Il Veneto verso la fine dell'obbligo alle vaccinazioni
di redazione - 17/07/2006
VENETO, LA REGIONE VERSO LA FINE DELL'OBBLIGO ALLE VACCINAZIONI
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Prima della pausa estiva, porterò in Giunta la proposta di legge regionale per la sospensione dell'obbligo vaccinale per il 2007 e questa nostra linea di comportamento è apprezzata dal ministero della Salute». Lo ha annunciato l'assessore regionale alle politiche sanitarie Flavio Tosi intervenendo, alla Sala Leonardo da Vinci di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, alla conferenza-dibattito sul tema "Dobbiamo vaccinare i nostri figli?" organizzata dal Coordinamento regionale Veneto per la libertà delle vaccinazioni. «In Veneto - ha aggiunto l'assessore regionale - esistono le condizioni per avviare un percorso verso la sospensione dell'obbligo alla vaccinazione, una pratica in vigore solo in Italia, Portogallo e Grecia e che comunque, per la normativa dell'Unione europea, dovrebbe in ogni caso cessare entro il 2010. Questo non vuol dire né abolire la vaccinazione né abbassare la soglia di attenzione: il nostro obiettivo è l'esatto contrario, alzare ulteriormente la soglia di attenzione e probabilmente vaccinare anche di più, ma in modo più intelligente, prevenendo non tanto la difterite che non esiste quasi più ma patologie realmente diffuse o pericolose come morbillo o meningite, per le quali oggi non esiste l'obbligo vaccinale». «Anche le vaccinazioni consigliate saranno gratuite e già da quest'anno il calendario vaccinale della Regione offre tre nuovi vaccini consigliati contro la varicella, il pneumococco e il meningococco, che si aggiungono agli altri cinque già consigliati e ai quattro obbligatori - ha detto ancora Tosi - Dobbiamo prendere atto che oggi vi sono per alcune patologie campagne di vaccinazioni consigliate più importanti e utili di quelle obbligatorie; esiste infatti ancora l'obbligo di vaccinazione per malattie quasi scomparse come la difterite, di cui non viene registrato un caso in Italia da almeno dieci anni, mentre non c'è obbligo vaccinale per malattie molto più importanti e pericolose come il morbillo (40.000 casi in Italia con 6 decessi nell'ultima epidemia del 2003) e alcuni tipi di meningite (oltre 200 casi nel Veneto negli ultimi sei anni rilevati) che stanno pericolosamente ripresentandosi». |