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Scusa se te lo chiedo

di Lorenzo Parolin - 27/05/2015

Fonte: Arianna editrice

 

Tu che sai di politica, di economia, di industria, di commercio e di scienza; tu che ti sei posizionato nei posti migliori e che da lì pontifichi e dirigi; tu che sei troppo occupato per dedicarti alle cose dello spirito; tu, ti sei mai chiesto se sei fuori o dentro il sacco?

Quale sacco!?

Ho capito, vi sei ben chiuso dentro, come del resto lo siamo tutti, ma non te n’accorgi perché nella gerarchia sociale degli insaccati occupi i posti comodi in alto anziché subire schiacciamenti in quelli scomodi in basso. In realtà non sei libero, hai solo una catena un po’ più lunga degli altri.

Il sacco a cui alludo è quello che usa il Male per nascondere agli uomini l’esistenza della realtà soprannaturale. Chi vi stia dentro, ma che di professione non faccia il servo, bensì il padrone, difficilmente vorrà ammettere di essere schiavo collaborante del Maligno: ne subirà piuttosto le conseguenze. Diversa è la condizione di chi è schiavo dei padroni e anche del Male. Nel tentativo di svincolarsi dai primi verrà a contatto con la parete di tela in questione, sbircerà attraverso la trama fitta di quel sacco e si riempirà gli occhi di luce. Fisicamente resterà sempre schiavo, ma spiritualmente respirerà libertà.

 

 

[rif. www.lorenzoparolin.it L8/691]