La montagna dei bambini
di Raniero Regni - 17/10/2005
Fonte: ass.facciamounnido@virgilio.it
Possono le montagne, il lago, gli abeti, le tempeste e il sole essere educatori ed amici? Un bambino sdraiato guarda da vicino la splendente architettura verde del sottobosco. I suoi occhi traguardano i larici che la sovrastano e, oltre le cime, il cielo e le nuvole. Hermann Hesse fa dire ad un suo personaggio, nato in un paesaggio che ricorda quello familiare ai bambini di Cortina, che le nuvole sono i sogni della terra, nei quali l'anima contaminata degli uomini si stringe di nuovo al cielo puro. Il mormorio del ruscello che racconta la sua storia, la crescita pensosa degli abeti, il fasto luminoso e schietto dei prati fioriti, l'austera semplicità delle terre coperte di neve profonda, le cime di roccia che dicono sempre la stessa cosa ma, come il mare, non ti stanchi mai di guardarle, possono avere ancora un posto nell'educazione?
I bambini della scuola nel bosco fanno pensare a Comenio che invitava ad apprendere, giocando sull'assonanza del nome e sulla diversità del significato, dagli alberi e non dai libri. Essi richiamano l'esperienza dei Wandervogel, il movimento degli "uccelli migratori", il movimento giovanile che attrasse i giovani tedeschi a cavallo tra Ottocento e Novecento. Loro era la tecnica del vagabondaggio con spartana autosufficienza, alla ricerca di quelle comunità che sapevano ancora raccontare e cantare assieme. Nelle veglie accanto ai fuochi, nei silenzi del lungo inverno contadino, nelle escursioni verso quelle cime che sembrano sognare in remote lontananze, essi inseguivano l'ideale del "restare puri e diventare maturi".
Pensare con le mani, con un pensiero che sa di terra, di muschio e felci. Pensare con le gambe, la stessa lenta pensosità del passo di montagna. Questo realizza alcuni dei diritti naturali dei bambini: il diritto a sporcarsi, a respirare i profumi offerti dalla natura e ai suoi sapori e alle sue sfumature, come anche il "diritto al selvaggio", ad arrampicarsi sugli alberi o a nascondersi tra l'erba. Diritti che non escludono, anzi potenziano il diritto ad avere una conoscenza precisa, scientifica e tecnica, dell'ambiente naturale ed umano. Diritti che vengono prima e dopo quelli asettici delle programmazioni e dei lavori scolastici. Nella scuola nel bosco si può finalmente avere qualcosa da amare senza spiegazione. Il diritto di dire sì a tutto ciò che vive. Diritto che, se soddisfatto nell'infanzia, può poi riempire il cuore di una persona per tutta la vita. "Tutto questo può - dice il Peter Camenzind di Hesse - ben riempire un'infanzia, e al caso una vita intera. Tutto questo parla infatti a voce alta e spiegata il linguaggio di Dio come non è mai uscito da labbra umane".
Guardando queste foto e pensando a questa esperienza viene in mente Montessori "ogni aiuto inutile è un ostacolo allo sviluppo". I ragazzi vengono qui aiutati a fare il più possibile da soli. Ma non si tratta di una scuola di sopravvivenza, né del romantico struggersi e contemplare del turista occasionale. Credo che la vita trascorsa da questi insoliti allievi dei boschi abbia una segreta armonia con il lavoro, almeno con il lavoro dei montanari e , forse, con quello degli scienziati. La stessa impressione che provava Heidegger, uno dei massimi filosofi del nostro tempo, quando rinchiuso nella sua baita di montagna, sotto una tormenta di neve, paragonava il suo faticoso lavoro alla ricerca della parola giusta alla resistenza che i grandi abeti oppongono alla tempesta, un lavoro il suo che era esattamente dello stesso genere di quello dei contadini della sua valle alpina. E aggiungeva "solo il lavoro apre lo spazio necessario affinché si stagli questa realtà di monti e vallate". Quando questi ragazzi sentiranno la gloria eterna nascere dentro di loro di fronte ad un tramonto o ad uno spettacolo naturale in cui tutto risplende, non si tratterà della voluttuosa e artificiosa immersione dell'escursionista o dello sciatore. Sentiranno la loro esistenza raccogliersi in se stessa, nell'attività seria e libera del lavoro che stanno svolgendo.
Se difficilmente l'innovazione educativa verrà per il futuro dal territorio chiuso della pedagogia, è probabile che la più difficile delle educazioni, l'educazione all'essere, possa venire proprio da una scuola nel bosco, capace di proteggere i bambini, una volta diventati adulti, dalla velocità, dalla superficialità e dall'apparenza a cui sembriamo destinati.
La vita vagabonda di questi ragazzi, potrebbe essere stranamente adeguata proprio al nostro tempo. Essa somiglia, da un lato, a quella dei nostri antenati cacciatori e raccoglitori nomadi che hanno costituito il 99% della storia della nostra specie. Dall'altro, non è detto che proprio le abilità sviluppate in questo ambiente naturale si rivelino, paradossalmente, molto adatte in un contesto di cacciatori e raccoglitori dell'era informatica. Nell'età di Web e di Net, nelle reti e nelle ragnatele elettroniche, si può riscoprire la trama profonda del Web of life, della rete di tutte le reti, cioè la vita.
