Un "manuale" per andare oltre la modernità occidentale
di Alfonso Piscitelli - 28/02/2016
Fonte: Russia.it
Gianfranco De Turris analizza la modernità con uno sguardo decisamente disincantato. Lo stile di vita che in senso eminente caratterizza l’ecumene occidentale del pianeta e che ancora viene propagandato dai media ufficiali come “il migliore dei mondi possibili” viene relativizzato da De Turris in nome di un orizzonte più ampio e più profondo. In tal senso quella di De Turris non è una critica disperata alla modernità occidentale, dal momento che l’autore possiede – e vuole condividere – punti di riferimento ben saldi che valgono come fiaccole di civiltà nella notte della subcultura moderna-occidentale. Per tale motivo l’opera di De Turris si intitola, con un certo spirito pugnace, “Come sopravvivere alla modernità. Manualetto di autodifesa per il XXI secolo”. Il senso del saggio pubblicato dalla giovane casa editrice Idrovolante è che a questo mondo in stile Mc Donald ed MTV si può sopravvivere: non moriremo occidentali… dal momento che chi si propone di educarsi alla autodifesa ha intenzione non di soccombere, ma di lottare e vincere.
Nella modernità occidentale De Turris individua delle criticità non da poco:
1. il senso dello sradicamento che atomizza gli individui sradicandoli dalla loro terra, dal loro passato e in definitiva alienandolo anche da qualsiasi progetto forte rivolto al futuro e alle generazioni a venire.
2. la dittatura del pensiero unico, che ogni giorno si fa più minacciosa e più poliziesca nei confronti dei dissidenti.
3. il fanatismo liberaldemocratico che dopo la caduta del muro di Berlino giunse a teorizzare addirittura la “fine della storia” con il comico fraintendimento della filosofia della storia di Hegel ad opera di un intellettuale dell’entourage di George Bush padre.
4. il buonismo moralista che oggi rischia di trascinare alla rovina sistemi sociali già fragili come quello italiano, che invece andrebbero governati in nome di un saggio ed equilibrato realismo politico
5. il sistema della menzogna che negli anni successivi al Duemila ha raggiunto vertici orwelliani, come ai tempi della montatura mediatica delle armi di distruzione posseduta da Saddam, con la sceneggiata al Palazzo di Vetro del rappresentante americano che agitava la boccettina col presunto cocktail letale chimico…
6. il regno della quantità ovvero la pretesa economicista di ridurre ogni realtà a un prezzo quantificabile in dollari o misurabile in termini di matematica astratta.
7. la massificazione con la creazione artificiale di una gioventù conformista tanto più quanto si presume come ribelle e originale.
8. il pansessualismo che oggi in America e in Unione Europa giunge agli estremi della ideologia transgender, imposta fino all’asilo infantile, quando non sfiora gli eccessi della legittimazione della pedofilia o della necrofilia (con la Svezia, coerentemente russofoba, sempre all’avanguardia in questi campi).
9. il relativismo che lungi dall’incoraggiare un autentico dialogo e confronto finisce con lo sminuire la stessa capacità dell’intelligenza umana di individuare una stella polare nella dimensione conoscitiva o pratica.
10. la tecnocrazia che consiste in una sorta di idolatria dello strumento tecnico, che da mezzo per realizzazioni al servizio dell’uomo diviene un fine in sé.
11. infine il neospiritualismo che trasforma la religione in un luna park pieno di immagini melense, tendenza che negli ultimi tempi sembra aver contagiato in maniera rilevante la chiesa cattolica tanto alla base quanto ai vertici (interessanti in tal senso sono le considerazioni “esoteriche” che l’autore dedica al “fenomeno Bergoglio” con inevitabile riferimento alle profezie di Malachia, sull’ultima Papa e il “papa nero”).
Di contro a queste tendenze che si agglutinano nel punto cardinale Ovest del mondo De Turris propone antidoti tratti dalla visione del mondo di autori come Ernest Junger e Julius Evola, sul quale spesso si sofferma in Russia l’attenzione del filosofo e politologo Alexander Dugin.
Volendo individuare una strategia di superamento della eclisse dei valori occidentali sicuramento lo stesso autore del prezioso manuale “di autodifesa” spirituale penso possa considerare in termini positivi un “ri-orientamento” del mondo europeo e una valutazione della funzione di civiltà svolta dalla Russia in questo caotico inizio del III millennio.