Energie alternative a basso impatto ambientale: i ricercatori si alleano
di redazione ECplanet - 29/08/2006
Lo scorso mese di febbraio (2006)si è svolta l'inaugurazione per l'apertura del “Italy-Japan Joint Laboratory on Nanostructured Materials for Environment and Energy” (NaMatEE) tra l'Università di Roma Tor Vergata e l'Università di Tokyo, Progetto speciale inserito nel settimo programma esecutivo per la cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Giappone e cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri.
Responsabili scientifici di questo progetto sono il Professor Masaru Miyayama del “Research Center for Advanced Science and Technology” (RCAST, Università di Tolyo) e il Professore Enrico Traversa del “Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche” (Università di Roma “Tor Vergata”). “La collaborazione tra i due gruppi di ricerca è cominciata da lontano, nel 1992 - ha sottolineato il Professor Masaru Miyayama – e si è sviluppata, nel corso degli anni, fino al raggiungimento di questo risultato che oggi celebriamo”. Il Dr. Aldo Amati, Ministro plenipotenziario dell'Ambasciata Italiana in Giappone, nel suo intervento di saluto ha manifestato “l'opportunità di implementare ulteriormente le collaborazioni di ricerca tra il nostro paese e il Giappone sulle importanti tematiche delle nanotecnologie applicate alla produzione di energia a basso impatto ambientale”.
Infatti, “per svincolare le nostre economie dal petrolio, la ricerca sulle celle a combustibile, il metodo più promettente per produrre energia senza emissioni inquinanti, sarà concentrata sullo studio di nuovi nanomateriali - materiali estremamente piccoli in scala di un miliardesimo di metro - per migliorare le prestazioni delle celle, sia ad elettroliti polimerici che ad ossidi solidi” ha detto il partner italiano del progetto, il Professor Enrico Traversa. Il Dr. Edoardo Magnone, il ricercatore che da più tempo lavora a Tokyo nel laboratorio congiunto, durante l'inaugurazione ha illustrato alcuni dei già numerosi risultati scientifici ottenuti, tra i quali un nuovo metodo di sintesi di nanomateriali, a basso impatto ambientale e basso dispendio energetico. “I criteri fondamentali di crescita del nostro istituto” come ha detto il Direttore del RCAST, Professor Kazuhito Hashimoto, “sono quattro: interdisciplinarietà, mobilità, apertura e vocazione internazionale. Il nuovo laboratorio congiunto li soddisfa tutti”.
Il Rettore dell'Unversità di Roma Tor Vergata Prof. Alessandro Finazzi Agrò, sebbene impossibilitato ad essere presente all'inaugurazione, ha espresso il suo più vivo compiacimento per l'iniziativa, auspicando una fruttuosa e duratura collaborazione tra le due Istituzioni. Tra il pubblico, che ha seguito con molto interesse tutti gli interventi, ha dato lustro alla cerimonia la presenza del Professor Takashi Nanya, Direttore del Komaba Open Laboratory che ospita gli spazi del nuovo laboratorio, del Professor Hiroaki Yanagida, ex-Direttore del RCAST, ex-Presidente del “Nagoya Institute of Technology” ed ora vice Presidente del “Research Center for Science System”, del Professor Teruo Kishi, anch’egli ex-Direttore del RCAST e attuale Presidente del “National Institute for Materials Science”, e dell'Attaché Scientifico dell'Ambasciata italiana a Tokyo, Dr. Angelo Volpi.
Il nuovo laboratorio ha ricevuto gli auguri di molte università, organizzazioni, centri di ricerca e industrie, inclusi l'attuale Presidente del CNR, Dr. Fabio Pistella, l'ex Presidente del CNR, Prof. Luigi Rossi Bernardi, il Presidente della Società Chimica Italiana, Prof. Francesco De Angelis, il Dr. Alexander Tenenbaum, Direttore Generale per le strategia e lo sviluppo dell'internazionalizzazione della ricerca scientifica e tecnologica del MIUR, il Prof. Roberto Schmidt, Presidente della segreteria tecnica scientifica del MIUR, ed il Dr. Nicola Trevisan, Amministratore Delegato di Veneto Nanotech.
La filosofia di base che si respira in questa giornata è molto semplice: per risolvere con rigore scientifico problemi globali, quale quello della produzione di energia a basso impatto ambientale, occorre un approccio interdisciplinare con il coinvolgimento di “saperi” diversi. E su questa prospettiva, ed augurio, che si è fatto il primo brindisi a base di vino e cibo italiano.
Autore del comunicato stampa: Edoardo Magnone