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E pure applaudiamo!

di Lorenzo Parolin - 27/01/2015

Fonte: Arianna editrice


 


 

Annunciano con grande rullio di tamburi e con un sorrisetto da sadici che verseranno numerose caraffe d’acqua nella damigiana del vino comune (del nostro vino), e noi accogliamo l’evento con gioia. Siamo o non siamo degli sciocchi!?

Ci bastonano e noi pure applaudiamo: siamo stupidi, ignoranti, razza schiava e masochisti; questo trattamento davvero ce lo meritiamo!

Un’azienda privata con tanto di azionisti privati, come lo è la BCE (Banca Centrale Europea), stampa una enorme quantità di moneta, il cui valore è il pezzo di carta su cui è stampata, cioè acqua, la immette nel pubblico mercato annacquando la ricchezza esistente, in contropartita diventa proprietaria di titoli di credito (che acquista praticamente gratis) e noi salutiamo l’evento con un bel sospiro di sollievo: “Finalmente ci sarà denaro a sufficienza per gli investimenti e la ripresa economica!”

Bel colpo davvero, non c’è che dire. Altro che i falsari che devono faticare per piazzare la loro “merce”; questo è un colpo da gran maestri!

Pensaci bene: chi dovrà sopportare l’inflazione (la diluizione del “vino”) che provocherà tutta quella liquidità introdotta?

È chiaro, il popolo!

E perché i titoli in questione e i relativi interessi devono diventare di proprietà di un’azienda privata ed essere goduti dagli azionisti delle banche che sono dei privati cittadini?

Pensaci bene: quei titoli ritirati dal mercato a spese dei cittadini, non andrebbero bruciati estinguendo quel debito, anziché finire nella pancia dei banchieri?

Ma fino a che continueremo a dare patenti di legalità ad un Sistema fondato su principi altamente immorali, succederà questo ed altro di peggio.

Il Sistema in essere, è da ritenersi ben fondato? Se sì, ciò che sta accadendo è nella logica delle cose e gli interventi correttivi degli alti dirigenti sono doverosi, coerenti e financo ammirevoli.   Il guaio è che i principi fondanti sono insani e contro l’uomo, perciò ogni miglioria è una ulteriore malvagità.

 

[rif. www.lorenzoparolin.it L8/675]