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La libertà è libertà di tutti, o non è

di Marino Badiale - 18/10/2013

Fonte: main-stream



Leggo sul Corriere di oggi che la Commissione Giustizia del Senato ha approvato un disegno di legge che rende reato la diffusione delle tesi "negazioniste" sul genocidio ebraico. Trovate qui il testo licenziato per l'aula. Già in passato vi erano stati tentativi in questo senso, respinti per l'opposizione della comunità degli storici. Trovate qui un appello diffuso a suo tempo, in relazione a uno di questi tentativi, e qui invece un mio intervento. Il fatto deprimente di tutta questa vicenda è che veramente c'è poco da dire, e quel poco l'ha già detto benissimo Noam Chomsky, che, parlando delle analoghe leggi in vigore in varie parti d'Europa, commentò anni fa "c'è qualcosa di deprimente e anche di scandaloso nel dover discutere di queste questioni due secoli dopo Voltaire" (su "Le Monde Diplomatique", edizione italiana, settembre 2007). Già. Da più di due secoli, in Occidente, sappiamo che la libertà di opinione è un valore fondante della nostra civiltà, e che "libertà di opinione" vuol dire "libertà di tutte le opinioni". Detto altrimenti, sappiamo che se si cominciano a proibire alcune opinioni, la strada è aperta all'arbitrio e alla repressione di qualsiasi altra opinione. Lo sappiamo, noi. Non so bene quanti siamo rimasti, a saperlo.