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L'Onu accusa: sul nucleare iraniano bugie Usa

di redazione - 15/09/2006

 
«Oltraggioso e disonesto». Non è certo diplomatico, anzi, il linguaggio che usa il Vilmos Cserveny, direttore delle Relazioni esterne dell´Aiea, l´Agenzia internazionale per l´energia atomica, per definire un rapporto recentemente pubblicato dal Senato statunitense sul programma nucleare iraniano.

L´Agenzia (un organismo delle Nazioni Unite), accusa il rapporto di aver manipolato e falsificato le conclusioni del lavoro dei suoi ispettori per far risultare che il programma nucleare di Teheran è notevolmente più avanzato di quanto non lo sia effettivamente. L´Aiea è diretta da Mohamed ElBaradei, premio Nobel per la pace 2005 per il lavoro suo e dell´Agenzia.

Una specie di déjà vu per gli americani e gli ispettori dell´Onu, che si ritrovarono in una situazione simile alcuni mesi prima dell´aggressione statunitense all´Iraq, dopo una campagna di falsificazione e di disinformazione che aveva come principale bersaglio Hans Blix, il capo degli ispettori Onu in Iraq.

La lettera è stata inviata a Peter Hoekstra, presidente del Comitato per l´intelligence del Senato di Washington, e primo firmatario del rapporto sotto accusa. Nella lettera si sostiene che il rapporto, pubblicato il 23 agosto, contiene gravi distorsioni sulle conclusioni a cui era giunta l´Aiea a seguito delle sue ispezioni ai siti nucleari iraniani.

Secondo le contestazioni della lettera, le distorsioni del rapporto lasciano trasparire che il programma si arricchimento del combustibile nucleare dell´Iran sia molto più avanzato di quanto le relazioni dell´Agenzia e le stesse valutazione dei servizi segreti americani lascino trasparire.

La lettera dice che il rapporto falsamente sostiene che l´Iran in aprile ha arricchito uranio per l´utilizzo in armi nucleari, quando gli ispettori dell´Agenzia hanno chiaramente stabilito che l´uranio arricchito può essere usato solo come combustibile nucleare.

La lettera prosegue lamentando anche una affermazione del rapporto senatoriale definita «scorretta e ingannevole»: un ispettore dell´Agenzia, il belga Chris Charlier, sarebbe stato rimosso perché sosteneva che lo scopo del programma nucleare iraniano fosse rivolto alla realizzazione di armi.

«Oltraggiosa e disonesta l´insinuazione» del rapporto americano che l´ispettore sarebbe stato sostituito per non essersi adeguato ad una pretesa politica dell´Agenzia che «impedirebbe ai propri funzionari di dire tutta la verità» sull´Iran.

Secondo Melissa Fleming, portavoce dell´Aiea, «ci siamo sentiti obbligati a precisare i fatti relativamente alle nostre conclusioni sull´Iran. È un problema di integrità dell´Agenzia». Secondo alcuni diplomatici, Washington considererebbe ElBaradei troppo «morbido» con Teheran. «Questo documento è una riedizione del periodo precedente la guerra in Iraq, quando i fatti venivano distorti e venivano fatti tentativi di minare l´integrità degli ispettori dell´Aiea» ha commentato un diplomatico occidentale citato dall´agenzia Reuters.