Destra e sinistra: due facce di una politica in decomposizione
di Gianfranco la Grassa - 05/09/2006
Fonte: editricermes
invio la copertina del prossimo libro in uscita a fine settembre con l'editrice Ermes (PZ). Per coloro che non possono aprire il pdf allego la presentazione in word.
Spero in prenotazioni per cui dò tutti gli estremi
Editore Ermes
Via Consolini 13 85100 Potenza
tel.0971/469346
Grazie e saluti
gianfranco la grassa
IL GIOCO DEGLI SPECCHI
Destra e sinistra: due facce di una politica in decomposizione
PRESENTAZIONE
Il gioco degli specchi è quello di raggruppamenti politici che si presentano sulla “scena” recitando due parti in una infinita commedia degli equivoci e, soprattutto, degli inganni a danno dei popoli. Avrei anche potuto parlare di “due facce della stessa medaglia”, poiché destra e sinistra, in questa ormai irritante farsa delle elezioni “democratiche”, sono due aspetti – in opposizione e sostegno reciproco, antitetico-polare (secondo la nota espressione di Lukàcs) – di un unico processo di grave involuzione e disfacimento della politica in Europa, un’area che fu centrale nella storia mondiale ed è oggi in rovinosa decadenza. In tale scenario di povertà (non certo materiale) e di degrado culturale, l’Italia occupa un posto del tutto speciale; i suoi difetti sono quelli in gran parte comuni a tutti i paesi europei, ma esaltati all’ennesima potenza. La nostra destra e la nostra sinistra sono a dir poco orripilanti; intollerabile è il loro gioco di finta alternativa, la loro totale mancanza di idee e di visione minimamente strategica in un mondo costellato da contrasti in fase di continuo allargamento e inasprimento.
Questo libro ha voluto dare un’idea, purtroppo ancora sommaria, del quadro or ora delineato. Esso è stato scritto utilizzando un intreccio di argomentazioni disposte su vari livelli. Vi sono rapidi, ma spero chiari, accenni alla griglia teorica su cui mi sono basato per interpretare quello che ho chiamato “gioco degli specchi”. Vi è poi quella che definirei analisi di fase (o d’epoca) che non ha un orizzonte temporale nettamente delimitato; si può andare dai 5-10 anni ai due-tre decenni al massimo. Ovviamente, le considerazioni e previsioni formulate per un periodo così lungo (pur se breve secondo i tempi della storia) sono di larghissima massima e mettono in conto ampi margini di errore; e tuttavia ritengo utile, anzi indispensabile, schizzare un quadro economico e politico di questo tipo, perché non si deve procedere nella vita sociale avendo in mente soltanto il presente, l’attimo fuggente. Infine, ho voluto condire i miei ragionamenti con riferimenti al momento veramente attuale, a fatti contingenti, alcuni dei quali però influenzeranno anche il non immediato futuro.[1]
Ed è su quest’ultimo punto che avverto il lettore di stare molto attento, poiché gli avvenimenti ancora in corso di svolgimento mutano di continuo, e possono quindi verificarsi discrepanze tra ciò che rilevo oggi e ciò che sussisterà al momento della pubblicazione del libro. Per tali motivi, avendo terminato di scriverlo a fine luglio, ho poi aggiunto un breve aggiornamento riguardante alcuni importanti avvenimenti verificatisi in agosto. Altri ce ne saranno via via, ma non posso seguirli dopo la data di consegna del mio scritto alle stampe.
In ogni caso, quanto esposto nel libro circa la mancanza di idee e di strategia delle nostre meschine forze politiche si adatta bene ai fatti nuovi indicati nell’aggiornamento; e ad altri che si stanno verificando giorno dopo giorno. In fondo, questo scritto è un inizio; vuol favorire la discussione tra quei gruppi di individui, sia pure ancor poco numerosi e scollegati fra loro, che hanno intenzione di rompere definitivamente, e senza ambiguità, sia con la destra che con la sinistra italiane nella loro configurazione attuale. La strada sembra lunga, ma la scommessa è che certi processi siano in via di accelerazione ed esista perciò qualche speranza che l’Italia, assieme ad alcuni altri paesi europei, conosca, non certo in tempi immediati, rivolgimenti rilevanti in grado di ripulirla dell’attuale cancro rappresentato dalle forze politiche (con dietro precisi gruppi finanziari e industriali) che imperversano nel paese similmente ad una invasione di cavallette.
Questa la speranza, questo l’intendimento del libro, piuttosto diverso dai miei soliti, che sono prevalentemente di teoria. Credo sia venuto il momento di rivolgere l’attenzione anche a qualcosa di meno teorico – pur se la teoria mi fa da guida nella “visione” delle tendenze dell’epoca – perché la situazione è veramente in forte degrado, in scollamento. Non ci sono “grandi crisi” all’orizzonte – almeno così mi sembra – ma i progressi striscianti di una malattia lunga e spossante provocano egualmente una disgregazione sociale che si avvertirà sempre più, e giungerà ai limiti della tollerabilità da parte di una maggioranza della popolazione che, pur non dando ancora segni di aperto “nervosismo”, forse comincia già a non poterne più dell’odierno ceto politico; quest’ultimo ha però dietro di sé lobbies di potere più nascoste e devastanti, delle cui manovre la “gente” è poco consapevole. Si deve contare su una non lontanissima presa di coscienza; non però di chi insiste ancora a dar credito a questi ominicchi (o forse meglio, quaquaraqua) che ci s-governano, ma di quelli che un tempo venivano indicati come qualunquisti. Occorre una nuova linfa, non intorbidata dalle passate e consunte ideologie, che sappia imboccare la strada per nuove prospettive e coltivare nuovi valori.
[1] I miei interventi di tipo politico ed economico, e di carattere più contingente, appaiono regolarmente nel blog www.ripensaremarx.splinder.com