Il Cromo-puntore di “Luce Cosciente”
di Marcello Pestill - 10/02/2015
Fonte: altrogiornale
Esiste una sola malattia: l’incoscienza”
(Satprem)
E’ innegabile che la Medicina Moderna abbia fatto nell’ultimo secolo progressi notevoli. La tecnologia, in particolare, ha dato un grosso apporto, soprattutto in ambito diagnostico. La medicina e la chirurgia d’urgenza hanno contribuito a salvare milioni di vite, impresa sicuramente impossibile fino a pochi decenni fa.
Eppure, mai come oggi, l’umanità sembra così malata: corsie d’ospedale stracolme, molti malati che diventano facilmente cronici, dipendenti, a vita, da farmaci che non sono in grado di guarirli.
Un fatto, per me, è certo: la medicina odierna si basa su concetti scientifici ampiamente superati e sembra cieca nel non voler considerare le nuove acquisizioni che si sono realizzate in tutti gli ambiti del sapere e, in particolare, nell’ambito della fisica quantistica.
Il modello scientifico, su cui si basa la Medicina Ufficiale, è oramai obsoleto, le sue radici risalgono a Cartesio, che vedeva l’uomo diviso in due parti distinte: res cogitans e res extensa, cioè mente e corpo, spirito e materia. Nessuna delle due parti poteva influire sull’altra, il corpo biologico era considerato come una perfetta macchina e la malattia era vista come una rottura accidentale di una delle due componenti.
Questo modello, questo modo di vedere l’essere umano è, oggi, in difficoltà e, per quanto sia stato utile alla scienza sino ad ora, può essere sostenuto soltanto dall’inflessibilità più rigida e dogmatica. La Medicina Moderna non tiene in dovuto conto l’organizzazione unitaria delle informazioni che compongono l’essere umano e ogni informazione e ogni componente sembra NON essere in relazione con le altre. Tutti gli aspetti emozionali e mentali non sono minimamente presi in considerazione come fattori determinanti per l’insorgenza delle malattie.
I malati, oltretutto, sono completamente deresponsabilizzati da questa visione della malattia e l’insorgenza di una patologia viene vissuta dalle persone come un fastidioso e inevitabile accadimento determinatosi accidentalmente o a causa di un avverso destino trasmessoci geneticamente dai nostri genitori. La drammaticità di questo modello è sotto gli occhi di tutti.
Le multinazionali del farmaco hanno ormai preso il sopravvento e dettano le regole. La ricerca scientifica nel campo della medicina, interamente nelle loro mani, viene da loro manipolata. Molti medici, succubi e ignoranti, quando non in malafede, sono diventati compiacenti e non in grado di ribellarsi a questo stato di cose e gran parte della popolazione sembra essere caduta sotto l’effetto di un’ipnosi collettiva.
Gino Strada, famoso chirurgo italiano fondatore di Emergency, ha rilasciato la seguente dichiarazione in una recente trasmissione televisiva (Che tempo che fa) condotta da F. Fazio: “La sanità inventa le malattie per profitto”.
Sorge il dubbio, più che fondato, che il principale interesse delle case farmaceutiche non sia la salute dei malati ma il business che si riesce a creare attorno ad esse.
A conferma di questa situazione basti solo ricordare che, negli Stati Uniti, il paese più rappresentativo ed estremo di questo modello, le cause di morte nella popolazione per malattie iatrogene (malattie determinate da errori medici o da complicanze da farmaci) sono al terzo posto, seconde solo alle malattie cardiovascolari e a quelle tumorali.
In una parte dell’opinione pubblica, nel frattempo, si è andata formando l’idea che nella medicina e nei medici ci sia qualcosa che non “quadra”. Una nuova visione della medicina, fortunatamente, si sta faticosamente affermando tra la popolazione più consapevole che, infatti, inizia a farsi delle domande, comincia a svegliarsi e s’informa autonomamente, grazie soprattutto alla rete.
