I veri pollastri siamo noi!
di Marcello Pamio - 17/10/2005
Fonte: disinformazione.it
Secondo i più svariati personaggi che si occupano di previsioni future, il prossimo mese di novembre sarà un mese molto impegnativo e ricco di avvenimenti. Non sto qui a spiegare quali conformazioni astrologiche e/o astronomiche ci saranno, ma la cosa certa e sotto gli occhi di tutti, almeno di quelli che vogliono vedere, è che si sta affacciando all’orizzonte nulla di buono, sia dal punto di vista del terrorismo che delle modificazioni climatiche.
Per quanto riguarda il terrorismo, un rinomato astrologo tunisino, il dott. Hassan Al-Charni (ricercatore in astrofisica e consulente di molte e importanti personalità di tutto il mondo), ha previsto per questo autunno un gravissimo attentato sul suolo degli Stati Uniti in cui verrà «colpito a morte» il presidente George W. Bush.[1]
Tutti noi ovviamente ci auguriamo che tali previsioni siano sbagliate e infondate, anche perché il nostro Bush sta affrontando altri non meno seri problemi, quali il suo attaccamento alla bottiglia.
Non sto scherzando, purtroppo è così: «Bush sta crollando»[2] e i media ce lo tengono nascosto!
“Arrestato nel 1976 per guida in stato di ebbrezza, «Dubya» non si è mai curato seriamente: si è fatto assistere da alcuni tele-predicatori, che lo hanno faticosamente tirato fuori dal vizio, facendo di lui un cristiano rinato”[3]
Qualcuno farà fatica a crederci, ma se non bastassero le parole ecco alcune fotografie molto indicative del suo stato.
Come mai Bush, cade spesso, e sempre di faccia?
Le spiegazioni ufficiali della White House, abbastanza ridicole, vanno dalla “caduta” in bicicletta o dal “divano” dopo essersi appisolato, dal “dolcetto” o “arachide” andata di traverso.
Tutto può essere, ma se ci mettiamo le lunghe assenze dalla politica, i ritiri in Texas nel suo ranch, e il parlare incoerente quando non segue il testo scritto, allora il quadro si fa molto più completo e chiaro: il presidente degli Stati Uniti ha un grosso problema con il bere.
Ne è convinto perfino Justin Frank, della Georgetown University: «alcoolisti che non sono sottoposti a un programma di riabilitazione, come il Presidente, fanno fatica a tollerare uno stress forte e continuato. E anche se non beve, mi domando: le sue condizioni psichiche fino a che punto sono danneggiate dagli anni di sbornie? La stampa sta circondando di silenzio questioni importanti»[4].
Auguriamo a Dubya un veloce recupero e occupiamoci invece dell’altra questione non meno importante per tutti noi: il clima.
Gli ultimi anni sono stati ricchi di sconvolgimenti climatici davvero impensabili: uragani che devastano le americhe, allagamenti in centro Europa, tsunami e terremoti nel Sud-Est asiatico e siccità in varie parti del mondo.
Proprio quest’ultima ha fatto capolino in Amazzonia.
Il Rio delle Amazzoni, uno dei più grandi fiumi del mondo, sta passando una delle peggiori siccità degli ultimi 60 anni. Pensate che nei due tra i maggiori suoi affluenti, il Rio Negro e il Rio Madeira, le acque si sono abbassate di quasi
Questo era il Rio Negro ieri |
Questo è il Rio Negro oggi |
In pratica uno dei corsi d’acqua più imponenti e importanti del mondo si sta prosciugando causando enormi danni alla fauna e alla flora.
Ma quali sono le cause di questo disastro? Sicuramente la scarsa piovosità ha influito, ma ad aggravare la situazione sono stati numerosi incendi che riscaldando l’aria hanno favorito l’evaporazione. Ultimo, ma non per importanza, l’immensa deforestazione di piante tropicali che ha interessato il più grande polmone della Terra: la foresta amazzonica, ad opera del più pericoloso animale in semilibertà: l’uomo.
L’Amazzonia, è bene precisare, si trova in una zona molto particolare detta di “interconvergenza tropicale”: cioè una specie di equatore tropicale dove confluiscono gran parte delle evaporazioni dei territori limitrofi[5]. Se in una zona così particolarmente interessata dalle piogge vive una tale siccità, significa che qualcosa nel clima è cambiato, e di molto. E questo dovrebbe farci riflettere tutti quanti!
