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Quei suicidi che non possono lasciare indifferenti. Mentre la "cura Monti" non funziona

di Fabio Polese - 16/05/2012

Fonte: ilsitodiperugia


Immagine articolo - Il sito d'Italia

Mentre molte persone scelgono il suicidio come unica soluzione ai problemi economici, la politica e le istituzioni lanciano l’allarme terrorismo. E’ di ieri la notizia che per “difendere” gli obiettivi sensibili (che sarebbero Equitalia, i cantieri della Tav, le banche e le grandi aziende…) non si esclude l’impiego dei soldati. La proposta è arrivata dal ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri.

In realtà, però, la repressione è già iniziata da tempo. Prima era toccato nei presidi del “Movimento dei forconi” o di quelli contro il Treno ad Alta Velocità in Val di Susa e, ultimamente, al presidio di protesta contro Equitalia che si è tenuto a Napoli. Per chi ancora non l’avesse capito, è vietato alzare la voce. Ed è vietato farlo anche in maniera pacifica perché, comunque, spunterebbero fuori i “black bloc” di turno.

Intanto, sui giornali mainstream, i numerosi suicidi di lavoratori italiani passano in sordina e fanno spazio agli attentati e presunti tali. E’ così che per rivolgere l’attenzione delle masse sulla violenza e non sul reale problema di tutti gli italiani, anche una scritta muraria diventa pericolosa. Questo, negli anni ‘70, si chiamava “strategia della tensione”. Ed è pericoloso, molto pericoloso.

I cittadini italiani si sono accorti da tempo che Equitalia esiste davvero e fa paura. Fa paura perché è un meccanismo contorto, che invia cartelle esattoriali – come già successo in diversi casi – anche non dovute o già pagate e che con la sua straordinaria lentezza, applica sistematicamente enormi interessi.

Equitalia Spa, attraverso un comunicato diffuso in questi giorni, ha chiesto di non “scaricare” la colpa su di loro. In effetti (in fondo), anche loro sono lavoratori, lavoratori che però, fino ad ora, servendo il loro “padrone”, hanno impoverito moltissime persone, arrivando a pignorare, all’insaputa dei proprietari e per pagamenti dovuti di pochi euro, anche le abitazioni. E cosa farebbero loro nel caso contrario? Dovrebbero ben sapere di quanto dolore possano essere i portavoce.

Nel frattempo, la “cura Monti” non funziona, da quando è stato investito della carica di primo ministro, secondo una nota di Adusbef e Federconsumatori, il debito pubblico italiano è aumentato di oltre 41 miliardi, al ritmo di 9 miliardi al mese. A dicembre il debito si attestava a 1.897,646 miliardi, in calo rispetto a novembre. A marzo è passato a 1.946,083 miliardi.

A Palermo, nel cancello di Serit-Equitalia, nella notte di domenica è stato esposto uno striscione eloquente: “Italiani non suicidatevi, ribellatevi”. Senza violenze, aggiungiamo noi, ma ribellatevi. Ecco, sarebbe bello vedere il popolo in piedi sopra le rovine. Unito, senza “grilli” per la testa e senza i sindacati di nuova generazione. (Fabio Polese)