Sì, perché poi questi bambini torneranno a casa, si inseriranno nelle mille attività del nostro tempo, ma conserveranno il rispetto, il pensiero meridiano, il senso della misura, l'ethos del limite, quell'essere vicini al cuore delle cose che la montagna avrà insegnato loro per sempre.
ASSOCIAZIONE “FACCIAMO UN NIDO”
Località Zuel di Sotto n. 101
32043 – CORTINA D’AMPEZZO (BL)
Telefono e Fax 0436/861776
e-mail: ass.facciamounnido@virgilio.it
BREVE STORIA DELL’ASSOCIAZIONE
• l’Associazione è nata con atto notarile nel mese di luglio 1997;
• è una associazione senza fini di lucro gestita da 11 genitori a titolo di volontariato
gratuito;
• ha iniziato la propria attività come Centro Infanzia (bambini da 12 mesi a 6 anni)
nel mese di settembre 1997 con 12 bambini;
• nel mese di settembre 1998 ha aperto la Scuola Elementare secondo i principi
pedagogici di Maria Montessori con 5 bambini;
• i bambini che in questi anni hanno frequentato il Centro Infanzia e la Scuola
Elementare sono stati circa 220;
• attualmente in bambini frequentanti sono 93 così suddivisi: 24 all’Asilo Nido, 44
alla Casa dei Bambini (Scuola Materna) e 25 alla Scuola Elementare;
• i bambini in lista d’attesa sono circa 50;
• i bambini provenienti dai paesi limitrofi (San Vito di Cadore e Borca di Cadore)
sono 20;
• per l’attività del Centro Infanzia l’Associazione si avvale della collaborazione di sei
educatrici e due persone che a titolo di volontariato aiutano in caso di necessità;
• per l’attività della Scuola Elementare si avvale invece della collaborazione di una
maestra di ruolo e di tre persone che a titolo di volontariato si occupano delle
attività di laboratorio e della lingua inglese;
• vi sono inoltre due consulenti esterni;
• nel corso di questi otto anni di attività l’Associazione ha organizzato più di dieci
convegni su temi legati all’educazione e all’infanzia, cui hanno partecipato
importanti relatori quali Raniero Regni, Grazia Honegger Fresco e Claus Dieter
Kaul;
• con cadenza annuale ha proposto inoltre la “giornata delle porte aperte” durante
la quale le educatrici e le maestre sono a disposizione di coloro che desiderano
visitare gli ambienti, conoscere i materiali a disposizione dei bambini e più in
generale familiarizzare con il “metodo Montessori”;
• ha organizzato un corso di formazione riservato agli educatori, agli insegnanti e ai
genitori denominato “I dieci desideri dei bambini” tenuto da Claus Dieter Kaul,
direttore dell’Istituto per l’Apprendimento Olistico di Monaco di Baviera, svoltosi in
dodici seminari con cadenza mensile, per complessive 144 ore, cui hanno
partecipato circa 50 persone;
• nel 2000 l’Associazione è stata insignita del premio Federbim Valsecchi; un
premio, istituito a Chiavenna (Sondrio) per ricordare il Senatore Athos Valsecchi,
che viene assegnato ogni anno a quanti contribuiscono alla crescita e allo
sviluppo della Montagna Italiana;
• l’Associazione fa parte del “Montessori Europe”, organizzazione che interessa le
Scuole Montessori di 38 paesi dell’Unione Europea e non, ed è stata la prima
associazione italiana ad iscriversi, partecipando al Forum Internazionale di
Dublino del 2003;
• è inoltre Socio Fondatore della “Associazione Montessori Italia Europa” –
A.M.IT.E., associazione non profit costituitasi a Milano lo scorso 17 marzo 2005;
• la Scuola Elementare Montessori è gemellata con la Scuola Montessori di Treffen
(Austria) con la quale ha avuto diversi scambi di visite sia da parte delle maestre
sia con tutti i bambini della Scuola;
• la Scuola Elementare Montessori è inoltre gemellata con una Scuola Elementare
di Gubbio (Perugia) ed ha partecipato, nell’anno 2004, quale invitata, al Forum
Internazionale Giovanile di Gubbio denominato “Europa, lingue e linguaggi tra
arte e scienza”;
• nel mese di giugno 2005 ha avuto la visita di un gruppo di docenti e studenti di
una Università dell’Oklaoma (Stati Uniti), in tour nell’Italia del Nord Est per avere
informazioni sui metodi educativi nelle scuole primarie italiane. Essi hanno visitato
circa una decina di scuole e tra queste anche la nostra; è stato motivo di orgoglio
e soddisfazione considerato che hanno visitato solamente scuole di città
capoluogo di provincia.
LIBRI
• l’Associazione ha tradotto e dato alle stampe la prima edizione italiana di due libri:
- “Educare ad essere” di Rebeca Wild – ed. Armando Roma;
- “I dieci desideri dei bambini” di Claus Dieter Kaul – ed. Auer Verlag Monaco;
• ha realizzato un piccolo opuscolo con pensieri e disegni dei bambini per ricordare
il premio Nobel per la pace, la keniana Wangari Maathai; opuscolo che è stato
inviato a Nairobi alla stessa Wangari;
• ha inoltre realizzato con rime e disegni dei bambini un volume, edito dall’U.L.d’A.
(Unione Ladini d’Ampezzo), in italiano con testo in lingua ampezzana a fronte,
intitolato “La nascita della terra in rima”.