Questa nuova visione della medicina, nota inizialmente con il nome, decisamente improprio, di Medicina Alternativa, ha assunto nel corso degli anni varie denominazioni, Complementare, Naturale ecc. ecc.
Trovo personalmente che il nome di medicina olistica – dal greco Olos, cioè “tutto quanto, intero” – ossia l’arte e la scienza di curare l’essere umano come un’unità di corpo, mente e spirito, sia la più appropriata. La visione della medicina olistica tiene conto dell’organizzazione unitaria delle informazioni che compongono l’essere umano; tiene conto del vissuto emotivo, dei conflitti psicologici e non per ultimo dell’essere umano come entità dotata di coscienza, capacità di scelta e capacità di trasformazione.
Credo sia proprio l’acquisizione del concetto di Coscienza, in particolare, che sia venuto a mancare alla Medicina Moderna. Essa non si è, inoltre, adeguata alle importanti scoperte della fisica quantistica, che hanno rivoluzionato il mondo fisico dalle fondamenta, rimanendo ferma agli insufficienti concetti della fisica newtoniana.
Sono proprio gli studi della fisica quantistica, infatti, che ci dicono che è la coscienza che determina la realtà. Il famoso esperimento di fisica in cui si dimostra che la natura ondulatoria o corpuscolare degli elettroni fatti passare attraverso una fessura, dipendono, in definitiva, dall’aspettativa dell’osservatore, cioè della Coscienza.
Un’altra acquisizione della fisica quantistica, di cui la medicina si è completamente disinteressata, è il concetto dell’interscambiabilità materia – energia, come si evince dalla famosa formula di Einstein:
E=MC²
Tutto l’universo, comprese le nostre cellule, è energia che vibra a diverse frequenze. Ogni cellula nel nostro corpo ha una determinata vibrazione ed è il modo di vibrare, cioè la frequenza della vibrazione, ne determina le caratteristiche.
A sostegno di queste affermazioni riporto due esperimenti importantissimi che indicano in maniera inequivocabile come sia l’Informazione a determinare lo sviluppo della vita.
Nel 1990 si costituì a Mosca un gruppo di scienziati che avevano lo scopo di studiare il genoma umano. Direttore del progetto era il dottor Pjotr Garajev, biofisico e biologo molecolare, membro dell’Accademia Russa delle Scienze e membro dell’Accademia delle Scienze di New York . Durante un esperimento il team dello scienziato sottopose a irradiamento con luce laser un embrione di rana, poi con un complesso procedimento di luce riflessa sottopose, con la stessa luce che aveva in precedenza irradiato l’embrione di rana, a irradiamento un embrione di salamandra. Il risultato fu stupefacente perché dall’embrione di salamandra si sviluppò una rana. (ricerca citata nel libro “Vernetzte Intelligenz” di Von Grazyna Fosar und Franz Bludorf)
Appare inconfutabile che furono le informazioni ricevute dalla luce laser a determinare l’inatteso sviluppo dell’embrione.
Nel 2013 ho avuto l’onore di assistere personalmente a una conferenza tenuta a Roma dal premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier, durante la quale il prof. Montagnier illustrò un esperimento fatto dal suo team.
L’esperimento è stato così riportato dallo scienziato: è stato preso un solenoide, all’interno del quale è stata alloggiata una provetta, contenete una soluzione contenente DNA estratto da un virus. Il materiale biologico viene eccitato elettro-magneticamente e i segnali risultanti emessi dalla soluzione vengono catturati e amplificati tramite un computer. I risultati ottenuti sono senza precedenti: le soluzioni virali (o batteriche) emettono onde elettromagnetiche a bassissima frequenza (tra i 500 e i 3000 Hz).
Ancora più sensazionale, è quello che si è ottenuto quando queste registrazioni elettromagnetiche sono state inviate via internet in un altro laboratorio e, con un procedimento inverso, è stato immesso il segnale della registrazione in una soluzione biologica contenente le quattro basi azotate costituenti il DNA.: nella soluzione si è ricostituito il DNA originario del virus.
