Le intolleranze alimentari
di Nevio Sgherla - 14/07/2006
Penso che quasi tutti soffrano ormai di una qualche forma di intolleranza; nella mia pratica ho potuto constatare che molte delle persone con intolleranze alimentari sono intolleranti al mondo che le circonda ma ancor più al loro proprio mondo interiore. Certamente tutte le persone intolleranti, per esempio, al latte trovano conforto nell'evitarne l'assunzione, il mondo sembra loro meno opprimente e la vita più leggera, persino certi rapporti divengono più sostenibili... ma, a lungo andare, divengono intolleranti a qualche altro alimento o ridiventano intolleranti al latte.
Consideriamo pure che l'atmosfera nella quale il potere ci costringe a vivere è tossica, che il cibo (biologico e biodinamico a parte), è purtroppo venefico, che l'acqua “potabile” non esiste più, che i rapporti umani sono superficiali, tesi e troppo veloci, che la situazione finanziaria non è splendida... ma questo è il mondo esterno mentre di solito la vera base dalla quale insorgono le intolleranze appartiene al mondo interno. Il mondo interno è il rapporto che noi abbiamo realmente con noi e che di solito è viziato da una moltitudine di fattori.
Per uscirne, per venire a capo di chi siamo e di quale sia la strada da percorrere nell'attuale vita, occorre anzitutto sfatare quel mito che vuole farci pensare alla vita, alla natura, all'Uomo e al cosmo come a delle cose semplici, come a delle cose che in parte la scienza ha già spiegato e in parte spiegherà prossimamente. Se la scienza ufficiale potesse con i suoi metodi d'indagine comprendere e quindi spiegare e risolvere l'enigma dell'esistenza...noi esseri umani non avremmo più compito alcuno. Si vivrebbe in un mondo di noia !
Ma la creazione ha provveduto a far si che esista una separazione tra il generale ed il particolare, ovvero tra quello che riguarda tutti gli uomini (per esempio tutti respiriamo, beviamo e mangiamo) e quello che riguarda il singolo. Ne deriva che mentre respirando un gas tossico tutti i presenti ne rimangono più o meno intossicati, nel caso delle intolleranze ognuno ne presenta di diverse. Volendo tentare un piccolo accenno potrei dire che quello che di un individuo noi vediamo è solo la quarta parte, un quarto di quello che forma il suo vero essere. Il corpo fisico si consuma e si rigenera continuamente tanto che, nell'arco di un settennio viene totalmente rinnovato (le cellule cerebrali non seguono questo ritmo, semplicemente muoiono senza venire rigenerate e questo fa la differenza tra il corpo e la testa).
Schema
1) Durante il primo settennio di vita (0 - 7 anni) si formano e si affinano tutte le parti che costituiscono la nostra struttura fisica.
2) Nel corso del secondo settennio (7 - 14 anni) il bambino acquista un rapporto migliore con la sua “forza”, con le sue energie; infatti in questo periodo egli si mette continuamente alla prova: salta, corre, pratica degli sport ecc.
3) Nel terzo settennio che va all'incirca dai 14/15 anni ai 20/21 anni, l'adolescente prende coscienza dell'altro sesso, s'innamora. Contemporaneamente inizia a cercarsi e lo fa assumendo in sé dei modelli che possono essere il divo dello spettacolo, il campione sportivo o un idea politica o altro ancora. Innamorandosi rivolge la sua ricerca verso l'interno pur partendo da un soggetto esterno, mentre i modelli servono per lo più a farlo assumere un certo tipo di atteggiamento da esibire all'esterno, o a volte, a risvegliare alcuni suoi talenti (l'ascolto di una certa musica può far nascere la voglia di suonare uno strumento, la vista di una partita può far scaturire una impellente necessità di giocare a pallone ecc.).
4) Nel settennio che ricopre il periodo che va dai 21-28 anni il ragazzo si prepara ai suoi futuri compiti, ha già le sue idee ed entro il ventottesimo anno sarà in grado di vivere responsabilmente la sua vita. Si potrebbe dire che verso i 28 anni per l'uomo e certamente un poco di tempo prima per la donna, si conclude il tempo della preparazione ed inizia il tempo della semina.
Possiamo dunque dire che nei primi 7 anni si forma principalmente tutto lo strumento fisico, poi nel secondo settennio impariamo ad accordarlo, nel terzo lo studiamo, nel quarto lo suoniamo sempre meglio per poi poterci esibire sul palcoscenico della vita per una serie di concerti che durerà l'intera esistenza dandoci l'opportunità di affinare sempre di più la nostra arte. Questa piccola spiegazione ci può far comprendere come, pur essendo più o meno uguali le tappe fondamentali che vengono chiamate settennati o settenni, diverse saranno le esperienze che ognuno farà in questi periodi e tali diversità proverranno dall'ambito geografico, politico/storico, famigliare, dal percorso scolastico, dalle abitudini alimentari ecc.
