Charles Darwin, oltre le colonne d’Ercole. Il dibattito sulle origini della vita
di Fabrizio Fratus - 21/07/2016
Fonte: Il Talebano
Sino a oggi abbiamo presentato il pensiero antievoluzionismo con documentazione scientifica che smonta tutte le ipotesi degli evoluzionisti. Nel blog del comitato antievoluzionista e’ possibile reperire diversi articoli specifici che spaziano dalla spiegazione di come funziona la selezione naturale alla confutazione della creazione di informazioni tramite mutazioni genetiche. In molti pezzi sono riportati gli scienziati e i loro studi, da quelli di fama mondiale come i nostri studiosi in Italia. Tra i tanti che abbiamo citato voglio ricordare il biologo j. Wells, il genetista J. Sanford, il teorico dell’informazione W. Gitt, lo scienziato di chimica fisica S. Cole, lo zoologo W. J. Veith, il geologo A. Snelling, il fisico nucleare B. Clausen, il biologo J. R. Bergman e tanti tanti altri. La favola che non vi sono scienziati e soprattutto biologi antievoluzionisti è stupefacente quanto il fatto per cui chi è credente non possa essere uno scienziato.
Gli antievoluzionisti considerano la teoria di Darwin e la sua “evoluzione” come un atto di fede e non scienza sperimentale, nessuno chiede che venga vietato di credere a qualcosa di tanto assurdo come il neodarwinismo il quale vuole la vita nata dal nulla e il suo sviluppo basato da processi talmente incredibili che, come sostiene l’antidarwinista Enzo Pennetta, confermerebbe l’esistenza di miracoli e quindi di DIO, dando incredibilmente ragione ai sostenitori del creazionismo. L’idea materialista della vita ha una impostazione talmente incredibile che solo i miracoli e la fortuna potrebbero avere dato sviluppo alla complessità degli esseri viventi come del sistema in cui viviamo (facciamo riferimento al famosissimo libro di G. Gonzalez e J. W. Richiards); infatti il più famoso scienziato evoluzionista e ateo al mondo, R. Dawkins, non ha esitato a scrivere che “la vita è opera di un miracolo”. Ma non solo, Nature, la rivista scientifica più importante ha pubblicato nel 1999 una dichiarazione di S. C. Todd:
“anche se tutti i dati indicano un progettista intelligente,
una tale ipotesi è esclusa dalla scienza perché non naturalista”
si comprende benissimo la questione: la scienza non ha provato il neodarwinismo ma al contrario ha dimostrato che l’ipotesi della scuola dell’Intelligent designer ha maggiore validità, ma non è accettabile perché posizione lontana dal naturalismo (materialismo). Ecco allora spiegato quanto da noi sostenuto da sempre: il neodarwinismo non è scienza, è imposto perché utile alla visione naturalistica della vita e quindi sostenuto per impostazione ideologica (scientismo).
Avendo definito, grazie a molteplici saggi e articoli, il neodarwinismo un atto di fede e quindi ritenendolo non materia scientifica prenderemo spunto dal bellissimo saggio di M. Georgiev:
“Charles Darwin, oltre le colonne d’Ercole.
Protagonisti, fatti, idee e strategie del dibattito sulle origini della vita”
per presentare le tesi dei creazionisti che, al contrario degli evoluzionisti, ammettono la necessità di un atto di fede per credere alle loro tesi.
Georgiev, medico e biologo, è stato per tutto l’inizio degli anni 2000 il più attivo divulgatore del pensiero creazionista in Italia pubblicando saggi e libri e confrontandosi con diversi scienziati citati sopra. Nel suo interessantissimo libro, l’autore, conclude con un capitolo straordinario intitolato:
Il creazionismo sostenibile: i limiti della ragione.
Ribadiamo che il neodarwinismo non è scienza sperimentale e quindi il creazionismo ha tutto il diritto di contrapporsi in modo sostanziale a una ipotesi che necessità di “miracoli” e colpi di fortuna.