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I cambiamenti climatici

di Claudio Novembre - 12/11/2014

Fonte: Arianna editrice

 

-         IL BILANCIO ENERGETICO DELLA TERRA

 Tutta l’energia in cui siamo immersi viene dal Sole: poi torna allo spazio cosmico a temperatura più bassa. C’è un fluire stazionario di energia attraverso i processi dell’Ecosfera del Pianeta Terra. Questo flusso di energia era quasi-stazionario fino a un secolo fa. L’energia che proviene dall’interno della Terra è trascurabile.

   L’unico introito legittimo di energia del nostro pianeta è costituito dall’irraggiamento solare, e ogni crescita economica che consumi più energia di quella che riceviamo dal sole, irretisce l’economia mondiale in una spirale debitoria, che ci consegnerà a un creditore spietato….”       (Konrad Lorenz).

  Questo creditore spietato arriva tutti i giorni e si porta via esseri viventi, specie, ecosistemi, territorio, foreste, paludi, in sostanza la Vita stessa, nella sua complessità e varietà.

 

-         LA SITUAZIONE STAZIONARIA DELL’ATMOSFERA - LA FUNZIONE CLOROFILLIANA

Le foreste, che sarebbero in grado di assorbire notevoli quantità di CO2 per la funzione clorofilliana e che sono un fattore essenziale di mantenimento dello stato stazionario dell’atmosfera, vengono distrutte ad un ritmo impressionante. Oltre metà delle foreste del Pianeta è già stato abbattuto. In particolare le foreste pluviali equatoriali hanno il massimo di superficie di foglie atte alla funzione clorofilliana: l’abbattimento di queste foreste è una delle cause di alterazione dell’atmosfera.

 

-         LA BIOVARIETA’ MANTIENE LA SITUAZIONE STAZIONARIA DELLA TERRA – in assenza di alterazioni troppo drastiche

L’Ecosistema si mantiene in condizioni stazionarie, cioè mantiene la sua struttura, grazie alla sua complessità, all’altissimo livello di biodiversità. Una monocoltura, priva di biodiversità, non può autosostenersi: si regge solo con pesanti apporti esterni di materia ed energia (fertilizzanti, antiparassitari, derivati di prodotti petroliferi, ecc.). La sua cosiddetta ”maggiore produzione” è un’illusione: se si mette in conto tutto, il bilancio è negativo.

Le variazioni troppo drastiche non consentono all’Ecosistema di mantenersi in condizioni vitali. Ci sono state variazioni anche nel passato, ma la velocità dei cambiamenti attuali è dell’ordine di almeno diecimila volte quella naturale.

 

LA CO2 E’ UN AGENTE DELL’EFFETTO SERRA

La concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è passata da 280 a 400 ppm dall’inizio dell’éra industriale ad oggi, con un’impennata negli ultimi sessant’anni: si tratta di un aumento enorme per un periodo così breve.

La CO2 è un potente gas-serra: l’effetto serra ha causato un aumento   complessivo di energia nell’atmosfera terrestre. Non è ben chiaro di quanto aumentino gli altri gas-serra, e quali siano i loro effetti.

 

-         TUTTE LE COMBUSTIONI PRODUCONO CO2

L’anidride carbonica è l’inevitabile prodotto di qualsiasi combustione ed è riversata in quantità enormi nell’atmosfera a causa delle attività industriali, soprattutto per la produzione di energia e per i trasporti. Il fenomeno è certamente di origine antropica.

Comunque si è attivato un nuovo “pozzo” di CO2:  secondo le quantità scaricate in atmosfera per le attività industriali, i trasporti e l’aumento demografico, la CO2 dovrebbe essere in percentuale ancora maggiore. Questo significa che la Terra ha attivato un tentativo di  autoregolazione, ma non ce la può fare con tali quantità.

-         L’AUMENTO DA 280 a 400 ppm e la continuazione inesorabile della crescita della CO2

La percentuale di anidride carbonica nell’atmosfera era quasi-costante da almeno un milione di anni (la CO2 è sempre stata inferiore a 290 ppm), malgrado il fortissimo ricambio fra ossigeno e CO2 dovuto soprattutto all’attività degli esseri viventi: la prova è nelle bolle d’aria racchiuse sotto i ghiacci dell’Antartide e della Groenlandia. Gli effetti delle eruzioni vulcaniche sono “picchi” non rilevanti. L’atmosfera era probabilmente in situazione stazionaria da tempi molto più lunghi. Una simile variazione ultra-repentina ha gravi conseguenze sulla Vita della Terra: lo sbalzo è andato ben oltre tutte le capacità di autocontrollo del  Pianeta.

