Nessun martire per l'Europa
di Stefano D’Andrea - 25/01/2016
Fonte: Appello al Popolo
Gli pseudo-ragionamenti volti a paragonare l’Unione europea e l’unificazione Italiana non hanno alcun senso.
Basti pensare che per l’Unità d’Italia morirono circa due o tre decine di migliaia di persone, moltissime delle quali furono combattenti VOLONTARI, senza problemi economici, anzi abbienti (figli di persone abbienti, i quali avrebbero potuto spassarsela tutta la vita senza fare nulla o con poco impegno). È sufficiente leggere i diari garibaldini per verificare che l’unica ragione per la quale lottarono e combatterono e morirono era l’edificazione dello Stato Italiano (la tesi di Gramsci del Risorgimento come riforma agraria mancata è antistorica; una delle poche cose insensate che ha scritto, forse l’unica).
Se tante migliaia di persone diedero la vita e probabilmente decine e decine di migliaia restarono invalide, e se De Sanctis, Spaventa, Nievo, Stanislao Mancini, Ricciotti, Felice Orsini e migliaia di altre personalità di grande valore fecero la galera, vissero esuli o morirono fucilati o impiccati, è chiaro che siamo su un altro piano, che l’uomo moderno, economicista, non può nemmeno capire.
Invece, non c’è nessuno che sia morto o sia disposto a morire per l’Europa unita ed è questa la ragione per la quale l’Europa unita non ci sarà e l’Unione europea imploderà.