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Non è automatico

di Lorenzo Parolin - 23/04/2016

Non è automatico

Fonte: Arianna editrice

 

 

Hai presente due bambini che si contendono un giocattolo e lo rompono strattonandolo?

Ed hai presente gli stessi due bambini che condividono il gioco?

Sono esattamente la stessa cosa, solo che nel primo caso prevale l’egoismo e l’insoddisfazione, e nel secondo l’altruismo e la gioia esuberante.

Basta un nulla (un po’ di ostilità) perché tutto si complichi e si rannuvoli, e basta un nulla (un po’ di collaborazione) perché tutto si semplifichi e si colori.

Che l’amore ci sia o non ci sia dipende da una libera scelta. Il bene lo si deve volere adottando l’atteggia-mento giusto, non è un fatto automatico o spontaneo.

E non basta volere bene: tutti vogliono il proprio bene senza mai trovarlo! Il dell’altro. Aiutando l’altro si aiuta sé stessi. Così ha stabilito la Natura: se manca l’amore, manca la gioia, anche se si ha successo e si diventa i padroni del mondo.

La Realtà, a nostra insaputa, è fondata sulla legge dell’amore, senza eccezioni. Chi capisca l’antifona e vi si sottometta, adottandola in tutte le circostanze, starà bene con poca fatica; chi invece voglia farla andare come meglio gli pare, farà tanta fatica e i risultati saranno deludenti.

Siamo liberi di fare, ma per conoscere la gioia non c’è altra via che amare. Perché sia così è un mistero, sappiamo però che di fatto questa teoria funziona: l’amore è una condanna dolce.

Analizza il livello della tua felicità, e se non è soddisfacente modifica in meglio il tuo modo di atteggiarti verso il prossimo: il beneficio sarà sorprendente.

 

Avrai sperimentato quanto sia bello andare d’accordo e collaborare, e quanto sia stressante e insoddisfacente tenere il broncio alle persone. Se non altro per convenienza è bello cedere all’amore.

Anche nel fare all’amore ci può essere o non essere l’amore. Il movimento per la vita resta lo stesso, ma chi sia alla ricerca di una soddisfazione di tipo fisico avrà qualche istante di piacere (con stimolo a ripetere l’azione per riviverlo); chi invece coinvolga la mente e anche il cuore avverte qualcosa di sublime (una sorta di corto circuito) che lo appaga completamente.

I rapporti sessuali non sono un male: sono stati pensati da Dio! Ma devono essere un modo speciale di dire “ti voglio bene”, non uno sfogo dei sensi.

 

 

[rif. www.lorenzoparolin.it L8/673]