 

-         C’E’ PIU’ ENERGIA NELL’ATMOSFERA TERRESTRE - NON POSSIAMO SAPERE DOVE VA A FINIRE

Non sappiamo, a causa del cosiddetto effetto-farfalla dove va a finire tutta l’energia in più che resta intrappolata nell’atmosfera: in un aumento di temperatura media, con conseguente aumento dei livelli oceanici, o in eventi atmosferici estremi. Probabilmente contribuisce a tutti questi fenomeni, che non è detto avvengano in modo uniforme nel tempo.

 

Si possono fare solo ragionamenti globali, perché la circolazione sulla Terra delle correnti, dei venti e di ogni altra attività atmosferica o oceanica impedisce di fare considerazioni valide su parti del Pianeta o di suddividere ciò che avviene nell’emisfero Nord da ciò che accade nell’emisfero Sud.

 

-         Forse non c’è una stretta correlazione fra anidride carbonica e temperatura, ma questo è dovuto al fatto che l’energia in gioco può essere andata in altre manifestazioni “estreme”.

-         L’aumento di CO2, dovuto alle attività industriali (energia, trasporti, ecc.) e alla distruzione delle foreste, è una delle cause principali del complesso dei “guai” atmosferici, non necessariamente soltanto del riscaldamento globale e dell’aumento del livello dei mari.

-         Ci sono mille modi di scambio: anche le correnti oceaniche possono venire alterate dalla composizione dell’atmosfera e dall’effetto serra.

-         Dire che le quantità di CO2 sono “molto piccole” non è rilevante: è l’aumento in ppm (parti per milione) che comporta una maggiore energia  nell’atmosfera terrestre.

-          L’energia nucleare, che non immette CO2nell’atmosfera, non risolve niente, ma aggrava i problemi, perché incrementa la crescita economica e quindi perpetua un modo di vivere umano deleterio per il Pianeta. Inoltre ha come rifiuto le scorie radioattive, che restano pericolose per tempi lunghissimi.

-         Se non si cambia drasticamente il modo di vita e se l’umanità non cessa subito la sua crescita, la percentuale di anidride carbonica è destinata a salire ancora rapidamente e inesorabilmente.

  Combustibili fossili (petrolio, metano, carbone) e nucleare sono quasi il totale dell’energia “sfruttata” dall’uomo per le cosiddette “esigenze” della civiltà industriale. La combustione dei fossili altera l’atmosfera terrestre pericolosamente e a lunga scadenza.  L’energia nucleare produce scorie pericolosissime e che non sappiamo dove mettere: ha anche rivelato la sua estrema pericolosità in fase di produzione. Avviene un incidente ogni 20-30 anni, ma la sua gravità è assolutamente intollerabile: la Vita viene alterata e distrutta a grandi distanze e per lunghi periodi di tempo.

 

 Molti cosiddetti “ambientalisti” invocano le energie “alternative” come il rimedio di tutti i mali. In sostanza vorrebbero continuare tutto come prima, solo producendo l’energia “necessaria” tramite le fonti rinnovabili.  Nessuna energia di questo tipo potrebbe neanche lontanamente far fronte alle richieste del cosiddetto “fabbisogno” previsto per i prossimi decenni dal modello di crescita continua, il cosiddetto BAU (business as usual).

  Il modello è impossibile. Non c’è altra soluzione che abbandonarlo, consumare di meno, molto di meno. La crescita economica deve arrestarsi al più presto, perché sta distruggendo centomila Kmq di foreste all’anno, migliaia di specie e di ecosistemi con tutta la biovarietà che li accompagna; inoltre altera in modo permanente e pericoloso l’atmosfera terrestre.

 

Sulle energie alternative:

  L’eolico: è orribile, consuma territorio, uccide esseri altamente senzienti, come gli uccelli. A meno ci si limiti a qualche elica per estrarre acqua dal pozzo, o per i mulini a vento: consumi sul posto.

  Il fotovoltaico: interi campi di pannelli che distruggono territorio, per poi mettere energia in una rete, consumando altro territorio, strade, trasporti, ecc. Per avere le quantità richieste dalla crescita continua bisognerebbe ricoprire ben presto superfici immense, impensabili. Va bene solo sui tetti.

  Restano solo i pannelli solari termici, e qualche centralina mini-idro di potenza modesta con restituzione immediata dell’acqua e consumi sul posto. Per nostra fortuna, l’energia facile da ottenere dai pannelli solari è proprio quella che ci è davvero necessaria: il calore.

  Sulla Terra, per l’uomo di energia ce n’è anche troppa: l’uso che ne viene fatto distrugge la Vita, disarticola i cicli vitali della Biosfera.

  Il problema energetico non consiste nel soddisfare i fabbisogni imposti dal modello, ma è semplicemente un chiaro indice che il modello sempre-crescente è impossibile sulla Terra, è incompatibile con la Vita dell’Ecosistema e quindi di noi stessi.