Il Volto di Qana (VI)
di Miguel Martinez - 21/07/2006
Si sa sempre poco di voi, delle vite leggere, entrate nel mondo per la porta sbagliata e uscite in silenzio.
Non so il tuo nome e non lo saprò mai. Non vedo il tuo volto. Ti immagino bambina, ma non so. Non so nemmeno se sei ancora viva, o se sei morta.
Però in un mondo che avessimo disegnato noi, e non loro, avremmo potuto imparare insieme, a tracciare i segni sulla sabbia, io vecchio con tutto da imparare, e tu piccola, araba e maestra.
alif come Allâh che dà la vita, oppure Amrîka che la toglie
bâ' come baraka la benedizione che copre la tua testa, oppure bayt, come la casa che ti hanno distrutto
tâ' come tall la collina su cui giocavi, oppure taht, e tu sotto terra
thâ' come thamar la frutta, oppure thubûr, il lamento tra le rovine
jîm come jamal il cammello carico di legname, oppure jurm, il delitto
hâ' come hilm il sogno che quella mattina ricordavi appena, oppure harb, la guerra
khâ' come khâfiq il tuo cuore che batteva, oppure kharq come il tuo corpo strappato
dâl come dam il tuo sangue allegro, oppure Dajjâl, l'Ingannatore che gli uomini seguiranno come uno sciame d'api
dhâl come dhaqan la barba del babbo che tiravi, oppure dha'aqa, l'urlo di terrore mentre si muore
râ' come raqas la danza di tua madre, oppure ru'b, come la tua paura
zây come zahra il fiore che tenevi fiera in mano, oppure zamân, la durata che ti è stato concesso
sîn come sabah quando provavi a nuotare nel mare di Cadmo, oppure sarrâq, il ladro che ti rubò il respiro
shîn come shams il sole caldo e vivo, oppure shahâda, il tuo martirio
sâd come sibyânî il tuo essere giovani, oppure sad', il tuo petto infranto
dâd come dahk la tua risata, oppure dahiyya, il tuo sacrificio
tâ' come tufûla la tua infanzia, oppure tayyâra, il ferro volante che ti ha portato via la vita
zâ' come zuhr la preghiera del sole alto, oppure zulm, l'oppressione
'ayin come il nome del tuo occhio fenicio, oppure 'ayb, la vergogna di coloro che qui la notte ridono mentre ti spezzano
ghayn come ghada' quando la mattina ti riempivi il viso di cibo, oppure ghadab, l'ira profonda che sentiamo nelle mani
fâ' come fajr la luce dell'alba che spacca la notte, oppure infijâr, la bomba che esplode addosso a te
qâf come qamar la Luna Vera, oppure qatl, quando ti hanno uccisa
kâf come kalâmât le tue prime parole, oppure kushâha, l'odio nascosto
lâm come la'b il gioco oppure la'na, la maledizione
mîm come Maryam Batûla la Vergine, o come mawt, la morte
nûn come nâbid la tua voglia traboccante di vivere, oppure come nihâya, la fine delle cose
hâ' come huraira il gattino che fa le fusa, oppure come hawl, il terrore
wâw come wajh il tuo volto, oppure waqt, il tuo tempo così breve
yâ' come yûsufî il mandarino, oppure yad, la mano che sfiorando un tasto ti scelse morta