L’enorme portata e le implicazioni che conseguono da questo esperimento devono essere, secondo me, ancora valutate appieno ma appare, sempre più chiaro, il ruolo determinante giocato dall’informazione nello sviluppo della vita.
Recenti studi hanno dimostrato che i recettori di membrana delle cellule (proteine) funzionano come antenne molecolari sintonizzate sui segnali ambientali e sono in grado, quindi, di decodificare informazioni di diversa natura, siano esse luminose, sonore o relative a frequenze radio.
I segnali ricevuti dai recettori di membrana viaggiano fino al nucleo cellulare, dove i filamenti di DNA sono avvolti da una guaina proteica, che funge da barriera protettiva, in modo che le informazioni contenute nei geni possano essere lette solo quando un tratto di guaina venga aperta. Naturalmente sono i segnali provenienti dai recettori di membrana a far aprire un tratto di guaina piuttosto che un altro.
Appare evidente che il corretto funzionamento di una cellula rispetto al resto del corpo dipende dalle informazioni ricevute.
In parole povere la famosa caccia ai geni cattivi che determinano o ci predispongono alle malattie, che tanto va di moda negli ultimi tempi, non ha molto senso se si pensa che l’espressione dei geni dipende dalle informazioni che la cellula riceve. Letta in quest’ottica la malattia può essere vista come una perdita di equilibrio del sistema (corpo) dovuta a una informazione NON corretta. Il corpo è un sistema in omeostasi (tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità interna) tra informazioni che arrivano dell’interno – i nostri pensieri e le nostre emozioni – e le informazioni che arrivano dall’ambiente esterno.
In buona sostanza il nostro benessere dipende da come viviamo, cioè da come ci alimentiamo, ma soprattutto da come sentiamo e come pensiamo. Ma come sentiamo e come pensiamo è espressione del nostro stato di coscienza.
Il corpo non è mai malato o sano di propria iniziativa perché in lui si esprimono semplicemente le informazioni della coscienza. Ed è nella non considerazione di questo piccolo dettaglio il vero errore commesso dalla medicina odierna, che si occupa quasi esclusivamente dei sintomi trascurandone le cause.
Qualunque cosa avvenga nel corpo è sempre l’espressione di una informazione corrispondente.
- La Medicina Olistica
Alla luce di tutto ciò, la medicina olistica cerca di tenere conto dell’unità dell’essere umano nelle sue espressioni di corpo, mente, e spirito. Essa si occupa di ripristinare l’armonia perduta nel corpo, non con interventi soppressivi dei sintomi, che non farebbero altro che nascondere il problema, ma con interventi che mirano a riportare nel corpo, nelle cellule del corpo, la corretta informazione. Non rinnega completamente le acquisizioni della Medicina Ufficiale ma le integra in un sistema più vasto di conoscenze, cercando di eliminarne le distorsioni e gli abusi.
L’omeopatia, l’omotossicologia, l’agopuntura, la kinesiologia, la floriterapia, l’auricoloterapia, la psicoterapia sono tra le discipline di cui si avvale.
Ma esistono altre conoscenze ancora meno conosciute che si prestano benissimo allo scopo.
- La Scienza dei Mantra
Esiste una antichissima scienza che risale ai tempi dell’India vedica che usa i mantra o mantram. Essi sono potenti e brevi formule sonore spirituali che se ripetute in continuazione hanno la capacità di trasformare la coscienza.
Le emozioni, i pensieri e le parole hanno una loro propria frequenza vibrazionale, generano, cioè, onde con lunghezze di varia velocità e durata che vengono trasmesse nel corpo e nelle cellule grazie al campo magnetico che sono in grado di generare e sono in grado di attivare quelle antenne di membrana di cui ho parlato in precedenza.