Invece, moltissime persone non conoscono le cose appena dette, anche se bisogna dire che numerosi di questi sanno perfettamente tutti i particolari, anche privati, dell’”incidente” di percorso accaduto al rampollo di una nota casata miliardaria nostrana, o hanno sofferto vedendo i loro idoli piangere in diretta televisiva, in quei programmi che vengono chiamati «reality show», che di «reality» hanno solamente la demenza collettiva e la stupidità umana.
Pensiamo a quello che sta accadendo al mondo, VERAMENTE, e partecipiamo attivamente al miglioramento di questo sistema profondamente malato partendo da NOI stessi, dalla nostra interiorità e dal mondo che ci sta attorno, ricordando sempre che il mondo è malato perché noi siamo malati! «Come fuori così dentro e come in alto così in basso» diceva il “Tre volte grande” Ermete!
Come fare? La ricetta non ce l’ha nessuno, ma iniziamo abbandonando al loro destino questi ammassi di “falliti” che si riclicano in continuazione nel tubo catodico. Lasciamoli assieme ai “Signori della truffa”, quelli che stanno dietro (molto più pericolosi dei primi), nel loro brodo culturale e sottoculturale. Certamente non è la soluzione per tutti i mali, ma faremo capire a chi di dovere che la gente è stanca delle ipocrisie e delle falsità mediatiche che ci propinano da decenni. In parole povere: spegniamo la televisione! Così facendo toglieremo loro il potere di condizionarci e ci libereremo da alcune fastidiose «forze di ostacolo».
Forze di ostacolo come quel becero e pericoloso terrorismo psicologico che i media continuano a instillare ogni santo giorno nelle masse. Dalla SARS, paragonata all’epoca all’AIDS del nuovo secolo, alla bufala della mucca pazza per arrivare oggi alla pandemia di aviaria che secondo gli esperti dell’OMS sterminerà il pianeta. Sono riusciti a trovare che il DNA del virus dell’aviaria è dello stesso tipo di quello dell’influenza Spagnola che tra il 1917 al 1919 provocò dai 20 ai 50 milioni di morti.
Ma vi rendete conto di quello che ci danno da bere? Riviste prestigiose come “Nature” e “Science” hanno dato ampio risalto proprio al collegamento tra Spagnola e aviaria.
E nel frattempo, mentre i veri pollastri che credono a queste balle affollano le farmacie e intasano gli studi medici per farsi vaccinare, le azioni delle due multinazionali chimico-farmaceutiche: Roche (che produce il Tamiflu) e GlaxoSmithKline, (che produce il Relenza) volano alle stelle. Gli azionisti - gli stessi che gestiscono i mezzi di comunicazione - ringraziano di cuore!
Ecco i veri pollastri in batteria: quelli che si fanno iniettare nel corpo un vaccino senza alcuna spiegazione medica e/o medico-preventiva su rischi e benefici, e gli altri, i più furbi, che fanno incetta dell’antivirale Tamiflu nell’eventualità che la pandemia si scatenasse in tempi rapidi.
Ai primi dico che il vaccino iniettato non servirà a granché, nemmeno per l’influenza stagionale, visto che contiene i ceppi virali dell’anno precedente; i secondi invece devono sapere che hanno già trovato dei ceppi di aviaria, in una ragazzina vietnamita, che resistono proprio al farmaco della Roche![6]
In caso di pandemia non rimane altro che accendere la televisione, immergendosi da mattina a sera nell’attesa che dal tubo catodico arrivi la comunicazione divina: “il peggio è passato”.
Le api (assassine), le mucche (pazze), i polli (influenzati) hanno già dato, per cui domani qual è l’animale a cui toccherà il ruolo nel perverso gioco della demenza mediatica?
[1] Nexus ed. italiana nr. 58 ottobre/novembre 2005
[2] National Enquirer
[3] “Bush torna a bere” di Maurizio Blondet, Ed. Effedieffe http://www.effedieffe.com/rx.php?id=648%20&chiave=bush%20torna%20a%20bere
[4] Idem
[5] “Rio delle Amazzoni in secca, quali le possibili cause?” Simone Maio, tratto da http://meteolive.leonardo.it/meteo-notizia.php?id=15914
[6] Agenzia stampa Reuters del 14/10/2005 - http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2005-10-14T203328Z_01_POL473596_RTRIDST_0_OITTP-AVIARIA-TAMIFLU.XML