I sinarchisti e Israele
di Movisol - 02/08/2006
Il fondatore dell’EIR Lyndon LaRouche ha nuovamente affrontato il tema della guerra in Libano in una intervista radiofonica del 27 luglio, al “Jack Stockwell Show”. Israele, ha spiegato lo statista americano, “si è impegnato in questa guerra così stupidamente come gli Stati Uniti in Iraq, ed ha tutto da perdere. Si tratta di una missione potenzialmente suicida, decisa da alcuni pazzi in Israele sotto pressioni esterne. Non mi riferisco soltanto al nostro Vicepresidente Dick Cheney, che è stato un elemento importante in questo gioco, ma anche a forze internazionali più in alto, ambienti bancari a cui fa riferimento Felix Rohatyn qui negli USA. Si tratta dunque di un raggruppamento bancario internazionale, impegnato nel gioco della globalizzazione, ad orchestrare davvero tutto … Non è più un problema mediorientale: è un problema globale”.
I veri architetti della guerra in Medio Oriente sono ambienti finanziari della sinarchia internazionale rappresentati da George P. Shultz e Rohatyn. In Israele fanno affidamento soprattutto sull’ex primo ministro e ora leader del partito Likud Benjamin Netanyahu, ma anche sugli ex premer laburisti Ehud Barak e Shimon Peres, che, come Netanyahu, hanno sottoposto il loro paese a politiche radicalmente liberiste. Non sorprende dunque di scoprire come essi abbiano collegamenti economici e politici diretti con questi ambienti finanziari internazionali.
Come abbiamo documentato, Netanyahu è da tempo uno strumento di George Shultz, ma gode anche dei sostegni di Rohatyn, con il quale s’incontrò dopo aver vinto le elezioni del maggio
Nell’ottobre 2000, nel periodo successivo alla famosa passeggiatina sul Monte del Tempio/Al Haram Al Sharif con cui Sharon innescò l’Intifada, Barak ebbe dei colloqui segreti a Parigi con il presidente dell’OLP Yasser Arafat e l’allora segretario di Stato Madeleine Albright Quegli incontri, che si tennero nella residenza dell’allora ambasciatore USA in Francia Felix Rohatyn, fallirono e Barak si ritrovò ben presto estromesso dal potere alle successive elezioni del 2001. Uscito dal Knesset, Barak si diede agli affari, diventando consulente di hedge funds ed equity funds israeliani, europei ed americani. Tra questi spicca l’Hudson Investment Group (HIG), in cui Barak è in società con un tale Walter Kuna, che vanta nel suo curriculum 15 anni di servizio alla Lazard Frères parigina ed è stato al vertice della Lazard tedesca negli anni Novanta, un posto attualmente ricoperto da John Kornblum.
Alla HIG è collegata
Barak è anche un consigliere di Capital Management Advisors, hedge fund lussemburghese di proprietà degli eredi della dinastia greca Angelis Metaxa, famosa per i liquori. Barak coopera con “Natan”, ente caritativo costituito da un gruppo di manager di hedge funds tra cui David Steinhardt, figlio del finanziere di Wall Street Michael Steinhardt, esponente del gruppo “Mega”.
Agente esclusivo per Israele della Lazard Fréres è Cukierman & Co., banca presieduta da Edouard Cukierman. Suo padre Roger fu per molti anni l’amministratore delegato del Gruppo Edmond de Rothschild.
Sul conto di Shimon Peres c’è da notare che il suo “Peres Center for Peace” annovera tra i consiglieri 1) Lester Pollak, per venti anni alla Lazard di New York, di cui era anche “senior partner”, 2) Jacob Frenkel, ex governatore della Banca d’Israele ed attualmente presidente della Merrill Lynch International; 3) Charles Bronfman, finanziere del gruppo “Mega”, 4) Jacques Attali, economista francese legato alla Lazard, al quale si deve il fatto che