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La soluzione Ogm: le franken-zanzare

di Silvia Ribeiro - 06/03/2016

Fonte: Comune info


Quando le prospettive di accumulazione di capitale (di denaro, se credete che quello di “capitale” sia un concetto “ideologico”) sarebbero potenzialmente colossali, la scena si prepara per tempo e in modo adeguato, un po’ come per il nuovo intervento armato in Libia. Dal Sudamerica il panico sulla diffusione del virus zika si è già allargato a Portorico (ma anche a Repubblica web) e ora minaccia gli Usa, dunque il pianeta intero (oppure il suo cuore, se preferite). Una soluzione “scientifica” tempestiva ci sarebbe se, per una volta, i soloni dell’ideologia del No fossero messi a tacere. Ce la offre la Oxitec, fondata da esperti dell’Università di Oxford e da ex dipendenti della multinazionale Syngenta. Nel 2015, la Oxitec è stata acquisita da Intrexon, una società Usa di biologia sintetica che produce salmone e bestiame transgenico, tra l’altro. Sono top manager della Intrexon Bob Schapiro, ex direttore generale Monsanto, e Jeffrey B. Kindler, pari grado della farmaceutica Pfizer. Questo non significa nulla, naturalmente. E tuttavia noi, contaminati da concetti ideologici in giovane età, saremmo propensi a credere che i guadagni della corporation vengano considerati molto al di sopra dell’interesse pubblico, della salute delle persone e degli ecosistemi
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Immagine tratta da Ecoportal

di Silvia Ribeiro*

Nel contesto della paura costruita attorno alla diffusione del virus zika e del suo presunto rapporto con la microcefalia, una delle più pericolose proposte che vengono promosse consiste nel rilascio di miliardi di zanzare transgeniche. Non ci sono prove che questo serva a diminuire le infermità – anzi, potrebbe far aumentare i casi o renderli più gravi – e implica il rilascio nell’ambiente di insetti transgenici, con impatti imprevedibili sugli ecosistemi e la potenziale mutazione del virus e di altre zanzare. Il costo per la loro produzione è alto e l’interesse di chi promuove le franken-zanzare è che a queste rischiose tecnologie vengano destinati soldi pubblici, togliendo fondi che dovrebbero essere usati per scopi realmente utili nella prevenzione e attenzione collettiva dei diversi fattori che influiscono sullo sviluppo delle infermità stesse.

Esistono diverse iniziative per manipolare la zanzara Aedes aegypti, responsabile della trasmissione dei virus dengue, chikungunya e zika. Queste iniziative, volte alla riduzione del numero di queste zanzare, condividono tutte il limitato approccio di affrontare solamente uno dei vettori di trasmissione dell’infermità e attraverso metodi tecnologici.

Ci sono molte prove che focalizzarsi solo sul vettore non è efficace perché, anche se si arriva a eliminare una popolazione di zanzare in un luogo e per un periodo, queste possono in seguito ritornare – come è successo in Brasile, attuale epicentro della presunta emergenza del virus zika – o possono essere rimpiazzate da altre specie di zanzare o accelerare le mutazioni nel virus. Inoltre, nelle regioni dove la dengue è endemica, l’eliminazione per un periodo delle zanzare, indebolisce la resistenza acquisita dalla maggioranza della popolazione: ciò può causare un ritorno più virulento dell’ infermità o una maggiore vulnerabilità delle persone a sierotipi più aggressivi del virus, come nel caso della dengue emorragica. Con le zanzare manipolate [geneticamente] siamo in presenza di tutti questi effetti negativi e ad essi se ne aggiungono altri.