I primi quattro settenni portano a maturazione: prima il fisico, poi le energie vitali o eterico, quindi è la volta delle esperienze animiche (astrale) e infine di quella parte che viene denominata lo o organizzazione dell'Io.
CORPO FISICO à Da 0 a 7 anni
CORPO ETERICO à Da 7 a 14 anni
CORPO ASTRALE à Da 14 a 21 anni
ORGANIZZAZIONE DELL'IO à Da 21 a 28 anni
La scienza ufficiale ignora e quindi non ricerca la reale composizione umana. Certo sa molto sull'infinitamente piccolo (cellule, citoplasma ecc.) ma con tali conoscenze (e anche con quelle dell'ingegneria genetica) non sa spiegare il perché dell'Uomo. Ritornando in prossimità delle “intolleranze” possiamo dire che di solito si manifestano dopo che chi le accusa ha vissuto un qualche stress.
Non sono poche le donne che divengono intolleranti a certi alimenti (e magari sviluppano anche la sempre più presente Candida Albicans) dopo un divorzio, una interruzione di gravidanza, una serie di litigi con il partner. Non sono pochi neanche i bambini che soffrono di intolleranze alimentari solo come reazione visibile a situazioni famigliari difficili o a qualche vaccinazione. Mettere in relazione le varie intolleranze con quello che è o che è stato il vissuto di una persona può risultare a volte molto interessante. Se (per esempio) si è vissuto male un amore verso i 16 anni, questo può aver innescato un processo che magari dopo molti anni, ipoteticamente, potrebbe condurre a delle intolleranze alimentari o ad altri problemi. Lo studio dei settenni e dei loro riflessi nelle fasi successive della vita sarebbe senz'altro auspicabile da parte dei medici e dei nutrizionisti.
Ecco che, se prima non si valutano tanti fattori, sarà difficile mettere davvero fine alle intolleranze. Quello di cui l'Umanità urgentemente necessita è di una vera pedagogia indirizzata prima di tutto ai giovani (che diverranno in seguito futuri genitori) e poi estesa a tutte le persone. È quanto mai necessario che la conoscenza più profonda (i Misteri) venga opportunamente divulgata e possa sostituire i vari dogmi medioevali che ancora albergano nei nostri DNA.
Quando i bambini verranno lasciati liberi di vivere da bambini e verranno amorevolmente e coscientemente accuditi dai genitori e dagli insegnanti, quando le materie di studio diverranno un qualcosa di utile e di interessante e i ragazzi non si sceglieranno poi un indirizzo scolastico in base al guadagno della futura professione ma in base alle reali, personali aspirazioni, quando la sessualità verrà spiegata non come squallida educazione sessuale ma come arte del vivere in armonia con sé stessi ed il partner, quando scuola e famiglia interagiranno per il benessere del futuro dell'umanità (che è costituito proprio dai giovani)... allora sarà più difficile sentir parlare di intolleranze alimentari.
Un bambino ben cresciuto, un ragazzo aiutato... divengono più facilmente promotori di un mondo migliore. Le guerre di potere, la criminalità, il terrorismo, il lavorare contro la natura... sono tutte cose fondate sull'ignoranza dei segreti della vita. In un'atmosfera pulita, disponendo di acqua e cibo esenti da veleni, disponendo di sana educazione e veri principi sarebbe difficile diventare allergici. Solo persone moralmente motivate possono ricostruire, rimediare ai tutti i danni che gli sciocchi e le eminenze grigie dì tutti i tempi hanno saputo determinare.
DUNQUE:
1) Le intolleranze a vari alimenti si sviluppano a causa di alimenti defraudati, violentati, privi di vita e carichi di veleni.
2) Negli organismi così rovinati da un cibo un'aria e un'acqua fortemente tossici, un ulteriore stress (per es. emotivo) può rappresentare la goccia che fa traboccare il vaso.
3) Sia l'inquinamento, sia lo stress, sono situazioni che derivano da errate concezioni della vita e del mondo in generale.
4) Le intolleranze nei lattanti sono direttamente imputabili allo stile alimentare della madre (già prima della gravidanza) e allo stile di vita (comportamenti, pensieri, parole, rumorosità, ritmi ecc.) della famiglia intera.
TUTTO QUESTO DEVE ESSERE PRESO IN CONSIDERAZIONE
Quindi non sempre basteranno il parere dell'allergologo o quello del nutrizionista, spesso questi professionisti dovrebbero indirizzare i pazienti anche verso pedagogisti in grado di comprendere da dove insorge il problema in questione e in grado di aiutare i pazienti a compiere un percorso di conoscenza di sé stessi conforme alle loro personalità. Purtroppo molte persone non dispongono degli strumenti culturali per poter affrontare un vero percorso e questa carenza si trova sia presso chi non ha studiato molto sia presso la ormai folta schiera dei laureati.
Autore: Nevio Sgherla
Tratto dal libro “Nutrizione cosciente”