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Allarme deserto in Italia: occorre restituire sostanza organica ai suoli con il compostaggio

di fare verde - 05/09/2006

 

Aumenta costantemente il territorio italiano a rischio di desertificazione: secondo gli ultimi calcoli del progetto Dismed (Desertification Information System for the Mediterranean), ad essere predisposto al rischio desertificazione e' circa il 30% del territorio italiano.
In Italia le aree piu' vulnerabili, secondo il ''Libro bianco sui suoli'' dell'Apat, in corso di stampa, sono pari a 16.500 Km2, circa il 5,5% del territorio nazionale e maggiormente interessate dal fenomeno sono la Puglia, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna.

I dati sono stati citati dal ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, che ha portato la situazione italiana all'attenzione internazionale intervenendo all'apertura della Conferenza internazionale sui giovani e la desertificazione organizzata dalla Unccd, la Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione, a Bamako, in Mali.

L'Italia è tra i maggiori finanziatori di progetti dell'Onu per combattere la desertificazione: il nostro Paese negli ultimi anni ha impegnato 12 milioni di euro nel programa ONU "Fondo per il Sahel" mentre è colpito dallo stesso fenomeno. Quello della desertificazione è, infatti, un fenomeno percepito come lontano dal nostro territorio. Invece, agricoltura intensiva, deviazione dei corsi d'acqua e cementificazione mettono a rischio anche i suoli italiani. In realtà, il fenomeno della desertificazione colpisce tutti i paesi del Sud Europa che si affacciano sul Mediterraneo.

Mentre i terreni italiani si impoveriscono, più di 8 milioni di tonnellate di rifiuti organici vengono fatti marcire in discarica o finiscono tra i rifiuti destinati all'incenerimento.
Questa enorme risorsa di materiale organico potrebbe essere impiegato per combattere l'impoverimento dei terreni agricoli. La frazione organica dei rifiuti potrebbe, infatti, essere recuperata mediante raccolta differenziata e riciclata per produrre compost di qualità: un terriccio ammendante e fertilizzante da impiegare in agricoltura in totale o parziale sostituzione dei fertilizzanti chimici.

I benefici ambientali del compostaggio sono innumerevoli e non limitati alla lotta alla desertificazione, consentendo di reintegrare sostanza organica in terreni impoveriti dall'agricoltura intensiva:

- lotta ai mutamenti climatici: i terreni fertili trattengono carbonio al suolo evitando che si disperda in atmosfera incrementando l'effetto serra;

- lotta all'inquinamento delle acque: sostituendo i fertilizzanti chimici con compost di qualità si preservano le falde acquifere da pericolosi fenomeni di inquinamento;

- risparmio energetico: i terreni trattati con compost di qualità sono più facilmente lavorabili e consentono di risparmiare energia nell'utilizzo delle macchine agricole;

- risparmio idrico: il compost di qualità migliora la ritenzione idrica dei terreni.