesimo dell’”antifascismo” comprendendo perché esso viene invece continuamente fomentato, sono naturalmente ironici. E comprenderà anche perché, a distanza di settant’anni, quanto residua di quelle realizzazioni a beneficio della nazione viene sottoposto a svalutazione ideale e saccheggio materiale da parte delle medesime sanguisughe di sempre…