Ho appena ricordato due eminenti scienziati, il russo Pjotr Garajev e il Premio Nobel Luc Montagnier riusciti, attraverso informazioni contenute in una luce laser o un segnale elettromagnetico a influenzare l’espressione o la formazione di DNA, riuscendo a dimostrare, quindi, come le vibrazioni agiscano nel profondo sia a livello cellulare sia a livello del DNA.
Altri studi scientifici hanno dimostrato che certe onde sonore hanno la capacità di accelerare il processo di guarigione delle cellule nelle ferite del corpo.
Naturalmente ogni mantra ha una sua specifica frequenza vibrazionale e di conseguenza una specifica funzione.
A questo punto desidero parlarvi di un mantra specifico, il mantra delle cellule. Ma prima di parlare di questo mantra è necessario introdurre seppur brevemente, data la vastità e la complessità dell’argomento, due personaggi che hanno approfondito e lavorato in modo ampio e profondo sul fenomeno della coscienza umana e divina: Sri Aurobindo e Mère
- Sri Aurobindo, Mère il Mantra delle Cellule
Si tratta di due persone di alta statura spirituale vissuti nell’India della prima metà dell’ultimo secolo trascorso. Sri Aurobindo (1872-1950) e Mère (1878-1973).
Secondo Sri Aurobindo l’uomo è un essere di transizione e l’evoluzione un continuo dispiegarsi della coscienza. La Vita, dalla materia inerte e incosciente, si è man mano sviluppata, dapprima con la sua manifestazione vegetale e le sue prime sensazioni primordiali, per poi manifestarsi sempre più nel mondo animale con il relativo sviluppo delle emozioni. La mente comparsa nell’uomo – la Mente che pensa se stessa – è, secondo Sri Aurobindo, soltanto un termine intermedio della coscienza. La mente sarà superata e trascesa da un piano superiore di coscienza che Sri Aurobindo chiama Coscienza Supermentale.
La grandezza di Sri Aurobindo è stata quella di toccare e realizzare questo piano di coscienza, che sarà il prossimo passaggio evolutivo del dispiegarsi della coscienza.
Egli ci dice che una delle caratteristiche, di questo piano di coscienza, è quella di essere incompatibile con qualsiasi tipo di distorsione perché, semplicemente, in quello stato dell’essere la menzogna non ha possibilità di esistere. Per “menzogna” egli intende qualsiasi distorsione della manifestazione che non sia in accordo con la sua vera natura e funzionalità reale. Funzione e forma sono due facce della stessa medaglia.
Infatti egli chiama questo piano di coscienza anche “Coscienza di Verità”.
Mère, sua compagna spirituale, continuò il lavoro dopo la sua dipartita, calando la Coscienza di Verità fino al livello della Coscienza delle Cellule.
Certo, spiegare in poche righe, quanto da loro realizzato è impresa impossibile.
Mère nel corso dell’immane lavoro che stava svolgendo trovò un mantra che aveva la capacità di facilitare e accelerare lo sforzo che stava compiendo.
La vibrazione di questo mantra, OM NAMO BHAGAVATE’, aveva le stesse caratteristiche vibratorie dello stato di “Coscienza di Verità”. Le vibrazioni di questo mantra facevano risuonare le cellule del corpo con le stessa vibrazione della Coscienza Supermentale, lo stato di “Coscienza di Verità”.
Dice Mère di questo mantra: “per il momento fra tutte le formule mantriche quella che agisce più direttamente su questo corpo, prendendo tutte le cellule e producendo immediatamente una vibrazione è il mantra sanscrito OM NAMO BHAGAVATE’ […] tutte le cellule venivano prese da un’intensità di aspirazione, e ha un tale potere di trasformazione!”
E, ancora: “il japa (la ripetizione del mantra delle cellule) serve a mettere a posto il subconscio, l’inconscio, la materia e la cellule del corpo, tutto quanto, richiede un certo tempo, certo, ma finisce per avere un effetto proprio grazie alla ripetizione. Il japa riempie il corpo di coscienza.”
