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La sovranità perduta

di Alex Barone - 28/02/2016

Fonte: L'intellettuale dissidente


Nell’era della tecnofinanza, la sovranità dei popoli è sempre più minacciata dalle volontà globaliste del grande capitale, che non vuole barriere, ma merce da dominare.
  

Niccolò Machiavelli, uno tra i primi pensatori della storia ad aver teorizzato la nascita di una nazione italiana, in un’epoca storica caratterizzata da un continuo susseguirsi di eserciti e dominazioni straniere sul suolo italico, sosteneva che un popolo per essere realmente sovrano (cioè libero di autodeterminarsi) dovesse, anzitutto,  disporre di un proprio esercito e di una propria moneta. La capacità di gestire liberamente,  senza influenze da parte di organizzazioni militari esterne, le proprie forze armate e la propria politica di difesa ed amministrare liberamente la propria economia e produrre la propria moneta di scambio, sono, indubbiamente, requisiti essenziali, per quel coronamento di quel principio chiamato “autodeterminazione dei popoli”. Questa fase storica, Nell’ambito dei rapporti tra stati, è caratterizzato da una vera e propria crisi della sovranità. L’ideologia della tecnofinanza , la mercificazione del mondo, la globalizzazione massiccia e a ritmo uniformante, il primato dell’economico sul politico, mettono, di fatto, sempre più in discussione l’autorità ed il potere dei governi nazionali.

Le cessioni di sovranità continua, l’asservimento palese alle politiche d’austerità imposte dai poteri sovranazionali a regime eurocratico, rappresentano questa progressiva perdita di valore nazionale dei governi.  Nell’era nella quale i rapporti di sovranità sono sempre più latenti e sempre meno solidi, si è disposti, anche, a svendere , a cedere, porzioni di mare a nazioni straniere. Anche il suolo nazionale, l’antico patrio suolo, oggi, diviene, sembra, oggetto di utile scambio, come se si trattasse di una mera merce in libera vendita (nel circuito economico che aspira al liberissimo e selvaggio mercato). Il governo Renzi, infatti,  tramite un accordo stipulato in seguito ad un contrasto diplomatico (avvenuto un anno fa, nei mari di Sardegna) tra il governo francese e quello italiano  ha ceduto, una porzione di mare (posto al confine tra la linea di divisione tra il mare sardo e le acque francesi) alla Francia. Ma questo è uno dei tanti casi di svendita continua delle ricchezze nazionali a potenze straniere, e le stesse continue pressioni esercitate dalla finanza europea sull’economia italiana fanno intendere un’evidente tentativo di distruzione del potere sovrano dei popoli. Sigonella – quell’evento storico nel quale il lungimirante e mai abbastanza riabilitato Bettino Craxi, nel quale l’Italia, per una delle poche volte nella storia, impose sé stessa sull’arroganza USA – ricorda che le manovre per delegittimare il potere legittimo degli stati ad un autoregolarsi sono sempre in agguato.

Le recenti notizie in merito al fatto che il governo Berlusconi, pare,  sia stato per lungo tempo posto sotto stretta sorveglianza dello spionaggio sempre firmato Stati Uniti D’America,  e le possibili forzature poste ai danni della stabilità politica del governo stesso, lasciano palesare una sempre più ridotta capacità sovrana dei governi. I poteri nazionali sono sempre più vacillanti, posti in balia delle continue ambizioni egemoniche della fredda tecnocrazia , serva del capitalismo mondiale,  che , come un tempo avveniva attraverso eserciti e razziando villaggi e saccheggiando città, oggi avviene tramite “complotti” orditi abilmente ed organizzati magistralmente, al fine di fare dello stato un mero fantoccio simbolico, della democrazia popolare una mera formalità e di lasciare libero spazio d’azione al mondo del capitale. Non è più tramite invasioni armate che si destabilizzano poteri costituiti per affermarne altri, che i rapporti di forza si sviluppano, ma tramite manovre complesse e spesso segrete, accordi politici, pressioni finanziarie e la propaganda ideologica del politicamente corretto.

Per svendere le ricchezze nazionali e trasmigrarle dal popolo alla burocrazia internazionale, si fanno cadere forzatamente i governi scomodi (che, seppur con immensi limiti, resistono a queste imposizioni), si liberano le nazioni dalla capacità di autoregolarsi dal punto di vista finanziario (imponendo una unica moneta in grado di controllare tutti i mercati e soggiogare i cittadini), si ideologizzano le masse a dovere e la sovranità è annullata a dovere.  Inoltre, altra manovra abilmente applicata al fine di distruggere ogni possibile attrito di schiavizzare ulteriormente i popoli, è quella dell’austerità che, in nome dei sacri dogmi assoluti del “ce lo chiede l’Europa”, dietro false esigenze d’apparenza, impone agli stati politiche di pressione finanziaria ai limiti dell’omicidio nei confronti dei propri cittadini, depredando le poche ricchezze rimaste al patrimonio collettivo. Ormai, nell’epoca degli austeri banchieri  (che hanno modificato i paradigmi del potere, imponendo la sfera dell’economico su quella del politico), dei tecnocrati teutonicamente rigidi e lapidari (che hanno sostituito i grandi leaders politici carismatici), dei governanti non eletti (che hanno fatto della democrazia un fatto sempre meno concreto). La nascita continua di movimenti sovranisti e partiti euroscettici sono la manifestazione di un disagio collettivo e di massa  ormai giunto ai limiti della sopportazione. Occorre reagire, ripartendo dalla sovranità, costruendo una nuova Europa, quella dei popoli e della nazioni sovrane. Riprendiamoci la nostra legittimità politica, riprendiamoci la patria!