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Speculazione e profitti, il gioco d'azzardo bancario tira come non mai

di Laurent Pinsolle - 05/08/2013

Fonte: polemos-war


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Sono passati ormai 5 anni da quando ci veniva annunciata la moralizzazione del capitalismo. Fin i liberali denunciavano gli abusi del sistema bancario. Ma oggi, quando si vedono i profitti da primato conseguiti dalle banche statunitensi o l’aumento delle pratiche speculative, non si può che constatare come non sia cambiato nulla.


L’anarchia bancaria prosegue

La lettura dell’attualità finanziaria è sconfortante: sembra di essere nel 2007! Le banche americane fanno segnare dei guadagni da primato, in particolare chi ha accesso alle pratiche speculative piùtossiche. Il Lussemburgo adotta un sistema legislativo protezionista per attirare capitali. Come riferito in questo numero di Atlantico, il ducato europeo si è adeguato alle nuove regole europee che gli permettono di commercializzare i propri prodotti in tutta l’Unione Europea. Il Lussemburgo aggira le regole della trasparenza grazie al suo nuovo statuto per le società in accomandita semplice, che protegge l’identità dei dirigenti di tali società...
Oltre Atlantico, le banche hanno annunciato dei profitti da primato:JP Morgan, +31%; Citibank, +42%; Bank of America, +63%; Morgan Stanley, +74%; Goldman Sachs, +101%! In un solo trimestre, queste 5 banche hanno raccolto la sciocchezza di circa 12 miliardi di dollari di guadagni! 
Ad un esame più dettagliato dei risultati d’esercizio, si vede che a valori netti, rappresentano fra il 10% ed il 20% dei volumi trattati. Di certo non sembra un valore da mercato molto competitivo (domandate ai costruttori di automobili che lottano per qualche punto percentuale di guadagno), piuttosto, sembra il segno di una oligarchia che vive di rendita.
Per descrivere meglio questo quadro inquietante, le Monde ha pubblicato un’eccellente – ed atroce – dossier sui prodotti derivati che le banche vendono tranquillamente ai propri clienti. Vi si apprende che tutti possono avere accesso ai prodotti inventati da questa finanza folle ed incosciente e chiarisce che, mentre i precedenti prodotti non permettevano unleverage superiore a 50, gli attuali CPD (Contratti Per Differenza), permettono un leverage di 400. In pratica, con un capitale di 100 euro, potete fare una scommessa del valore di 40.000 euro! E senza nemmeno possedere i titoli corrispondenti!


Non hanno capito nulla (o fanno finta)

La cosa è doppiamente distruttiva: primo, è palese che un mondo finanziario che commercializza simili prodotti è completamente fuori di testa. Quando, in pratica, puoi scommettere su 40.000 euro con soli 100 euro, se il titolo perde il 10%, l’investitore perde 3.900 euro, cioè 39 volte la posta! Tali valori sono assolutamente rappresentativi delleinnovazioni introdotte da questa finanza. Innovazioni che, in caso di crisi dei mercati, producono dei colossali rischi sistemici. È semplicemente incredibile che le banche li commercializzino a meno di 5 anni dall’essere state vicine al tracollo.
Ma la cosa ancora più disgustosa è che i nostri dirigenti le lascino fare. Il gioco d’azzardo dovrebbe essere proibito: il ricorso all’effetto leva (leverage), dovrebbe essere o proibito di peso, o regolato molto strettamente a livelli che garantiscano, anche in caso di una grave crisi, che non si rischi di far franare l’intero sistema. A questo proposito, le differenti leggi votate negli Stati Uniti, in Gran Bretagna od in Francia , non servono a molto. Ed in nessun caso hanno messo fine a questa economia da sala da gioco. Neppure dopo la recente crisi finanziaria.
In un simile contesto, che le banche segnino dei profitti record non sorprende minimamente. Fintanto che i mercati reggeranno, questiprodotti faranno portare a casa dei profitti colossali. Ancora una volta però, è stata solo creata una ricchezza artificiale che aiuterà le nostre economie ad uscire timidamente dalla recessione, ma in un modo illusorio, e solo fino a quando non esploderà la prossima bolla, che senza dubbio sarà ben più violenta di quella del 2008.
La cosa più straordinaria è che sulla crisi del 2008 è stato detto e scritto di tutto e che le ragioni della crisi sono chiare. Quali dovrebbero essere i principi per una riforma della finanza, sono anch’essi chiari. Nemmenomancano le idee per le riforme. Ma i nostri dirigenti (di qualunque schieramento politico) hanno ancora una volta tradito la nostra fiducia.


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