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Crisi alla greca: uno schiaffo ai poteri forti

di Umberto Bianchi - 14/07/2015

Fonte: Arianna editrice

        

Certo non era partita nel modo migliore. In Europa i Poteri Forti ed i loro manutengoli di Bruxelles a strombazzare ed a lanciar fulmini ed anatemi su una possibile “grexit”, nel caso di una vittoria dei “no” ai referendum. Dall’altra, in quel di Grecia, i goffi ed abortiti tentativi di invalidare la consultazione del 7 Luglio, tramite i ricorsi di equivoci personaggi legati al centro-destra di Nea Demokratia (ma guarda un po’…) o di mobilitare un quanto mai fasullo fronte pro-euro. Ed invece no. Lui il “No/Oxi” è arrivato con la potenza di un inaspettato ceffone, lasciando l’inossidabile Frau Merkel con un palmo di naso, letteralmente inebetita e provocando le indispettite e disordinate reazioni del Circo equestre di Bruxelles, seguite dalle altrettante preoccupate dichiarazioni della Casa Bianca USA. E già, perché se proprio non ve lo eravate dimenticato, gli USA detengono tuttora la quota maggioritaria di capitale FMI, ovverosia, sulla carta demandano a Madame Lagarde, il simpatico compito di praticare l’usura a livello intercontinentale. Il risultato ottenuto dall’accoppiata Tsipras-Varoufakis è stato, perlomeno a livello simbolico, notevole, ma, Tsipras non è né Chavez, né Morales, né Christina Kirchner, né Madame Le Pen, né nessun altro di tutta la galleria dei possibili ribelli del giorno d’oggi. Nel nome di un’accezione tutta “mediterranea” della politica, Tsipras ha un po’ troppo oscillato tra Renzi, Vendola e Grillo, senza però riuscire a conseguire alcuna definita fisionomia di azione politica e rimanendo, pertanto, al palo. Tanto per dirne una, il “piano Varoufakis”, sulla doppia circolazione monetaria (cosa da noi detta e propagandata da molto prima che, il suddetto Varoufakis divenisse ministro in quel di Grecia…), non andava spiattellato solo ora, a fine giochi, a mò di coniglio dal cilindro o di strampalato “deus ex machina”, frutto delle tardive intuizioni di un apprendista stregone. Né, cosa ancor più importante, andavano tenute sottogamba le profferte della Federazione Russa Di Vladimir Putin, che avrebbero potuto veramente imprimere un salutare riassetto geo economico, a tutto uno scenario depresso da decenni di codina sottomissione agli interessi dei Poteri Forti a guida Washington. Tsipras ci sembra esser rimasto ingessato in un ruolo istituzionale, da cui non riesce a liberarsi. Ora i pagliacci del Circo di Bruxelles hanno rigonfiato il petto e con fare tronfio, sono tornati a minacciare di strangolamento il popolo greco. Già si parla di contagio e caduta delle Borse…e invece questa crisi dovrebbe rappresentare per tutti noi, eretici e convinti miscredenti in un convinto antieuropeismo ed antiglobalismo angloamericano, un’occasione imperdibile. Le antiche logiche di bipartizione ideologica tra destra e sinistra, stanno finalmente lasciando il posto ad un sempre più diffuso (e confuso…sic!) malcontento contro il capitalismo globale, portando come prima e più sentita conseguenza, ad una sempre maggiore disaffezione verso le tradizionali forze politiche che, alla prova dei fatti, si sono dimostrate totalmente incapaci a gestire una crisi dalla portata epocale. Mentre Renzi continua a farfugliare su presunti miracoli economici italiani, bisognerebbe puntare ad una radicale modifica della carta costituzionale, per quanto attiene alla possibilità di rettificare o abrogare gli accordi internazionali a furor di popolo, attraverso, cioè, lo strumento referendario. Un’iniziativa referendaria anti Euro, anti accordi UE, anti WTO ed anti NATO, avrebbe un effetto, la cui portata destabilizzante, potrebbe costituire un colpo mortale per i vari protagonisti della scena geoeconomica globale, USA in primis. A tal proposito, riempie di gioia la notizia che, anche un gigante economico come la Cina, stia cominciando a subire i primi contraccolpi di questo nuovo inizio di crisi, con una parziale caduta delle proprie borse, con il rischio di trascinarsi appresso anche qualche nutrito spezzone USA (vista l’appetibilità che gli alti tassi di crescita cinese hanno sinora rappresentato, per gli speculatori finanziari d’Oltreoceano, sic!). Ma non preoccupatevi! I Poteri Forti non dormono! Dopo le ultime sortite minatorie dei vari pagliacci targati Bruxelles, a dar retta ad alcune fonti giornalistiche”non ufficiali”, vicine ad ambienti del Pentagono, sembra che Lor Signori, in preda alle ambasce della prospettiva del ripresentarsi di una crisi ingenerata dalla presenza di un eccessivo numero di “competitors” sul mercato, abbiano deciso di eliminare il problema alla radice: ovvero preparandosi a scatenare una bella guerretta contro Russia e/o Cina, facendo, nel contempo, con l’aiuto dell’ISIS, dell’Europa una specie di dependance israelo-saudita. Se, però, è vero che i Poteri Forti, tali sono, perché partono avvantaggiati rispetto alla volontà dei singoli, è anche vero che, la loro grande debolezza è, oggidì, indubbiamente costituita dall’esponenziale  meccanismo di interrelazione che vede indissolubilmente legati, l’un l’altro, i vari protagonisti dello scenario globale. L’esempio greco potrebbe, in questo modo, costituire un importante precedente su cui impiantare un’azione in grado di mettere in seria difficoltà, sino ad arrivare a far crollare e portare allo sfascio, il circo equestre di Bruxelles e quella mefitica baracca chiamata “Nuovo Ordine Mondiale”, fondata sul corrosivo dominio di un infernale meccanismo di usura, che sta portando il mondo intero all’alienazione ed alla totale rovina, economica, sociale ed ambientale.     

                                             

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