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I mille frivoli dell'imperialismo USA e Israeliano

di Lanternerosse.it - 24/08/2006

 
Intervista del sito Lanternerosse.it a Giulietto Chiesa


Lanterne rosse: Abbiamo avuto un'impressione in questi giorni di guerra in Medioriente: che tutto si sia svolto molto velocemente. Perchè questa "guerra-lampo"? C'è chi afferma che da mesi Israele aveva predisposto l'attacco al Libano e che questo niente altro sarebbe se non una prova di un possibile più ampio intervento americano nella zona, magari contro Siria o Iran. Che ne pensa?

Giulietto Chiesa: L'attacco al Libano era stato predisposto con anticipo ed era stato chiesto il via libera a Washington, che lo ha accordato di buon grado perchè in realtà l'operazione era congiunta e serviva a fare un altro passo verso la estensione della guerra in Medio Oriente. Condoleeza Rice, del resto, colse subito l'occasione per parlare di "un nuovo Medio Oriente" da costruire. Non si fanno questi calcoli in condizioni di sorpresa, mentre si resiste a un'aggressione (della Siria e dell'Iran). E non è una supposizione. Autorevoli giornalisti statunitensi hanno portato prove che il "negoziato" tra Israele e Washington in tema di attacco al Libano c'è stato con largo anticipo. Il pretesto dei due soldati rapiti lo si trova sempre, all'occasione. Se l'occasione non c'è, la sia crea.



Lanterne rosse: Un altro elemento ci ha particolarmente sorpreso: l'assenza dell'esercito libanese nella risposta all'invasione israeliana della Terra dei Cedri. Lo stesso premier Siniora ha riconosciuto ad Hezbollah un ruolo ufficiale nella resistenza all'avanzata dei soldati di Tel Aviv. Perchè solamente dopo l'accettazione della risoluzione Onu, le truppe di Beirut riescono ad entrare in gioco e a schierarsi nel sud del Libano?

Giulietto Chiesa: L'esercito libanese non c'era perchè non esiste. E' una pura finzione, tenuta in piedi dai circoli libanesi legati alla Francia e in parte agli Stati Uniti. Il ruolo di Hezbollah è stato interamente falsato dai media occidentali. Hezbollah è di gran lunga più influente e organizzato di quanto non pensino i commentatori italiani, e ovviamente alcune stupide cancellerie occidentali.

La forza d'interposizione, che Bush e Olmert dichiarano adesso di volere, dovrebbe servire, dal loro punto di vista, a mettere fuori gioco Hezbollah e a fare entrare in campo un "futuro" esercito libanese, organizzato dagli occidentali come gli Stati Uniti cercarono di organizzare le forze armate e i servizi segreti palestinesi di Fatah. Con il risultato di regalare il governo palestinese ad Hamas. E' un disegno troppo stupido per poter essere realizzato. Poichè a Washington e Tel Aviv non sono stupidi, si deve ritenere che staranno a vedere se funziona, e poi, se non funziona, getteranno il castello di carte e organizzeranno un'altra provocazione.



Lanterne rosse: Abbiamo fatto, fino ad ora, domande di "tattica" e "strategia" sul vero campo della battaglia. Entriamo, un attimo, nel profondo delle vicende israeliane: l'opinione pubblica dello Stato ebraico pare chiedere a gran voce le dimissioni del ministro laburista Peretz, e la popolarità di Olmert vacilla. Possiamo parlare di sconfitta esterna ed interna per Israele?

Giulietto Chiesa: Israele esce male da questa guerra, in tutti i sensi. Pagherà gravi prezzi di immagine nel mondo intero. E anche, psicologicamente, sul piano interno, le certezze sulla invincibilità israeliana sono state intaccate. Ma non si deve esagerare in questi giudizi. L'obiettivo vero dell'operazione non era la vittoria contro il Libano. L'obiettivo era aumentare il dossier di accuse contro i due ultimi stati canaglia che restano nella zona. In questo senso il battage mediatico ha funzionato perfettamente. Centinaia di milioni di americani e di europei hanno ora in testa l'idea che tutto è avvenuto per colpa di Ahmadinejad. E' un discreto investimento per il futuro per chi sta organizzando l'attacco contro Teheran. Le guerre dell'Impero si preparano così. Solo chi non capisce che questa è una operazione a più tempi non riesce a vedere le mosse successive.



Lanterne rosse: Un'ultima domanda: la questione palestinese. Hamas porge la mano a Fatah per un governo di larghe intese, di "unità nazionale". E' una mossa dettata dalle necessità o un'astuta operazione politica per costringere Israele a non allungare i tempi per il ritiro da Gaza? O entrambe le opzioni?

Giulietto Chiesa: Hamas ha subito offerto la soluzione di un governo a larghe intese. Solo che l'Europa ha fatto finta di non accorgersene. Se l'Europa avesse aiutato, invece di tagliare i fondi ad Hamas e a rifiutare un dialogo con il legittimo governo palestinese, non ci sarebbe stato l'attacco israeliano contro Gaza. Israele non solo deve andarsene da Gaza, ma deve lasciare liberi i territori occupati in Cisgiordania. Il trucco del ritiro unilaterale da Gaza doveva servire a dar l'impressione che il problema palestinese fosse stato risolto definitivamente. In realtà Sharon ha sempre concepito Gaza come uno schermo: ti diamo Gaza, ma ci teniamo tutto il resto. Su queste basi non sarà possibile alcuna pace con i palestinesi. La vittoria di Hamas alle elezioni di gennaio è la prova di questa affermazione. L'attacco contro il Libano, come ho scritto a più riprese, è stato anche un modo, assai efficace, di far passare in secondo piano la mostruosità dell'invasione armata della striscia di Gaza (anche in questo caso con il pretesto del soldato rapito.. Davide è ormai da tempo il popolo palestinese. Israele è Golia, anche se continua a fingere di essere Davide. E' la legge del contrappasso. Israele sta lavorando per un disastro mondiale, protetta dagli Stati Uniti.