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| Una volta l’uomo si chiedeva se ci fosse vita su altri pianeti. Da qualche tempo, invece, si domanda – sperando in una risposta positiva - se ci sia energia. I tempi cambiano e soprattutto le risorse energetiche non rinnovabili sulla Terra cominciano a mostrare la corda. Naturalmente non vogliamo parlare di marziani, ma di fonti di energia extraterrestri. Lo spunto è l’intervista all’astronauta italiano Roberto Vittori andata in onda ieri sera a «La storia siamo noi» su Rai3.
Rispondendo alle domande del giornalista Gianni Minoli, Vittori è tornato a parlare dell’opportunità di una nuova missione sulla Luna anche ai fini di trovare una soluzione per il problema energetico del nostro pianeta. Sulla Luna, infatti, è notizia già nota, c’è abbondanza di elio 3, la cui fusione – semplificando al massimo - genera energia pulita.
Secondo l’astronauta italiano, un carico sullo Shuttle di elio 3 – sottoforma di roccia lunare -basterebbe a soddisfare il fabbisogno energetico degli Stati Uniti per un anno. Si parla di circa 40 tonnellate. I problemi quindi sarebbero solo il trasporto e la tecnologia giusta per la fusione. Tutte cose che, anche secondo fior di scienziati di livello mondiale, potrebbero essere superate entro il 2018, anno indicato dalla Nasa per la prossima spedizione sulla Luna.
Per qualcuno è un messaggio di speranza. Addirittura una soluzione possibile per far fronte alla continua necessità di energia. Per il direttore scientifico del Kyoto club Gianni Silvestrini, da noi intervistato, si tratta invece di «Fantapolitica energetica».
Silvestrini, una parte della scienza guarda alla Luna come risorsa per superare la crisi energetica. Lei cosa ne pensa? «Che non abbia senso. Le soluzioni le abbiamo già qui sulla terra. La Luna ci sta sotto i piedi. L’energia che arriva dal sole, se sfruttata a dovere, sarebbe più che sufficiente per il nostro fabbisogno».
Una bocciatura su tutti i fronti? «Diciamo che sono fortemente scettico. Ritengo che gli investimenti non vadano fatti per andare a cercare una soluzione sulla Luna, ma sui pannelli fotovoltaici, quelli solari, l’idrogeno e così via. Andare sulla Luna è assolutamente fuori luogo anche per un’altra ragione: i costi. Ammesso anche che sia una cosa fattibile, il rapporto costi benefici sarebbe di 1000 a 1 o forse più. Lo ripeto, non ha senso».
Il rilancio di questa opportunità vista dagli scienziati davvero come una soluzione possibile e attuabile - invitiamo i lettori a fare una ricerca per vedere quanta letteratura sia già presente sulla materia e quanti Paesi, tra cui la Cina e la Russia, parlino di progetti legati all’elio 3 – genera altre riflessioni. Innanzitutto che è ormai concetto universalmente riconosciuto quello che vede la Terra ormai ai limiti della sostenibilità sul fronte dell’approvvigionamento energetico da fonti non rinnovabili nonchè su quello degli impatti che da questo sfruttamento ne derivano. E ammetterlo è già un bel passo avanti.
La soluzione, come nel caso dei rifiuti, sembra prendere però le forme più strane. Il concetto, spesso locale, del trovare una soluzione ai problemi sempre ‘un po’ più in là’, estremizzandolo, porta i rifiuti su un altro pianeta, e così pure la ricerca di nuove fonti di energia. Il problema è che la terra chiede aiuto qui e ora e sta quasi per perdere la voce perchè stiamo consumando il nostro pianeta al ritmo di 2,5 volte ciò che ci può dare. | |