- La malattia come “menzogna” e il Cromo-puntore di Luce Cosciente
Abbiamo visto come il corpo sia espressione della coscienza e, quindi, anche espressione di tutti i processi e i mutamenti che avvengono nella coscienza. Qualunque cosa avvenga nel corpo è la realizzazione di un’informazione corrispondente, ovvero condensazione di una immagine corrispondente di un’idea.
La medicina odierna, stranamente, non prende in considerazione il fatto che le informazioni erronee possano essere causa di malattie.
Malattia significa dunque mancanza di armonia, ovvero un disallineamento tra quello che si è veramente e quello che si pensa di essere, un qualcosa che va in conflitto, uno stato di non verità.
Ho parlato anche del mantra delle cellule e di come abbia una stretta risonanza con lo stato di “Coscienza di Verità” e di come questa vibrazione sia incompatibile con qualsiasi stato di “non verità”, come lo è la malattia.
Mère decise di consegnare il suo mantra all’umanità, consentendo a Satprem, un suo allievo, di registrarlo direttamente dalla sua voce, per far sì che l’uso di questo mantra risvegliasse nel corpo la “Coscienza di Verità”.
Dopo aver conosciuto questo mantra si è pian piano insinuata in me l’idea di poterlo utilizzare per scopi terapeutici. Il mio ragionamento era che, se uno degli effetti del mantra è di mettere a posto l’inconscio, il subconscio, la materia e la cellule, riuscire a trovare il modo per utilizzarlo con persone con qualche malattia o disfunzione, poteva essere interessante.
Questa modalità è stata da me trovata insieme e grazie alla collaborazione di un ingegnere. Questa persona, di origine italiana, che vive ad Auroville (India), presso la città internazionale fondata da Mère, aveva già costruito un apparecchio che utilizzava la registrazione della voce di Mère che ripeteva il mantra; attraverso questo apparecchio era possibile veicolare la voce attraverso dei led luminosi, per poi essere diffusa nell’ambiente come luce.
Mi feci costruire, così, un apparecchio modificato, con delle uscite che potevano essere collegate con dei cavi a fibre audio-ottiche, in modo che questi potevano essere utilizzati a mo’ di aghi per agopuntura. L’idea era di poter portare l’informazione del mantra nei punti di agopuntura, punti di accesso ai canali energetici del corpo (meridiani), conduttori elettromagnetici che convogliano le informazioni in tutte le parti del corpo. In questo modo potevo portare l’informazione in specifiche parti del corpo che necessitavano di essere trattate.
Ho utilizzato questo strumento, rifacendomi ai principi dell’agopuntura e dell’auricoloterapia, nel corso degli ultimi anni con risultati davvero interessanti. Ho trattato diverse patologie con esito favorevole. I risultati più chiari ed evidenti si hanno con la scomparsa dei dolori che conseguono alle malattie osteo-articolari (lombalgie, sciatalgie, cervicalgie etc.), ma anche malattie endocrine, gastroenteriche, urologiche, dermatologiche, distonie neurovegetative da stress quali ansia etc., beneficiano di questa metodica.
Stati di benessere e di leggerezza sono le caratteristiche quasi sempre presenti a ogni fine seduta, ma la cosa davvero sorprendente è che in alcuni casi il trattamento ha indotto esperienze di coscienza fuori dall’ordinario. Mi auguro che in un prossimo futuro la validità di questa metodica possa essere confermata e supportata da studi scientifici.
Desidero concludere questo articolo riportando un breve brano, tratto dal libro “Sri Aurobindo, l’avventura della coscienza” di Satprem:
“Quando avremo fatto dieci o cento volte la stessa esperienza ( che a seconda dello stato di coscienza in cui ci troviamo, può andare da un semplice raffreddore o da una banale caduta all’incidente più grave), saremo certi che ne’ il povero corpo, ne’ il cosiddetto caso c’entrano niente e che il rimedio non dipende da soluzioni esterne, ma dall’essere in una stato di verità e di ordine interiore, in una parola: dalla coscienza”
Esiste una sola malattia: l’Incoscienza.