Genetic engineering

Oxitec, una società che ha fatto esperimenti con zanzare transgeniche, presumibilmente per controllare la dengue nelle Isole Cayman, Malesia, Brasile e Panama, adesso presenta la sua tecnologia come soluzione al virus zika, soprattutto in Brasile, dove ha trovato norme permissive in materia di biosicurezza e finanziamenti pubblici per i suoi esperimenti. È stata fondata da esperti dell’Università di Oxford e da ex dipendenti della Syngenta. Nel 2015, la Oxitec è stata acquisita dalla Intrexon, società statunitense di biologia sintetica che, tra l’altro, si occupa della produzione di animali transgenici, come salmone e bestiame. Attualmente, tra i dirigenti della Intrexon, ci sono Bob Schapiro, precedentemente direttore generale della Monsanto, e Jeffrey B. Kindler, ex direttore generale della società farmaceutica Pfizer. La storia dei suoi dirigenti non implica che queste società siano coinvolte nella Intrexon/Oxitec, ma è significativa per quanto riguarda i principi guida dell’impresa, come il criterio in base al quale i guadagni della corporation sono al di sopra dell’interesse pubblico, la salute delle persone e gli ecosistemi.

L’organizzazione GeneWatch, che si è interessata alla Oxitec fin dalla sua nascita, fornisce una serie di dati sui risultati reali dei suoi esperimenti, alcuni dei quali segnalo qui di seguito.

La Oxitec utilizza una tecnica per rendere le zanzare transgeniche dipendenti dall’antibiotico tetraciclina. Alleva le zanzare e separa i maschi dalle femmine, che sono quelle che pungono. In teoria, quando vengono rilasciati i maschi delle zanzare transgeniche, questi si incroceranno con le zanzare selvatiche: nasceranno così delle zanzare che non possono crescere se non trovano l’antibiotico tetraciclina nell’ambiente. In ogni caso, circa il 3 per cento delle larve sopravvive fino allo stadio di adulto. Inoltre, quando la Oxitec per alimentare le zanzare ha usato cibo per gatti che contiene pollo di allevamento industriale per il quale si utilizza la tetraciclina, il tasso di sopravvivenza è aumentato del 18 per cento. Il Brasile, uno dei principali produttori di animali in allevamenti industriali, è anche uno dei paesi che fa maggior uso di tetraciclina. La maggior parte dei residui di quanto viene usato negli allevamenti industriali di animali va a finire nei depositi di acqua e nelle discariche, luoghi dove cresce l’Aedes aegypti.

zika

La Oxitec ammette, però, che la separazione delle zanzare maschi dalle femmine è rudimentale e c’è sempre una percentuale di femmine che vengono liberate. Tutto questo si trasforma in un grosso problema: infatti, affinché le zanzare transgeniche si riproducano, è necessario rilasciarne in quantità enormemente superiore rispetto a quelle selvatiche. Nelle Isole Cayman, per combattere una popolazione di 20 mila zanzare, sono state rilasciate 2,8 milioni di zanzare a settimana. Secondo la Oxitec l’esperimento è stato un successo perché, nell’area della sperimentazione, la popolazione di zanzare è stata ridotta dell’80 per cento. Tuttavia le misurazioni effettuate in aree vicine, hanno mostrato un aumento di zanzare selvatiche. Si stima che tra i milioni di maschi liberati ogni settimana, siano state rilasciate anche circa 5 mila zanzare femmina. Tutto questo aumento il rischio per la polazione di essere punta dalle zanzare.

In un esperimento realizzato nel 2013 in Brasile, a Jacobina, Bahía, la Moscamed, un’impresa associata, ha rilasciato zanzare della Oxitec ottenendo in due quartieri una diminuzione tra l’ 81 e il 100 per cento della dengue. Tuttavia nel 2014, il municipio di Jacobina ha dovuto decretare uno stato di emergenza per l’aumento della dengue. (ASPTA, http://goo.gl/XPCU6w).

Il 16 febbraio, a seguito di una denuncia presentata da organizzazioni locali e da ricercatori, il Ministerio Público del Brasile ha avviato un’indagine sull’efficacia e sugli aspetti di biosicurezza degli esperimenti della Oxitec a Piracicaba, stato di São Paulo, dove la società ha condotto sperimentazioni già a partire dal 2015.

Nonostante i rischi e i pessimi risultati, i fautori degli organismi geneticamente modificati vogliono approfittare dell”emergenza” per fare nuovi affari, a scapito della salute di tutti.

Non dobbiamo permettere che ciò accada.

 

*Ricercatrice del Gruppo ETC

Articolo pubblicato su La Jornada  con il titolo Mosquitos trangénicos: remedio peor que la enfermedad