Il Mose era solo un magna magna
di Marco Cedolin - 09/06/2014
Fonte: Il corrosivo
Quando sei anni fa parlavo della truffa del Mose, durante le conferenze di presentazione del mio libro "Grandi Opere", ribadendo che si trattava di un'opera inutile e devastante, che avrebbe fagocitato quasi 5 miliardi di euro sottratti ai contribuenti italiani, per l'unico scopo d'ingrassare la mafia del tondino e del cemento ed il bestiario politico ad essa compiacente, percepivo spesso un velo d'incredulità. Il cemento porta lavoro, mi veniva fatto notare, e non si può sempre dire no alle opere che segnano il progresso della nostra nazione.
A guardare i giornali di oggi, il Mose, più che portare lavoro e progresso, sembra avere generato tutta una serie di rubalizi e profitti illeciti (queli che avevamo ampiamente previsto) che hanno già condotto all'arresto del Sindaco di Venezia Orsini (PD) ed alla richiesta di custodia cautelare per l'ex ministro e governatore del Veneto Galan (Pdl).....
I provvedimenti in questione rientrano nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Venezia, sul malaffare che ha fatto di contorno (o sarebbe meglio dire da perno) al sistema Mose e che ha già messo in manette 35 persone e prodotto un centinaio d'indagati. Si tratta di uomini politici, imprenditori e perfino di un generale, tutti coinvolti nel magna magna riguardante i miliardi di denaro pubblico, gettati nel buco nero di questa enorme ed inutile infrastruttura.
Come sempre accade in questi casi, l'inchiesta è partita solamente ora che i miliardi stanziati per il Mose sono spariti interamente, e riguarderà in larga misura importi marginali, senza intaccare troppo in profondità il sistema mafioso che è stata l'unica vera (l'acqua alta era poco più che un pretesto) base fondante dell'opera. Ancora qualche altro arresto e qualche altra indagine, poi tutto cadrà nel dimenticatoio e solamente l'obbrobrio di cemento resterà a testimoniare questa ennesima truffa, condotta nel nome del lavoro e del progresso.