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Il giochetto sporco

di Lorenzo Parolin - 05/11/2014

Fonte: Arianna editrice


 

 

Dopo la seconda guerra mondiale, i ricchi sfondati hanno investito nei paesi poveri, i quali, lavorando come asini, e facendo uso delle nuove tecnologie, hanno moltiplicato per 3-4-5-10 la produttività anteguerra, rendendo possibile la costruzione di case, l’acquisto di auto ecc. ecc.

Sono da lodare gli investitori d’oltre oceano?

Sì e no.

Sì, per l’evidente motivo di aver esportato e fatto conoscere il progresso tecnologico. No, per aver trattenuto per sé una fetta troppo grande dei frutti del sudore altrui.

Il progresso, dunque, non è stato portato per filantropia, ma per poter soddisfare gli egoismi dei portatori. Essi, per creare un utile per sé, hanno dovuto concederne un po’ anche ai loro collaboratori.

Il boom economico, deve essere chiaro, non è dovuto agli investimenti, ma al lavoro degli sfruttati e all’utilizzo massiccio delle energie fossili accumulate dalla natura in milioni di anni.

Se il popolo si fosse tenuto tutto ciò che ricavava col suo lavoro, avrebbe rovesciato il mondo e reso schiavi i ricchi. È ovvio quindi che le “élite” abbiano schiavizzato i poveri e gli intermedi, e lo abbiano fatto senza dare tanto nell’occhio.

Avendo essi il monopolio del petrolio, del gas, del ferro, dei cereali, della carta, del legno, della gomma, del denaro … che a loro costano poco più di niente, hanno semplicemente tenuto alti i prezzi di quei beni, scremando di fatto le ricchezze prodotte dal popolo.

Ora, quei ricchi, hanno deciso di rifare lo stesso giochetto sporco con i poveri d’Oriente e di mettere in difficoltà l’Occidente che, secondo loro, ha alzato troppo la testa.

C’è forse da allarmarsi per la crisi economica causata dagli spostamenti di ingenti capitali dall’area dell’Atlantico a quella del Pacifico?

Certamente sì, soprattutto perché ci troviamo ad affrontare con diminuite risorse economiche la distruzione morale e sociale introdotta dagli spregevoli colonizzatori che per 70 anni hanno seminato zizzania.

È tempo di aprire gli occhi, di smettere di collaborare orgogliosamente con le forze che ci schiavizzano, e di chiedere umilmente aiuto alle forze del Bene. Con la buona volontà di lavorare, che non ci manca, e con l’aiuto dell’Onnipotente, potremo ripudiare e boicottare il marcio Sistema finanziario internazionale che ci domina, e conoscere una nuova stagione di prosperità. (Vedi Art. L8/622)

Economicamente parlando, l’Occidente non è più competitivo; per questo gli stanno somministrando una serie di purghe: perché impoverisca, e lo ridiventi.

 

[rif. www.lorenzoparolin.it L8/629]